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sabato 22 novembre 2025

Il Paradosso dei Flagship: Perché spendere 1200€ per restare "a piedi" alle 18:00?

Hai appena speso una cifra a tre zeri (o quattro, se contiamo le versioni da 1TB). Hai tra le mani un gioiello di design: titanio aerospaziale, vetro indistruttibile, fotocamere che farebbero invidia a un regista di Hollywood. Ti senti onnipotente.
​Poi, arrivano le 17:30.
Il tuo gioiello emette una vibrazione familiare e sinistra: "Batteria al 20%."
​Benvenuti nel grande paradosso della tecnologia mobile moderna: più paghiamo, meno (spesso) otteniamo in termini di autonomia pura. Ma perché succede? È accettabile che uno smartphone di fascia media da 300€ porti a casa due giorni di utilizzo, mentre il "Re del Mercato" arranchi per finire la giornata lavorativa?
​Analizziamo il rapporto complicato tra prezzo, potenza e consumo energetico.
​Il costo nascosto della potenza
​Per capire perché il tuo top di gamma beve energia come una Ferrari beve benzina, dobbiamo guardare sotto il cofano. Non stai pagando solo per il marchio; stai pagando per componenti che sono, per natura, energivori.
1. La guerra dei Nits
​I produttori fanno a gara a chi ha lo schermo più luminoso. Oggi vediamo display che raggiungono i 2500, 3000 o anche 4500 nits di picco.
​Il risultato: Leggi le email sotto il sole del Sahara senza problemi.
​Il prezzo: Mantenere quella luminosità, anche per brevi periodi, prosciuga la batteria a velocità record. Anche se i pannelli LTPO (che riducono il refresh rate a 1Hz) aiutano, uno schermo QHD+ a 120Hz fisso è un vampiro energetico.

​2. Motori da Formula 1 nel traffico cittadino
​I processori moderni (Snapdragon 8 Gen Series, Apple A-Series Pro) sono mostri di potenza. Possono montare video in 4K e far girare giochi con Ray Tracing.
Tuttavia, anche in idle (quando il telefono è a riposo) o durante operazioni semplici come lo scroll di Instagram, questi chip complessi consumano più di un processore modesto di fascia media. Aggiungiamo il modem 5G, che cerca costantemente il segnale alla massima velocità, e la ricetta per il disastro è servita.

​3. L'Era dell'AI on-device
​L'ultima frontiera è l'Intelligenza Artificiale generativa che gira direttamente sul telefono (NPU). Traduzioni in tempo reale, ritocco foto istantaneo, assistenti vocali proattivi: tutto questo calcolo continuo richiede energia, molta energia.
​La ricarica rapida è una "pezza", non una soluzione
​I produttori sono consapevoli del problema. La loro risposta? La ricarica ultra-rapida.
​"Non preoccuparti se si scarica in 6 ore, puoi ricaricarlo da 0 a 100 in 25 minuti!"
​Questa narrazione è una distrazione. Certo, caricare a 120W è comodo, ma ti costringe a diventare schiavo della presa di corrente (o del power bank). L'esperienza "Premium" dovrebbe significare libertà, non l'ansia di sapere sempre dove si trova il caricatore più vicino.
Inoltre, cicli di carica così aggressivi e frequenti degradano la chimica della batteria più velocemente, riducendo la longevità del dispositivo per cui hai speso un capitale.
​La rivincita della fascia media
​Qui il confronto diventa imbarazzante.
Prendiamo uno smartphone da 300-400€. Spesso troviamo:
​Processori meno potenti ma estremamente efficienti.
​Schermi meno luminosi (ma comunque ottimi).
​Batterie fisicamente più grandi (5000mAh o più), perché non c'è l'ossessione di fare il telefono sottile 7 millimetri.
​Il risultato? L'utente "medio" con un telefono medio arriva a letto con il 40% di batteria residua, mentre l'utente "pro" sta elemosinando un cavo USB-C al bar.
​Conclusioni: Cosa stiamo pagando davvero?
​Quando compriamo un top di gamma che non arriva a sera, stiamo accettando un compromesso silenzioso: sacrifichiamo l'autonomia sull'altare delle prestazioni massime.
​È un po' come comprare una supercar: non la compri per fare 30 km con un litro, la compri per l'accelerazione. Ma uno smartphone non è un'auto da weekend; è il nostro strumento principale di vita e lavoro.
​È tempo di cambiare la richiesta. Invece di processori ancora più veloci (che tanto non sfruttiamo al 100%) o schermi ancora più luminosi, forse dovremmo chiedere ai giganti della tech di fermarsi e concentrarsi sull'unica specifica che migliora davvero la qualità della vita: l'efficienza.
​Perché 1200€ dovrebbero comprare la tranquillità, non l'ansia da ricarica.

Cosa ci dicono questi numeri?
​La tabella evidenzia una verità scomoda: con i top di gamma, paghiamo per avere picchi di prestazione (aprire un'app in 0,1 secondi in meno, scattare foto al buio pesto), ma il costo di queste prestazioni è un'efficienza energetica inferiore. Il "Fascia Media", non dovendo alimentare un motore così potente e uno schermo così denso di pixel, vince la maratona della giornata lavorativa a mani basse.

Tu cosa ne pensi?
​Preferiresti un telefono leggermente più spesso e meno potente, ma che dura 2 giorni sicuri, o non puoi rinunciare alle prestazioni massime, a costo di girare col power bank? Faccelo sapere nei commenti!

giovedì 20 novembre 2025

Google Play annuncia i migliori giochi e app del 2025

Google Play ha celebrato i "Best of 2025", riconoscendo le app e i giochi più eccezionali dell'anno per la loro innovazione e qualità.

