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giovedì 3 gennaio 2019

Modem libero, che cosa succederà a dicembre e gennaio agli utenti

È il diritto – sancito da nuove regole Agcom – a usare un nostro modem, di propria scelta, invece di essere obbligati (e in certi casi anche a pagare) quello del proprio operatore.
Vediamo che cosa cambierà in effetti. E perché è una novità importante per l'utente.
Qual è l'attuale situazione e il problema?
Ad oggi gli utenti non hanno avuto il diritto al modem libero. Questo si è tradotto in diversi problemi, vari a seconda del tipo di contratto e dell'operatore.
  • Obbligo a pagare un modem proprietario fornito dall'operatore, a prezzi (rateizzati) che spesso erano più alti del mercato. In quasi tutti i nuovi contratti il modem ora è gratuito, ma chi li ha stipulati tempo fa è ancora costretto a pagare.
  • Obbligo in certi casi a pagare, se non il modem, un intervento del tecnico a pagamento (il caso più oneroso è Tim Expert) per installazione dello stesso. 
  • Obbligo a usare il modem dell'operatore per fruirne i servizi (tutti o parte di loro). A quanto risulta ora solo Vodafone impedisce l'uso di un modem diverso dal proprio. Ma quasi tutti gli operatori impediscono di fare chiamate su linea di tipo VoIP se il modem è alternativo. 
  • Di contro il modem dell'operatore tende ad avere limiti che molti modelli alternativi non hanno: sono meno trasparenti nei log e nelle opzioni (per esempio per monitorare prestazioni e disservizi), sono meno configurabili, non hanno servizi aggiuntivi come quelli per la domotica, il risparmio energetico e la gestione a distanza degli apparecchi internet delle cose; magari hanno una potenza Wi-Fi non ottimali o sono meno configurabili con range extender eccetera. 
Per tutti questi motivi, Agcom ha stabilito che la libertà di modem era parte del diritto alla neutralità della rete, come affermato nel 2015 dalla Commissione europea. Dopo tre anni questo diritto sta per entrare nella pratica. Gli operatori prima hanno chiesto una proroga ad Agcom (il diritto doveva scattare già a settembre), poi hanno provato a fare ricorso al Tar del Lazio (che però ha negato a Tim la sospensiva della delibera Agcom, motivo per cui si andrà avanti con questo nuovo diritto, come previsto).

Che cambia per i nuovi contratti?
Dal primo dicembre, come già scritto da Tim sul proprio sito, le offerte dovranno essere in due versioni: con o senza modem dell'operatore. 
Se l'utente sceglie di usare il modem fornito dall'operatore a pagamento, ha – per regole Agcom – il diritto di averlo “sbloccato” e quindi di usarlo anche con altri contratti.

L'operatore deve inoltre indicare nell'offerta con modem incluso il suo costo scorporato.
Se sceglie di usare un proprio modem, ha il diritto a un minimo di assistenza. L'operatore non può insomma abbandonarlo a sé stesso nelle configurazioni.