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mercoledì 3 giugno 2009

Fallimenti informatici, Microsoft non l’ha…Vista

Ma voi sapreste mai indicare un fallimento peggiore di Windows Vista? Quelli del Times no e raccogliendo le lamentele popolari lo hanno infatti punito sentenziandolo come la “Catastrofe informatica per eccellenza dell’ultimo decennio. E senza possibilità di appelli e ricorsi.


di Fabio Miceli

Era nell’aria e la reazione avuta dai più, di fronte ai risultati di un sondaggio recentemente pubblicato sulla rivista statunitense, non è stata affatto di sorpresa: il sistema operativo figlio di XP, la cui versione commerciale fu resa disponibile agli acquirenti nel gennaio 2007, fu creato e sponsorizzato in direzione di un’ utenza domestica e business come un prodotto innovativo in grado di apportare al vecchio “XP” significative migliorie come una maggiore sicurezza e una rivoluzione in termini di grafica con la nuova GUI (graphical user interface) chiamata Windows Aero . E non solo, erano parecchi i cavalli di battaglia su cui Bill Gates e la sua combricola puntavano per l’immediata affermazione del nuovo gioiello di casa Miscrosoft. Nella Silicon Valley si fregavano le mani come un padre fiero e certo del successo del proprio figliolo alla vigilia di una competizione in cui è coinvolto. Ma il cammino del prodotto sul mercato, dopo il boom di vendite iniziale (40 milioni di copie nei primi 100 giorni), iniziava spaventosamente a cozzare con le esigenze di utenti numerosi ma nella maggioranza poco esperti che si trovavano fra le mani un libro rivelatore di informazioni preziose ma scritto in un linguaggio per loro troppo complicato. A Vista ne vennero trovate di ogni: innovazione poco significative o molto simili ad altre già presenti sul mercato, lentezza fuori dai limiti della sopportabilità, esagerata esosità nelle richieste hardware più una folta colonia di programmi inutili a proprio carico che rallentavano le i meccanismi di elaborazione dei programmi e allo stesso tempo facevano aumentare giorno dopo giorno la lista degli insoddisfatti . Semplicemente venne eretto a portabandiera dell’inusabilità, ed eliminato stizzosamente dalle applicazioni istallate con ritorno al buon vecchio e fidato Xp, che come un guerriero valoroso tornava inaspettabilmente in campo chiamato agli straordinari prima di ritirarsi definitivamente in attesa della nascita di un degno erede.

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giovedì 16 aprile 2009

In attesa di Windows 7, le installazioni di Vista vanno a rilento: problemi all'orizzonte ?

Anche a causa della crisi, molti centri IT continuano a posticipare l’aggiornamento da Windows XP a Windows Vista ed alcuni prevedono ormai di passare direttamente alla versione Windows 7.

Ci sono, però, molti casi in cui i requisiti di funzionamento delle nuove applicazioni potrebbero richiedere una migrazione anticipata a Vista.
Secondo quanto risulta alla società di ricerca Gartner, la diffusione di Windows Vista nelle aziende procede a ritmi piuttosto lenti. Circa la metà degli intervistati appartenenti ad un ampio panel (costituito da 166 centri IT statunitensi e da 100 datacenter con sede in Europa) afferma di non prevedere una migrazione a Vista né di avere piani in tal senso.
Secondo una ricerca precedente, condotta alla fine del 2008, solo il 6% delle aziende aveva cominciato ad implementare Vista al proprio interno, un percentuale che risultava essere circa la metà rispetto a quella delle installazioni rilevate al tempo dell’iniziale disponibilità di Windows 2000. Solo un terzo dei centri IT del Nord America e dell’Europa pianificano inoltre di passare a Windows Vista nel corso del 2009.
Come noto, una possibile migrazione diretta da Windows XP a Windows 7 (senza passare per Vista) è l'ipotesi che molti responsabili IT aziendali hanno cominciato a maturare da quando Microsoft ha annunciato la disponibilità del nuovo prodotto in tempi brevi. Questa strategia potrebbe produrre qualche problema.
A preoccupare è, in particolare, il supporto delle nuove applicazioni su Windows XP che gli esperti prevedono comincerà a diventare un problema nel 2012.
In aggiunta, i centri IT che hanno deciso di saltare la migrazione a Vista e che si ritrovano ad aggiornare il parco macchine ogni quattro/cinque anni, potrebbero trovarsi con un ciclo d’aggiornamenti del sistema operativo molto ritardato per attendere un'ampia diffusione di Windows 7. In ambito aziendale, si prevede, infatti, che Windows 7 comincerà a prendere piede attorno al 2011/2012.
Sarà il primo ambiente desktop della serie ad introdurre nativamente il supporto alle infrastrutture desktop virtuali (VDI). Attualmente rilasciato in versione beta, il sistema operativo può risiedere su un hard disk virtuale avviabile attraverso un hardware fisico. Il processo di boot in pratica richiama l’immagine VHD su disco e permette al sistema operativo di avviarsi come se si fosse in presenza di una tradizionale installazione desktop. Ciò rende naturalmente le immagini portabili da un ambiente fisico all’altro o da uno fisico ad uno virtuale e probabilmente viceversa (quest’ultimo aspetto nel momento in cui si scrive non è ancora stato confermato).

When to move off XP, onto Windows 7

lunedì 26 maggio 2008

Microsoft difende Vista: «È il miglior sistema operativo mai sviluppato»

A questo punto è forse lecito chiederselo: perchè Microsoft torna periodicamente a incensare i dati di vendita e le funzionalità di Vista?
Teme che la popolarità del vecchio ma sempre di moda Windows Xp possa condizionare il percorso di migrazione verso il nuovo sistema operativo, per altro costellato da non pochi ostacoli (soprattutto in ambito aziendale) dal momento in cui è stato rilasciato sul mercato, quasi 18 mesi fa? La domanda, posta dal Sole24ore.com a Fabrizio Albergati, Direttore della Divisione Windows Client di Microsoft Italia, ha avuto la seguente risposta: "la resistenza degli utenti all'adozione di Vista non è reale e lo dimostrano i dati di vendita complessivi che comprendono le versioni installate direttamente sui pc dei produttori Oem, i pacchetti venduti a scaffale e le licenze a volumi. I contratti di "volume licensing" in particolare (quelli che Microsoft ha in essere con le grandissime organizzazioni, ndr) ci dicono che Vista è apprezzato là dove le aziende sono più strutturate mentre nelle realtà piccole e medie è assolutamente normale che vi siano più difficoltà, al di là del fatto che in una certa fase è assolutamente fattibile gestire due sistemi operativi contemporaneamente".
Dunque Microsoft respinge le critiche e gonfia anzi il petto di fronte ai risultati di vendita, ribaditi con una certa enfasi dallo stesso Albergati e anche da Bill Gates nel corso del suo attuale tour giapponese. Le copie finora di Vista distribuite dal lancio sono oltre 140 milioni ma ciò che più inorgoglisce la società di Redmond è il fatto che il nuovo sistema operativo sia quello con il più veloce indice di vendita, in virtù di un'adozione del prodotto molto elevata e non solo fra gli utenti consumer". Che molto sia stata fatto per migliorare il software sotto il profilo della sicurezza del sistema, della compatibilità con le applicazioni di terze parti, dei consumi e della disponbilità di driver è fuor di dubbio. Che Xp goda tutt'oggi, anche alla luce del recentissimo rilascio del Service Pack 3 di molto credito presso gli utenti (consumer e aziendali) è altrettanto indiscutibile nonostante Microsoft e i suoi partner si prodighino a dimostrare il forte appealing nei confronti di Vista. E l'ulteriore riprova di come l'affermazione di Vista sia prioritaria viene dal fatto che (salvo cambiamenti dell'ultima ora) le vendite di Xp ai produttori di pc avranno fine il 30 giugno e solo per i computer ultra low cost (come l'Eee Pc di Asus) il vecchio sistema operativo verrà garantito in licenza fino a metà 2010. La scena sarà così tutta per il nuovo Os (anche se con i programmi di "downgrade" le aziende possono utilizzare la licenza di Xp in loro possesso fino a quando non decideranno di migrare a Vista) ma fino a quando è ancora tutto da capire; Windows 7, la nuova (forse ultima) evoluzione del software made in Redmond arriverà davvero entro la fine del 2009 come ha ventilato lo stesso Gates non più tardi di un mese fa ?
continua

