Vediamo che cosa cambierà in effetti. E perché è una novità importante per l'utente. Qual è l'attuale situazione e il problema?
Ad oggi gli utenti non hanno avuto il diritto al modem libero. Questo si è tradotto in diversi problemi, vari a seconda del tipo di contratto e dell'operatore.
- Obbligo a pagare un modem proprietario fornito dall'operatore, a prezzi (rateizzati) che spesso erano più alti del mercato. In quasi tutti i nuovi contratti il modem ora è gratuito, ma chi li ha stipulati tempo fa è ancora costretto a pagare.
- Obbligo in certi casi a pagare, se non il modem, un intervento del tecnico a pagamento (il caso più oneroso è Tim Expert) per installazione dello stesso.
- Obbligo a usare il modem dell'operatore per fruirne i servizi (tutti o parte di loro). A quanto risulta ora solo Vodafone impedisce l'uso di un modem diverso dal proprio. Ma quasi tutti gli operatori impediscono di fare chiamate su linea di tipo VoIP se il modem è alternativo.
- Di contro il modem dell'operatore tende ad avere limiti che molti modelli alternativi non hanno: sono meno trasparenti nei log e nelle opzioni (per esempio per monitorare prestazioni e disservizi), sono meno configurabili, non hanno servizi aggiuntivi come quelli per la domotica, il risparmio energetico e la gestione a distanza degli apparecchi internet delle cose; magari hanno una potenza Wi-Fi non ottimali o sono meno configurabili con range extender eccetera.
Che cambia per i nuovi contratti?
Dal primo dicembre, come già scritto da Tim sul proprio sito, le offerte dovranno essere in due versioni: con o senza modem dell'operatore.
Se l'utente sceglie di usare il modem fornito dall'operatore a pagamento, ha – per regole Agcom – il diritto di averlo “sbloccato” e quindi di usarlo anche con altri contratti.
L'operatore deve inoltre indicare nell'offerta con modem incluso il suo costo scorporato.
Se sceglie di usare un proprio modem, ha il diritto a un minimo di assistenza. L'operatore non può insomma abbandonarlo a sé stesso nelle configurazioni.
L'operatore deve inoltre indicare nell'offerta con modem incluso il suo costo scorporato.
Se sceglie di usare un proprio modem, ha il diritto a un minimo di assistenza. L'operatore non può insomma abbandonarlo a sé stesso nelle configurazioni.