giovedì 17 aprile 2008

Vista, il service pack parla italiano

Da oggi è possibile farlo anche da noi. Il Service Pack 1, ovvero il pacchetto di aggiornamenti per il sistema operativo Vista è infatti disponibile online anche per i computer in lingua italiana. Ma non solo. Nel frattempo, Microsoft ha dichiarato di aver risolto i problemi di compatibilità riscontrati nella versione inglese, spagnola, tedesca, francese o giapponese, lanciate lo scorso 18 marzo.

Come installare l'aggiornamento? Al momento è possibile scaricare tutto il necessario dal sito di Microsoft, oppure, grazie al Windows Update già installato sul proprio computer (funzione che potrebbe non essere ancora attiva, ma data per imminente). L'azienda consiglia, inoltre, di installare con Windows Update nel caso in cui si debba installare l'SP1 su un singolo PC connesso alla rete, mentre suggerisce di usare il Download Center per scaricare ciò che serve all'installazione dell'SP1 su più macchine.

Comunque sia, ecco i due i link principali per recuperare i file di aggiornamento: x86 (544.3 Mb) e x64 (873 Mb). Così come un vademecum particolarmente utile (anche questo in italiano) pubblicato online, dove è possibile avere tutte le istruzioni su come e cosa fare. E una guida (questa volta in inglese) pubblicata sul sito di Microsoft.

Che cosa cambia?
A guardarci bene, però, fra le oltre 570 correzioni che i tecnici di Redmond hanno escogitato per rimettere sui binari Windows Vista, spiccano le 60 soluzioni legate agli aspetti multimediali del sistema operativo (punto di forza del sistema operativo secondo l'azienda ai tempi del lancio), 15 per risolvere i problemi inerenti il rilascio dello stesso aggiornamento; 56 per sistemare l'incompatibilità riscontrata con periferiche esterne come stampanti, telecamere e macchine fotografiche digitali e, last but not least, ben 22 modifiche per problemi di sicurezza.

Per Xp, attesa fino al 29 aprile. Insomma, gramo destino quello del sistema operativo Vista. Lanciato in pompa magna da poco più di 14 mesi e da subito giudicato esoso, lento, troppo diverso e meno performante rispetto al suo predecessore XP. Per cui, invece, la stessa Microsoft ha recentemente deciso di prolungare la vita: pur scomparendo dagli scaffali dei negozi dal 30 di giugno prossimo, Windows XP rimarrà infatti disponibile per i costruttori di computer unicamente per essere installato nei sistemi a basso costo fino al giugno del 2010. Una notizia che ha confortato non pochi, compresa la vasta comunità di utilizzatori Xp, da tempo riuniti sotto la sigla "Save Xp" (Salvate Xp) con l'intento di convincere Microsoft a mantenere in vita il vecchio sistema operativo. Per loro, a questo punto, non resta che attendere l'aggiornamento numero 3 - nome in codice SP3 - previsto per il 29 aprile prossimo.

Letto su La Repubblica.it

venerdì 11 aprile 2008

Microsoft allunga la vita a Xp

Altro che Linux, pirati informatici, comunità open source o qualche nostalgico appassionato dei Macintosh. La bordata contro Windows, sulle sue (presunte) limitazioni tecniche che impedirebbero in un prossimo futuro alla Microsoft di mantenersi assoluto dominatrice nel campo dei sistemi operativi per pc, l'hanno scagliata due analisti di Gartner, tali Michael Silver e Neil MacDonald, nel corso di un evento della società americana tenutosi nei ieri l'altro a Las Vegas. L'uscita, ripresa in modo integrale dal sito del settimanale ComputerWorld, ha del clamoroso anche perché le parole usate dai due sfiorano il disfattismo: "Windows as we know it must be replaced", Windows così come lo conosciamo deve essere rimpiazzato. Il tema dell'upgrade del software che ha reso celebre il gigante di Redmond è ormai un tormentone per gli addetti ai lavori e non solo. Le difficoltà di Vista, riassunte in modo dettagliato sul Sole24ore.com, sono note: è nato non esente da difetti e di questo bill Gates & Co. ne erano certo consapevoli. L'annuncio ufficiale dato da Microsoft nei giorni scorsi del prolungamento fino al 30 giugno 2010 - e comunque un anno dopo l'avvento del nuovo Windows 7 - delle vendite di Windows Xp Home edition per una determinata categoria di computer (nella fattispecie i mini notebook low-cost come l'Eee Pc di Asus e il nuovo Mini Note di Hp, che possono equipaggiare anche Linux), conferma che il nuovo e tanto celebrato Os non è ancora la "prima scelta" dei produttori per i pc di nuova generazione. A giugno intanto terminerà l'offerta di desktop e notebook con Xp presintallato di serie (molti i nuovi modelli di Lenovo, Hewlett-Packard Dell che offrono oggi in opzione la possibilità di montare il vecchio Os), il cui supporto tecnico sarà garantito fino all'aprile dell'anno prossimo, ma potrebbero essere molti coloro che storceranno il naso al momento di acquistare un nuovo computer che sarà necessariamente equipaggiato con Vista.

Vari analisti americani hanno in ogni caso giudicato eccessivi i toni utilizzati da Gartner e Microsoft è ben lontana dal rischiare di essere sopraffatta da rivali che di fatto non esistono. È anche vero però che Windows faticoso da aggiornare e migliorare come mai avvenuto in passato, che nell'era della virtualizzazione e delle tecnologie di "hypervisor" il sistema operativo perde un po' della sua importanza e si manifesta la necessità di sviluppare applicazioni capaci di funzionare su piattaforme diverse (non solo Windows quindi) e che nell'area dei software "Web based (e il riferimento va a Windows Live) i concorrenti – Google in testa - si fanno sentire eccome. Di collasso, quindi, non è forse il caso di parlare ma il "warning" lanciato da Gartner appare a molti un segnale dovuto da inoltrare alla corte di Redmond. .

Un sistema da rivedere perchè "monolitico"
Ma perchè gli analisti di Gartner hanno auspicato un radicale cambiamento del sistema operativo Windows? La prima critica mossa a Microsoft riguarda il fatto di non aver risposto adeguatamente al mercato, anche nei termini di un'apertura più concreta verso gli sviluppatori. La lunga e difficoltosa realizzazione di Vista sarebbe in tal senso l'evidente conferma dei problemi che a Redmond stanno tutt'ora affrontando (la Service Pack 1 non è ancora la panacea a tutti i "bug" riscontrabili dagli utenti) nel far evolvere un software la cui base di codice si è negli anni notevolmente allargata, con il risultato di essere meno stabile e tendenzialmente più vulnerabile. Vista, per quanto abbia prodotto risultati di vendita corposi, ha trovato ostacoli non indifferenti in seno alle aziende (secondo Forrester Research solo il 6.3% di 50.000 desktop installati nelle grandi aziende lavorava a fine 2007 con Vista) e molte organizzazioni non sembrano ancora del tutto convinte di procedere con la migrazione "forzata" (e comunque costosa) dal vecchio e consolidato Xp al nuovo sistema. Silver e MacDonald pongono quindi l'accento sulla natura monolitica di Windows – mentre Microsoft professa l'estrema modulaitià di Vista - e la ritengono la causa prima dei lunghi tempi di sviluppo degli upgrade. Altra stoccata rivolta a Redmond contempla inoltre l'incongruenza fra domanda e offerta: agli utenti farebbe molto comodo una versione di Windows leggera, economica e in grado di operare su dispositivi dalle capacità hardware modeste mentre per far girare tutte le opzioni grafiche del nuovo Os serve una dote avanzata in fatto di processori, memoria e via dicendo. In proposito i due analisti hanno sciorinato un esempio concreto: l'iPhone di Apple sfrutta una versione di Mac OS X mentre i dispositivi mobili a piattaforma Windows non possono usare Vista (perché occupa troppo spazio) e ricorrono a un altro software (Windows Mobile, ora rilasciato nella nuova versione 6.1). L'appunto finale indirizzato alla società di Redmond da Silver e MacDonald chiama in causa il modello di licensing di Windows: per gli utenti deve essere molto più semplice passare a una nuova versione del sistema operativo di quanto non lo sia ora (anche nell'ottica di essere più elastica nella determinazione delle "dead line" delle vecchio versioni) e affinché questo avvenga è necessario che il software sia realmente un sistema modulare e flessibile che può scalare in prestazioni e funzionalità (tanto verso l'altro quanto verso il basso) in funzione delle esigenze.

Letto su IlSole24ORE.com

giovedì 10 aprile 2008

Tutte le sviste di Windows Vista e i problemi risolti dall'Sp1

«Impossibile accedere, contattare l'amministratore di rete e controllare di avere i permessi necessari per accedere alla cartella condivisa». Un criptico messaggio lanciato da un computer sotto attacco di un hacker che vuole rubare importanti segreti industriali? No. Niente di tutto questo. È solo uno dei messaggi, tanti, che Windows Vista lancia ai suoi utenti, principianti o smanettoni che siano che così non riescono a usare il proprio pc. Già, perché con il sistema operativo Microsoft accade anche questo: non riuscire in modo semplice a leggere con un computer portatile sotto Vista i file (audio, testi, foto, video...) memorizzati su un'altra macchina, anche lei dotata di Vista. Mentre l'operazione è semplice come bere un bicchier d'acqua usando come client una consolle come la Sony Ps3. Ed ecco che, una volta di più, si rimpiange il vecchio e affidabile Windows Xp. Anche adesso che è uscita, ma non per l'Italia, la Service Pack 1, ovvero la raccolta di patch e rimedi con i quali Microsoft ha provato a correggere le "sviste di Vista". E la Sp1 è necessaria, ma non sufficiente, mentre questo sistema operativo lanciato con enfasi 15 mesi fa, costato anni di sviluppo, pare destinato a essere un flop. Un grande flop, come dichiarato dall'autorevole PcWorld, anche a dispetto dei suoi meriti e pregi che - è giusto dirlo - ci sono e sono anche numerosi. Ma il suo indubbio valore è offuscato da tutta una serie di problemi che spaziano dalla discutibile usabilità dell'interfaccia utente alle incompatibilità con le periferiche fino all'ossessione per la sicurezza.

Che Vista abbia difficoltà è innegabile, ma di certo i suoi numeri non mancano: Microsoft ha dichiarato ai primi di gennaio di aver venduto 100 milioni di copie. La cifra, però, comprende le licenze preinstallate, ed è ben noto che molte di queste, anche e soprattutto in ambito aziendale, vengono poi disinstallate per montare Xp. Quest'ultimo è infatti considerato più performante e facile da usare poiché la sua interfaccia è consolidata nell'abitudine degli utenti. Ed è stabile nè pone problemi di compatibilità. È bene però ricordare che questo livello di eccellenza è stato raggiunto con due service pack e centinaia di aggiornamenti. Vista è invece al primo: il suo Sp1, infatti, mira a risolvere molte magagne, prima fra tutte la compatibilità con le periferiche. Il service pack, disponibile per ora solo in cinque lingue ma non in italiano (e non può essere istallato sulle macchine con Os nella nostra lingua) garantisce la compatibiltà con 700mila nuove categorie di periferiche e con oltre 2.300 applicazioni. Complessivamente il pacchetto di "patch" dovrebbe riconoscere oltre due milioni di dispositivi. Va dunque detto però che Windows, al contrario di Apple, è un sistema operativo destinato non a una singola macchina di un dato costruttore ma deve girare sia su macchine autocostruite con i pezzi dell'ipermercato sia progettate da fior di ingegneri. E questo complica le cose. Benvenuta Sp1, se risolve alcuni problemi dove si concentrano le critiche degli utenti. Frustratissimi, fra questi, quelli che hanno affrontano i famigerati crash con i driver video Nvidia. Seccati - e non poco - quelli che non hanno potuto, e non potranno usare, schede tv e di video-acquisizione, anche recenti. Già perché Vista su alcune cose ha complicato la vita agli utenti, aziendali e privati, e non a caso è nato il movimento "Save Xp" per convincere Microsoft a mantenere in vita il vecchio Os. E tra le cose che proprio non vanno giù, ci sono, oltre alle problematiche con i driver, la compatibilità precaria con hardware vecchi o la lentezza esasperante con la quale Vista riconosce una periferica Usb, l'interfaccia utente e la sua insostenibile pesantezza, a partire dai biblici tempi di partenza.

Vista è bello e questo è fuori discussione. Ma è troppo diverso da Xp, il sistema operativo più usato al mondo, utilizzato per anni anche da chi con l'informatica ha fatto i primi passi e ora, all'atto di comperare un pc nuovo, si trova a dover imparare molte cose daccapo a causa di comandi che hanno cambiato posizione e menu diversi.
Questo non vuol dire che non funziona, ma significa che è disarmante nell'utilizzo, mentre soluzioni di impatto come la famosa interfaccia tridimensionale Aero è tanto bella quanto sostanzialmente inutile. La si usa poco e mette sotto pressione l'intero pc: dalla scheda video, al suo motore 3d fino alla Cpu che si trova un bel carico di lavoro sul groppone. Non per nulla Aero è riservata alle macchine più performanti. E su questo versante Vista è davvero esoso: per farlo andare bene servono non meno di due Giga di ram e un dual core bello tosto. Altrimenti il pc si impalla. E a proposito di rallentamenti, una nota di demerito va alla indicizzazione che Vista esegue su tutte le unità disco presenti. Dovrebbe catalogare file e contenuti in modo razionale. E, a onor del vero, lo fa bene organizzando i contenuti ma a discapito di cali prestazionali dovuti al fatto che il disco fisso "frulla di continuo" e se sulla macchina ci sono due o più hard disk questo diventa insopportabile. Fastidioso, quasi quando il controllo account utente, pedante e noioso fino al punto di provocare una crisi isterica: avvisa di continuo se si è certi di voler fare una determinata operazione. Può essere "spento", ma non è facile azzittirlo.
La Sp1, in conclusione, è marcato un passo avanti. Nòva ha testato l'aggiornamento su un notebook (Hp 6910p) e le prestazioni sono nettamente migliorate. La stessa sorte era capitata a Xp e forse con questi update il passaggio a Vista sarà accelerato, ma adesso ad accelerare pare essere solo lo sviluppo del successore: Windows 7.

Letto su IlSole24ORE.com

mercoledì 2 aprile 2008

Prova su strada del Service Pack di Vista: 300 patch che offrono diversi vantaggi all'utente

Come noto, poco più di due settimane fa, Microsoft ha rilasciato al pubblico il primo Service Pack di Windows Vista, che è ottenibile sia attraverso il servizio d'aggiornamenti automatici del sistema operativo (Windows Update) che mediante la relativa interfaccia Web-based del Download Center.
La prova su strada del rilascio da parte degli utenti indica che le numerose patch (in tutto trecento) offrono una serie di miglioramenti che riguardano vari aspetti tra i quali vanno citati compatibilità, robustezza e performance.
A tenere banco in queste ultime settimane è stato soprattutto il primo aspetto, ma anche gli altri sono emersi come importanti.
Il completamento del Service Pack 1 da parte di Microsoft era stato annunciato agli inizi dello scorso Febbraio, assieme alla notizia che il suo rilascio sarebbe avvenuto a metà Marzo. Lo sfasamento di tempo con l'annuncio è stato giustificato proprio con la necessità di garantire la compatibilità con alcuni dispositivi hardware, i cui driver sembravano entrare in conflitto con le modifiche apportate dal pacchetto di aggiornamenti. La bassa entità del problema è stata in ogni modo confermata dal fatto che il numero di driver coinvolti era decisamente esiguo.
La software house di Redmond ha in ogni modo ugualmente tenuto a precisare di non aver sottovalutato l'intera questione, lavorando a stretto contatto con i suoi partner hardware per risolvere nel più veloce tempo possibile ogni eventuale inconveniente.
Per assicurare la stabilità dei sistemi dei propri clienti, Microsoft ha modificato il suo servizio Windows Update in modo che i PC che utilizzavano le componenti affette dal problema, ricevessero prima le versioni più aggiornate dei driver e solo dopo l'intero pacchetto di patch contenute all'interno del Service Pack 1.
Microsoft afferma che l'installazione del Service Pack 1 permetterà di incrementare le prestazioni del suo sistema operativo in alcuni casi anche del 50% rispetto a XP ed alla versione iniziale (RTM) di Vista.
Altri miglioramenti riguardano le performance migliorate di Internet Explorer (quando utilizzato per visualizzare video in streaming), la prevenzione della perdita dei dati nel caso di dispostivi USB e la maggiore rapidità d'interazione con i computer connessi attraverso canali VPN.
La prima raccolta di fix per Windows Vista è attualmente disponibile per tutti gli utenti che dispongono di una versione in lingua inglese, francese, spagnola, tedesca e giapponese.
Il Service Pack 1 verrà inoltre distribuito in altre 31 lingue (tra le quali l'italiano) a partire dalla metà di questo mese. A breve tutti i nuovi PC basati su Windows Vista saranno venduti con il Service Pack 1 installato di default.
Per quanto riguarda i prossimi Service Pack, ora si attende il turno del SP3 di Windows XP. Per il rilascio, Microsoft lo colloca indicativamente entro la prima metà del 2008, ma una data precisa ufficiale non è mai stata fornita.


L'originale su Windows IT Pro

giovedì 20 marzo 2008

Non in italiano il Service Pack 1 di Windows Vista

E' finalmente scaricabile il Service Pack 1 (SP1) di Windows Vista, ma non per l'Italia.
Le uniche lingue che Microsoft ha deciso di supportare nella prima fase di rilascio sono le cinque che considera principali: inglese, francese, tedesco, giapponese e spagnolo.
Per la nostra versione del sistema operativo è necessario attendere ancora qualche mese (si parla di giugno) affinché l'SP1 inizi a parlare italiano. La pubblicazione del pacchetto, dal peso di circa 450 megabyte, è stata abbastanza convulsa. Un commento sul WindowsVistaBlog ha anticipato l'incipiente distribuzione del SP1 sul sito di Microsoft e su WindowsUpdate; poi negli Stati Uniti è iniziata la distribuzione delle versioni del sistema operativo pacchettizzate con il Service Pack 1 installato di serie. Si è così concluso il lungo beta test che ha caratterizzato lo sviluppo di questo importante aggiornamento che apporterà numerosi (e attesi) miglioramenti a Vista. Si legge che in seguito all'installazione dell'SP1 le prestazioni aumentano di oltre l'80 percento e sono apportati interventi sostanziali al sistema operativo per correggere i numerosi problemi rilevati dal suo debutto, avvenuto l'anno scorso. Sono interessati molteplici aspetti di Windows: dall'interfaccia alla compatibilità, passando per prestazioni e affidabilità. A conti fatti, si tratta di un aggiornamento necessario perché contiene centinaia di correzioni al sistema operativo di Microsoft. Questo lifting è destinato non solo a sistemare Vista, ma anche a fare decollare la sua adozione sui pc di casa e in ufficio. Per questo, la compatibilità con le applicazioni esistenti è uno degli aspetti cruciali su cui si è concentrata l'attenzione di Microsoft. Diversi software hanno ancora qualche instabilità se installati in Vista, ma è solo la punta dell'iceberg. La compatibilità è stata uno dei punti chiave dello sviluppo dell'SP1: certificati oltre 2.300 applicativi. A ciò si aggiunge un'estensione del database dei driver, a cui sono stati aggiunti oltre 700 mila nuove categorie di periferiche supportate in modo nativo grazie al Service Pack 1. Installando il pacchetto, il nuovo Windows riconosce complessivamente 2,2 milioni di dispositivi. Altri miglioramenti diffusi riguardano la sicurezza, i servizi di amministrazione, le prestazioni e il supporto alle tecnologie hardware più recenti. L'SP1 interviene anche per aumentare l'affidabilità, riducendo i rischi di incappare in errori di sistema, e l'efficienza nella copia dei file, nell'accesso alla rete, nell'uso del processore di sistema e nel risparmio energetico. In ultima analisi, lo scopo di Microsoft di aumentare la produttività e l'esperienza d'uso con Windows Vista, ma l'obiettivo potrebbe essere ancora più ambizioso: convincere gli utenti che, finalmente, il sistema operativo è maturo ed è ora di abbandonare XP. Nel frattempo, questi se ne guardano bene dall'abbandonareil vecchio glorioso (e affidabile) Windows, tanto che si moltiplicano le adesioni all'iniziativa SaveXP (più di 100 mila firme raccolte finora) per non "pensionare" il sistema operativo.

Letto su IlSole24ORE.com

mercoledì 5 marzo 2008

Nelle performance Vista SP1 batte Windows XP SP2

Quando Microsoft lanciò sul mercato, poco più di un anno fa, Windows Vista, commissionò ad una società specializzata, Principled Technologies, una serie di test atti a comparare la reattività e le performance del nuovo sistema operativo rispetto a Windows XP SP2 sulla base di comuni applicazioni aziendali.
Oggi, con la disponibilità del nuovo service pack, il Big di Redmond ha chiesto l'aggiornamento di quei risultati. I test sono stati condotti eseguendo 64 operazioni in scenari diversi, come – ad esempio - il riavvio del sistema, il ritorno dallo stand-by e l'esecuzione d'applicazioni a PC freddo o già a regime ed hanno interessato hardware di diverse configurazioni, capacità di calcolo e tipologie (desktop, notebook e tablet PC).
In generale Windows Vista con Service Pack 1 e Windows XP hanno concluso tutti i test con risultati molto simili. Le differenze di performance tra i due sistemi operativi sono state mediamente inferiori al mezzo secondo e quindi considerate abbastanza insignificanti.
Tuttavia sulle nove operazioni in cui sono state registrate delle diversità importanti (ovvero uguali o superiori al secondo), in otto casi Vista ha dimostrato di possedere una marcia in più rispetto al suo fratello maggiore.
A parità di condizioni il lancio del client di posta Outlook è risultato ad esempio più veloce di due secondi, così come la chiusura di Adobe Reader, le ricerche più veloci di quattro secondi e mezzo mentre l'esecuzione di QuickBooks addirittura più veloce di dieci secondi.
Anche dopo il reboot, Windows Vista con Service Pack 1 è stato solitamente più reattivo di Windows XP dotato di Service Pack 2 su comuni task aziendali.
Nessuna diversità sostanziale anche in confronto alla versione iniziale del sistema operativo (Vista RTM). Le differenze di performance in questo caso sono state inferiori ad un quarto di secondo e quindi considerate insignificanti dagli analisti.
Simili risultati sono stati raggiunti negli scenari domestici (i dati fino a questo momento divulgati si riferivano agli scenari d'ufficio). Quando fu pubblicata la prima versione del report, una pioggia di critiche si abbatté sul nuovo prodotto sviluppato da Microsoft. In quel periodo la discussione verteva pesantemente sui benefici di una migrazione da XP a Vista ed i risultati divulgati non sembravano offrire alcuno spunto di riflessione utile affinché ciò accadesse (le performance registrate per i due ambienti erano praticamente identiche).
Alla vigilia del lancio del primo Service Pack di Vista, il test di Principled Technologies sembra individuare nuovi motivi a favore di una migrazione.
Stando alle previsioni degli analisti, il picco di migrazioni verso il nuovo sistema operativo dovrebbe verificarsi proprio da questo momento in poi, essendo atteso dalle aziende allo scopo di evitare di dover procedere ad un aggiornamento subito dopo l'installazione.

Il Test Report completo

Letto su Windows & .NET Magazine

sabato 1 marzo 2008

Microsoft taglia i prezzi di Windows Vista

A parte i soliti noti problemi tecnici dovuti a
programmazione, lentezze, presunta incompatibilità dei chip per la grafica e di altro hardware il tutto dovuto comunque quasi sempre all'inadeguatezza dei requisiti hardware richiesti.
Nonostante i cento milioni di copie vendute in giro per il mondo, è appena il 10% dell'intero mercato Windows, l'utente ha accolto con varie resistenze, compresi i tanti che si chiedono: "perché rinunciare a Xp, funziona benissimo!".
Un fatto che ha frenato anche i fornitori di Pc, oltretutto alle prese con il continuo ribasso dei prezzi (di cui anche Microsoft deve tenere conto). Evidente da parte del colosso di Redmond di stimolare e accelerare proprio il passaggio da Xp (che sarà venduto, secondo i programmi, fino a giugno del 2008) a Vista.
Microsoft ha così pianificato un consistente taglio dei prezzi dal 20 al 40%, a seconda delle realese del suo Windows Vista in una settantina di paesi del mondo, in coincidenza anche dell'arrivo del primo e tanto sospirato Service Pack. Tanto per avere un ordine di grandezza: negli Stati Uniti dove in gennaio si è registrata una preoccupante generale caduta della spesa del software vicina al 30%, la società ridurrà i prezzi di Vista Ultimate, il sistema operativo nella versione top da 399 a 319 dollari, e da 259 a 219 dollari le versioni aggiornate per i consumatori dotati di Xp o di altra versione di Vista.

lunedì 11 febbraio 2008

Vista Service Pack 1 RTM in consegna

Finalmente pare sia pronta la cosiddetta versione Rtm (Release to manufacturing, quella dedicata ai soli produttori di computer) distribuita da Microsoft ai principali partner.
L'SP1 Rtm si può considerare sostanzialmente definitiva:
l'edizione contiene tutti i miglioramenti che saranno apportati a Vista, salvo problemi imprevisti che dovessero sorgere e non verranno eseguiti ulteriori interventi. Come dire che Microsoft ha definitivamente ultimato lo sviluppo del tanto atteso Service Pack 1 e ha provveduto a consegnarlo a un numero selezionato di produttori di personal computer nelle lingue inglese, francese, spagnolo, tedesco e giapponese ( per la versione italiana sarà necessario attendere come al solito fino ad aprile).
Secondo quanto si legge nel blog ufficiale di Vista, l'SP1 contiene miglioramenti sostanziali al sistema operativo per correggere i numerosi problemi rilevati dal suo debutto, avvenuto appena l'anno scorso.

Microsoft corregge le sviste di Vista

L'annuncio ufficiale del Windows Vista Team Blog

giovedì 31 gennaio 2008

Vista compie un anno ma il «vecchio» Xp è ancora il Re. Windows 7 ? Nel 2010

Un anno fa tutta Microsoft festeggiava il rilascio della versione consumer di Vista, il prodotto più avanzato – questo il claim usato dai vertici della casa di Redmond - mai partorito dalla più grande società di software al mondo. Dodici mesi e oltre 100 milioni di copie vendute dopo i chiaroscuri che hanno contrassegnato l'avvento del prodotto non si sono dissolti. Anzi. La questione della sicurezza rimane un punto aperto: Microsoft nel 2007 ha distribuito 69 update per tappare le falle del sistema e nei primi giorni di quest'anno ha provveduto a rilasciare una "patch" per ovviare a una vulnerabilità ritenuta molto pericolosa se utilizzata dagli hacker su larga scala. A metà febbraio arriva l'attesissimo Service Pack 1 (il primo sostanziale kit di aggiornamento di sicurezza del software) e con esso le attese migliorie funzionali e gli attesi rimedi ai numerosi bug del sistema operativo che dovrebbero convincere le aziende ancora decisamente reticenti a effettuare una costosa migrazione verso l'ultima versione di Windows.
Vista, però, malignano alcuni esperti e addetti ai lavori, rischia di essere un brand la cui immagine è irrimediabilmente macchiata.

Il nuovo Os è in lavorazione. Ma non sarà pronto nel 2009
La domanda, fra gli addetti ai lavori, è già inflazionata: Windows 7, nome in codice del nuovo Os (l'ultimo?) di Microsoft è attualmente già in sviluppo? Fra indiscrezioni e smentite, la sensazione che emerge dalle community on line è che a Redmond stiano effettivamente lavorando al successore di Vista partendo proprio dalle fondamenta tecniche su cui è stato edificato l'attuale Os. La posizione ufficiale di Microsoft in merito è la seguente: "siamo al momento nelle fasi di progettazione di Windows 7 e ci aspettiamo uno sviluppo di almeno tre anni. La data di lancio specifica sarà determinata solamente una volta che l'azienda reputerà di aver raggiunto un livello qualitativo tale da permetterne la presentazione". Interpretando il messaggio si può verosimilmente affermare che la data di lancio di Windows 7, che si caratterizzerà a quanto sembra per un'interfaccia più pulita e pochi altri sostanziosi aggiornamenti, sia nel corso del 2010. Più in là rispetto ai tempi prospettati da Steve Ballmer (con il rischio di arrivare lunghi rispetto ad alcune specifiche esigenze degli utenti in chiave Web e in materia di contenuti digitali) ma tutto sommato nella norma rispetto alle normali cadenze di rilascio di un nuovo sistema operativo.

SONDAGGIO Windows Vista, cosa ti piace e cosa non sopporti

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martedì 29 gennaio 2008

Nonostante il service pack, gli hacker si preparano a sfidare Windows Vista

Nel 2008 il sistema operativo Windows Vista catalizzerà, a causa della sua maggiore prevedibile diffusione, l'interesse di un numero maggiore di virus e malware writer. Lo hanno affermato in un recente studio i ricercatori McAfee, secondo i quali nel 2007 c'è stata una sorta di tregua in quanto lo share di mercato del sistema operativo non aveva nemmeno raggiunto la quota del 10%.

Stando ai dati in possesso degli analisti, quest'anno l'ambiente desktop sviluppato da Microsoft farà registrare una forte impennata in termini di share (dovuta principalmente al rilascio del primo Service Pack) e ciò coinciderà con l'irruzione di una nuova gamma di componenti malware che non avrà nulla da invidiare numericamente a quella che ha già colpito le precedenti edizioni di Windows.
Le statistiche sembrano confermare questa ipotesi. Durante i primi nove mesi di disponibilità di Windows Vista, il National Vulnerability Database (un ente statunitense che lavora a stretto contatto con altri importanti organismi internazionali e che si occupa di registrare e “tracciare” lo stato delle falle software) ha riportato in totale ben 19 vulnerabilità contro le 16 patite nel 2002 durante lo stesso arco temporale da Windows XP.
Proprio quanto accaduto a XP spinge i ricercatori McAfee ad affermare che virus e malware writer sono al momento impegnatissimi nel creare componenti capaci di sgretolare i sofisticati meccanismi di difesa introdotti dal nuovo sistema operativo.
Siccome il numero di vulnerabilità riportate per XP durante i dodici mesi successivi al suo lancio fu, infatti, ben superiore ai dati attuali, ciò sta ad indicare che nel 2008 il numero delle falle critiche di Vista potrebbe forse superare le quaranta unità, una quantità che potrebbe mettere in crisi il Security Response Team di Microsoft, già criticato in passato per non essere tempestivamente intervenuto al fine di risolvere alcune falle di sicurezza rimaste senza patch per vario tempo.
Ma il 2008 sarà realmente l'anno del boom di Windows Vista? Questo sono in molti a domandarselo. Se i dati divulgati da alcune società di analisi come Gartner sembrano confermare questa ipotesi, alcuni analisti rimangono ancora scettici.
Un anno dopo il lancio del sistema operativo, la sua diffusione nell'ambito corporate è stimata essere inferiore all'uno percento e c'è chi afferma che saranno in molti a passare direttamente da XP alla successiva generazione di Windows denominata in codice Vienna o più semplicemente Windows 7, saltando, di fatto, la migrazione a Vista.
C'è, infatti, chi si è spinto ad ipotizzare che il supporto tecnico a XP (considerato il sistema operativo più stabile e per il quale entro la metà dell'anno è atteso il terzo service pack) non terminerà alla fine del 2011 come più volte annunciato da Microsoft perché il numero di clienti che in quell'anno continuerà ad utilizzarlo potrebbe essere ancora molto alta, cosa che impedirebbe di poterne prendere realmente in considerazione il pensionamento. Crescono quindi le probabilità che Microsoft possa decidere di estendere ulteriormente la data di cessazione del supporto.
Il precedente storico in materia esiste ed è quello di Windows 98. Il suo pensionamento era originariamente previsto nel Gennaio 2004, ma BigM ha poi deciso di continuare a supportarlo fino al Giugno del 2006.

Newsletter HiTech Insider - n. 374 - 29/1/2008 - Gruppo Editoriale Duke Italia

venerdì 14 dicembre 2007

Microsoft corregge le sviste di Windows Vista

Anno nuovo servce pack pronto da indiscrezioni internet per la fine di gennaio 2008 darà alla luce l'atteso "Windows Vista Service Pack 1 (SP1).
Sarà un service pack classico che includerà come sempre tutti gli aggiornamenti di protezione e gli hotfix, oltre ad altre modifiche limitate a miglioramento della qualità del prodotto".

Windows Vista così diventerà (almeno si spera) il 25% più veloce quando si copiano files all’interno del stesso hard disk, il 45% più veloce copiando files da una macchina non Windows Vista ad una che integra il SP1 e il 50% più veloce nei spostamenti di files tra macchine che hanno installato il SP1 . Basterà solo questo ? Certamente no !!!

Le altre principali novità che saranno integrate nel pacchetto di aggiornamento, in aggiunta alle modifiche per Instant Search, si evidenziano:

1. Ottimizzazione delle performance in modo da snellire il tempo di copia dei file e di shutdown delle macchine;

2. Migliorate performance di trasferimento e minore utilizzo della CPU tramite il supporto per SD Advanced Direct Memory Access (DMA);

3. Supporto per ExFat, il formato file per Windows per la memorizzazione di dati delle memorie flash e altri dispositivi consumer;

4. Miglioramenti per BitLocker Drive Encryption per permettere non solo la codifica dell'intero volume Vista, ma anche di volumi dati creati localmente;

5. Capacità di eseguire il boot con Extensible Firmware Interface (EFI) su macchine x64;

6. Migliorato tasso di successo per le connessioni firewalled MeetingSpace e Remote Assistance.

Vista Service Pack 1 introdurrà anche una nuova API di sicurezza "aperta". Questa iniziativa deriva dalle dure critiche ricevute dagli esponenti del settore della sicurezza riguardo la tecnologia "PatchGuard" e mira sopratutto a sciogliere le preoccupazioni dell'Unione Europea, da tempo messa in guardia sulla problematica.

Inoltre il sito AeroXPerience ha pubblicato una ulteriore lista supplementare di probabili aggiunte in Vista SP1, tra cui segnaliamo il nuovo Windows Installer 4.1 e miglioramenti per il caricamento del driver Windows Recovery Environment.

L'obiettivo maggiore di tutta questa fretta potrebbe essere ancora molto più ambizioso: convincere il pianeta e tutti gli utenti (scontenti) che, finalmente, il sistema operativo è maturo. Sarà giunto veramente il momento di abbandonare Windows XP ? Ne riparleremo solo dopo avere installato il Service Pack 1 speriamo entro breve.

Per approfondire e solo al momento in lingua inglese direttamente da Microsoft Windows Vista SP1 Guides for IT Professionals

giovedì 6 dicembre 2007

Un anno di Windows Vista: un bilancio positivo a metà

Il 30 novembre del 2006 la Microsoft annunciava in tutto il mondo la disponibilità del suo nuovo sistema operativo nella versione dedicata alle aziende. Windows Vista, che in edizione consumer ha debuttato invece il 31 gennaio di quest'anno, compie quindi un anno e i commenti degli analisti di settore circa i risultati di vendita del nuovo Os e gli impatti da esso generati si contano in questi giorni a decine. Ne abbiamo interpretato alcuni, per fare un indicativo bilancio di quella che la casa di Redmond ha definito la più grande innovazione mai apportata ai suoi prodotti software.

L'adozione di Windows Vista sulla base installata mondiale di pc sta richiedendo tempi più lunghi rispetto alle previsioni, tanto che il nuovo sistema operativo diventerà la piattaforma dominante solo nel 2009. L'analisi arriva dalla società di ricerca Gartner, che ha stimato la curva di crescita del numero di licenze di Vista mettendone a confronto le versioni Business e Home. La prima, rivolta di fatto agli utenti aziendali e professionali, sfiorerà le 32 milioni di copie entro la fine del 2007, mentre oltre 53 milioni sono le installazioni di Vista sui pc consumer e di fascia entry level. Vista Business Edition avrà un'impennata sostanziosa nel corso del 2008 (153 milioni di copie) che proseguirà nel 2009 (315 milioni) quando si materializzerà il sorpasso nei confronti di Windows Vista Home (278 milioni di copie). Le previsioni Gartner per il 2011 parlano quindi di numeri da capogiro: oltre 660 milioni di computer nel mondo lavoreranno con il sistema operativo della Microsoft (400 milioni utilizzeranno la versione Business) su un totale di poco meno di 1,5 miliardi di pc presenti nel mondo.

La "forte" opposizione di Linux
Il partito dei critici di Windows Vista ne è sicuro: solo una piccola parte delle aziende (si parla di circa il 15% su scala mondiale) ha deciso di migrare a Vista la totalità delle sue macchine desktop e nel contempo l'adozione di Linux sui pc da scrivania ha continuato a prendere corpo.

Il teorema delle difficoltà nel passare a Vista è del resto suffragato da molte opinioni rintracciabili sui blog dedicati all'argomento e anche da vari sondaggi condotti su campioni assortiti di addetti ai lavori. Come per esempio quello effettuato dalla società King Research su un migliaio di professionisti It: il 90% di questi ha dichiarato di avere ancora dubbi relativamente alla migrazione su Vista, il 48% non ha ancora preso in considerazione praticamente questa ipotesi e ben il 44% sta valutando l'opportunità di un prodotto alternativo al nuovo Windows, con le varie versioni di Linux (Ubuntu, Red Hat Linux e Suse Linux) in pole position. Da qui a dire che il sistema operativo open source possa contrastare seriamente l'avanzata di Vista ce ne corre. La quota di mercato di Linux nei pc desktop è dell'1% o poco più e oltretutto solo il 40% delle aziende che hanno investito su Linux lo usano su oltre la metà dei propri computer (i dati sono della Linux Foundation). È altrettanto vero però che l'avvento di Vista non è stato accolto come il prodotto da prendere a scatola chiusa per rinnovare del tutto il proprio parco installato. Il Service Pack 1 – che nasce dalla "geniale" idea di Microsoft di scovare i bachi del proprio software grazie al maniacale lavoro di testing della fedelissima comunità dei suoi utenti – è in tal senso la risposta preconfezionata ai primi problemi di migrazione. E tutto questo, a Redmond, lo avevano di certo messo in preventivo.

Letto su ilsole24ore.com
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lunedì 3 dicembre 2007

Windows Vista ancora nei guai e gli aggiornamenti non lo salvano

Non bastavano l'accoglienza tiepida dei clienti e l'ostruzionismo dei produttori di computer, che si ostinano a installare vecchi sistemi operativi sui nuovi pc. Ora la stessa Microsoft sembra mettere i bastoni tra le ruote di Vista, la nuova edizione di Windows lanciata in pompa magna un anno fa.

I laboratori di Redmond stanno sviluppando la prima Service Pack di Vista, un robusto aggiornamento pensato per rimediare a uno dei principali difetti del sistema operativo: la velocità. Ma i primi test sul prodotto, condotti da riviste specializzate e collaudatori indipendenti, mostrano modesti miglioramenti nelle prestazioni, nell'ordine del 2 per cento. Ma non è tutto: ben altri risultati si ottengono su un aggiornamento simile studiato, piuttosto in sordina, per Windows XP, il vecchio sistema operativo destinato a sparire in favore di Vista e che invece non ne vuole sapere di andare in pensione. Insomma, una volta installati gli aggiornamenti (che dovrebbero essere rilasciati nel corso del 2008), il vecchio XP rischia di diventare un sistema operativo, non solo più affidabile, ma anche più veloce del nuovo e scintillante Vista.
I dati sono abbastanza impietosi: un'azienda americana, la Devil Mountain Software, ha somministrato a Windows Vista SP1 e a Windows XP SP3 lo stesso benchmarck, un pacchetto di test studiati per verificare le prestazioni di un computer. E' il caso di sottolineare che le prove sono state condotte su un portatile di ultima generazione con architettura dual core, teoricamente l'ambiente ideale per Vista. Ebbene, il sistema operativo più recente ha completato la prova in 80 secondi, contro i 35 del suo predecessore.
L'articolo completo su repubblica.it

lunedì 30 luglio 2007

Microsoft difende Windows Vista

Non è vero che è in difficoltà, oscurato da Xp Sp2, ma il nuovo sistema operativo ha già venduto 60 milioni di licenze tra gennaio e giugno, di cui 20 milioni solo a metà maggio. Al Financial Analyst Meeting 2007 di Redmond, Steve Ballmer rincara la dose contro i detrattori: il Ceo di Microsoft prevede un miliardo di Pc equipaggiati con Windows entro la fine dell'anno fiscale 2008. Saranno più i Pc con Windows che le automobili in circolazione, ironizza Steve Ballmer. 40 milioni di copie di Vista sono state vendute solo nei primi 100 giorni. Inoltre Steve Ballmer ha affermato che i ricavi generati dalla vendita di software, il core business dell'azienda, permetteranno a Microsoft di espandersi in altre attività come l'advertising online, l'elettronica di consumo come la musica digitale con il player mp3 Zune e la creazione di programmi per la telefonia mobile. Il fatturato di Microsoft nell'ultima trimestrale è cresciuto del 15%, alla velocità più elevata degli ultimi sette anni; anche i profitti del colosso di Redmond sono raddoppiati in cinque anni a 20 miliardi di dollari.

Microsoft vuole dare nuovo impulso alla sua ricerca online e tra 12 mesi (ma già in autunno usciranno novità) lancerà nuove search release. Microsoft intende migliorare la rilevanza, prestazioni e funzionalità mobili del suo motore di ricerca, offrendo anche una nuova esperienza di ricerca verticale. Lo rivela il blog di Mary Jo Foley. Al Financial Analyst Meeting di Microsoft è stato annunciato anche l'arrivo di Windows Live 2.0 per l'autunno: sarà una singola suite di servizi per gli utenti, disponibile in un unico download, e dedicato a Pc, telefono e browser.

Prosegue inoltre il consolidamento del mercato advertising: Microsoft acquista AdEcn, azienda specializzata in display advertising. I termini finanziari dell'operazione non sono stati resi noti. Microsoft vuole offrire un pacchetto completo nella ricerca e display advertising online, per competere meglio con Google e Yahoo. Microsoft infine ha creato una nuova unità per la ricerca: Internet Services Research Center.
by www.vnunet.it

venerdì 27 luglio 2007

Windows Vista non è solo rose e fiori. Le spine? La (non) compatibilità

Del nuovo Windows 7 che verrà vi abbiamo dato notizia ieri. Ma non è la sola novità che ruota intorno all'universo del sistema operativo in versione pc della Microsoft. Iniziamo da quella meno recente, che risale a qualche settimana fa e che è passata del tutto inosservata o quasi in Italia. Non contenta del tutto, forse, dei risultati di vendita ottenuti sin d'ora – nonostante le dichiarazioni ufficiali siano di tutt'altro tono – i responsabili della divisione Windows hanno partorito nuovi sloga per favorire il passaggio degli utenti da Xp a Vista. Che jolly hanno giocato questa volta a Redmond? Quello della sicurezza, o meglio quello che raffigura il nuovo sistema operativo – dati di un'indagine alla mano - come il più sicuro di sempre (il Service Pack 1 arriverà a ogni buon conto entro fine 2007).

Rimangono però alcuni punti in sospeso sull'effettiva valenza di Vista come prodotto su cui investire di corsa rinunciando alle comunque avanzate funzionalità di Windows Xp. E sono per esempio la lamentata mancata compatibilità con dispositivi e periferiche digitali e software di terze parti (problema che in Microsoft ridimensionano sulla base del fatto che si tratta di una casistica molto esigua) o la scelta della scheda grafica più idonea per vivere al meglio l'esperienza del gaming. Gira e rigira si torna alla domanda che in molti si fecero al momento del lancio di Vista: per il nuovo Os è necessario un computer nuovo di zecca, pena il rischio di andare in contro a numerosi problemi di compatibilità fra il sistema operativo e le applicazioni software già caricate sulla macchina, vedi per esempio alcuni programmi di posta elettronica assai diffusi nelle aziende come Lotus Notes o servizi video come TiVo? Difficile dare una risposta ma certo è che – e non lo dicono i fedeli dell'open source sui propri blog ma gli analisti della Idc – il nuovo Windows si porta dietro problemi non indifferenti di adozione, tipici a detta degli esperti di una "major relaese" così estesa come in effetti è quella di Vista. E va anche detto che lo sforzo di Microsoft profuso in direzione della massima interoperabilità del software è stato comunque notevole, visto e considerato che lo stesso è certificato compatibile con due milioni di diversi dispositivi hardware (stampanti, tastiere, mouse, scanner e via dicendo), e cioè circa il 96% di quelli oggi in uso. I difetti di gioventù del sistema operativo hanno però consigliato i principali produttori di pc - e fra questi Hewlett-Packard, Dell, Lenovo e Toshiba – a mettere a catalogo nuovi modelli con Windows Xp precaricato di serie; decisione che comunque non ha impedito alla società di Redmond di mettere a segno una crescita di fatturato del 13% nell'ultimo trimestre fiscale anche grazie al sostanzioso contributo offerto dalle vendite di Vista.
In attesa della totale compatibilità di Vista con tutto il software e l'hardware oggi disponibile, Microsoft deve fare quin di i conti con una fetta di utenza che al nuovo Os continua a preferire quello vecchio. A Redmond sono invece convinti che solo una minoranza di utenti abbia un'idea "sfavorevole" di Vista e invece una larga fetta di questi lo consideri in modo positivo. Forse il vero problema che scoraggia alla fine una parte della comunità It è legato a un altro fattore, quello dei costi da sostenere per aggiornare i programmi software esistenti per poterli far lavorare sul nuovo sistema operativo: i 199 dollari che la Adobe chiede per la nuova versione professionale "Vista ready" di Photoshop sono un esempio perfetto di questa "ambiguità" giovanile della creatura tanto cara a papà Bill Gates.

Windows Vista è stato l'ultimo aggiornamento di sostanza del sistema operativo per pc della Microsoft? Stando alle indiscrezioni provenienti dagli Usa non sembrerebbe così: una nuova "major release" dell'Os in versione client, chiamata internamente "7" (inizialmente il nome in codice era Vienna) dovrebbe infatti arrivare sul mercato entro i prossimi tre/quattro anni. Non c'è niente di ufficiale ma qualcosa di ufficioso sì, ed è trapelato da un evento che il gigante del software ha organizzato nei giorni scorsi a Orlando, in Folorida, per la propria forza vendita.
Indiscrezioni, se confermate, molto importanti, visto e considerato il rumore che la società ha reato ad arte intorno al suo nuovo sistema operativo, reso disponibile – prima in versione business lo scorso novembre e poi per il consumer a fine gennaio di quest'anno – dopo cinque anni cinque di sviluppo. Windows 7, stando ai bene informati, nascerà in duplice versione, a 32 bit per gli utenti da casa e a 6 bit per quelli aziendali e potrebbe anche caratterizzarsi per un innovativo modello di sottoscrizione. Il futuro di Windows torna quindi al centro dell'attenzione a qualche messe dall'effettiva disponibilità di Vista e di tutte le polemiche che ne hanno accompagnato il debutto dopo vari mesi di ritardo rispetto alle promesse di Bill Gates, Steve Ballmer (il Ceo della Microsoft) & C.
In attesa di conferme ufficiali da parte dei propri vertici circa la reale futura disponibilità e le principali caratteristiche tecniche del nuovo Windows, nell'agenda di Microsoft c'è ora il rilascio del tanto atteso Service Pack 1 per Vista, previsto entro la fine del 2007.

di Gianni Rusconi

giovedì 22 marzo 2007

Nel kernel di Windows Vista


Questa è la prima parte di una serie dedicata alle novità del kernel di Windows Vista. In questo numero, affronterò la questione delle modifiche a processi, thread e I/O. Prossimamente mi occuperò di gestione della memoria, avvio e arresto del sistema, affidabilità, ripristino e protezione.
Il kernel di Windows Vista: parte 1
Il kernel di Windows Vista: parte 2
L'autore è Mark Russinovich è un Technical Fellow di Microsoft nella Platform and Services Division. È coautore di Microsoft Windows Internals (Microsoft Press, 2004) (in inglese) e spesso partecipa come oratore a conferenze su IT e sviluppo. Si è unito a Microsoft con la recente acquisizione dell'azienda che ha cofondato, Winternals Software. Ha inoltre creato Sysinternals, dove ha pubblicato le utilità Process Explorer, Filemon e Regmon.

mercoledì 14 marzo 2007

Windows Vista: numeri, dubbi e reazioni dopo il grande debutto

Il dibattito è aperto, da tempo: che impatto avrà il nuovo sistema operativo della Microsoft sul mercato dei personal computer? Una risposta significativa, ma non per questo valida in senso assoluto, è arrivata nei giorni scorsi da una società di ricerche giapponese, tale Bcn: nel Paese del Sol Levante Windows Vista avrebbe trainato la ripresa delle vendite di pc, in calo da un anno. Dell'1,2% la crescita aggregata in febbraio di domanda nel confronto sui dodici mesi relativo, con incrementi del 9% per quanto riguarda il settore dei notebook e un calo del 13,8% per i computer desktop. Dati che non danno l'idea di una corsa sfrenata all'acquisto in stile console per videogme ma è anche troppo presto per tirare conclusioni sul reale "appeal" del nuovo software sugli utenti.
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