La "Migliore App" è stata assegnata a Focus Friend, un'applicazione che aiuta gli utenti a disconnettersi per riconnettersi attraverso un timer di concentrazione.

Il titolo di "Miglior Gioco del 2025" è andato a Pokémon TCG Pocket, il gioco di carte collezionabili dedicato alle creature tascabili.

Luminar: Photo Editor è stato premiato come "Miglior App Multi-dispositivo" per la sua eccellente integrazione tra piattaforme grazie a strumenti AI avanzati.

Altri riconoscimenti includono Disney Speedstorm come "Miglior Gioco Multi-dispositivo" e premi per app come Wiser e Goodnotes, oltre a giochi con narrazioni eccezionali come Disco Elysium.

mercoledì 12 novembre 2025

Database Pirata di 3,8 Milioni di Italiani Scaricabile Liberamente

Un database contenente i dati personali di 3,8 milioni di cittadini italiani è stato reso liberamente scaricabile su un noto forum di hacking, DarkForums, da un utente chiamato Cetegus.

Il dataset, denominato 'Italian Consumers 3.8m', include informazioni quali indirizzo email, sesso, data di nascita e comune di residenza, con la fonte e l'età esatta dei dati che rimangono incerte.

Questi dati vengono comunemente utilizzati da cybercriminali per condurre attacchi di spear phishing più credibili, per furti d'identità o per tentare di rubare account combinandoli con altre informazioni rubate.

martedì 9 settembre 2025

Addio a Nova Launcher: La Fine di un'Era per la Personalizzazione Android

Nova Launcher, l'applicazione iconica per la personalizzazione di Android, sviluppata da Kevin Barry, cessa il suo sviluppo dopo oltre un decennio di attività, segnando la fine di un'era per gli utenti Android che cercavano libertà di configurazione e controllo.

Il fondatore Kevin Barry ha annunciato la chiusura dopo aver lasciato Branch, la società che aveva acquisito Nova nel 2022, e dopo che il progetto di rendere open source il codice non è stato portato a termine, deludendo la comunità.

La decisione di interrompere lo sviluppo open source lascia incertezza sul futuro di uno dei simboli più longevi della personalizzazione Android, con gli utenti che ora dovranno cercare alternative per reinventare l'interfaccia dei propri dispositivi.

domenica 7 settembre 2025

38 milioni di numeri di telefono italiani in vendita nel Dark Web: allarme Smishing

Un allarme significativo è stato lanciato da Red Hot Cyber riguardo alla vendita di un database contenente 38 milioni di numeri di telefono di cittadini italiani nel Dark Web, mettendo in evidenza il rischio di attacchi di Smishing.

L'enorme quantità di dati, in vendita su un forum underground russo, potrebbe essere utilizzata per campagne mirate di Smishing, truffe tramite SMS che inducono a cliccare link malevoli o a fornire dati sensibili.

Gli attacchi di Smishing, sempre più sofisticati, sfruttano la fiducia degli utenti impersonando enti noti come banche o corrieri, rendendo le vittime più vulnerabili.

Il possesso di un tale database consente ai criminali di colpire specifiche aree geografiche e di creare siti web falsi che imitano portali aziendali, aumentando l'efficacia delle truffe.

Il rischio è duplice: la sottrazione diretta di dati personali e finanziari e l'accesso ad account aziendali critici, con gravi conseguenze per la sicurezza e la reputazione delle imprese.

Particolare attenzione deve essere rivolta alle categorie più vulnerabili, come anziani e giovani, che potrebbero non essere pienamente consapevoli dei rischi legati al mondo digitale.

Per difendersi, è fondamentale non aprire link sospetti, non fornire dati personali via SMS e verificare sempre le comunicazioni con le fonti ufficiali, come sottolineato da Red Hot Cyber.

sabato 6 settembre 2025

Grokking: La Nuova Minaccia di Malvertising su X e i Rischi per la Sicurezza Informatica

La tecnica di malvertising 'Grokking' sfrutta l'intelligenza artificiale di X (ex Twitter) per diffondere link dannosi, aggirando i sistemi di protezione della piattaforma e esponendo gli utenti a rischi significativi.

Gli hacker pubblicano post esca su X con link dannosi nascosti nei metadati, che vengono poi rivelati dall'assistente AI Grok in risposta a domande pertinenti, amplificando la visibilità dei link truffa.

Questa metodologia porta gli utenti a reti pubblicitarie sospette e sistemi di distribuzione del traffico, esponendoli a truffe CAPTCHA, malware per il furto di informazioni e reindirizzamenti a contenuti fraudolenti.

La natura coordinata e l'elevata frequenza di pubblicazione suggeriscono l'operato di gruppi criminali organizzati, rendendo Grokking una minaccia persistente e in continua evoluzione per la sicurezza informatica.

giovedì 28 agosto 2025

Allarme Sicurezza: Vulnerabilità Clickjacking Espone i Password Manager a Rischio

Un ricercatore ha scoperto una nuova classe di attacchi basati sul clickjacking che espone i password manager, strumenti chiave per la gestione delle identità digitali, a gravi rischi di sicurezza.

Le vulnerabilità, rilevate in applicazioni diffuse come 1Password, Bitwarden, LastPass e altri, sfruttano la manipolazione delle estensioni del browser per indurre gli utenti a inserire credenziali, codici 2FA e dati finanziari in form invisibili.

L'attacco si basa sul clickjacking, ingannando gli utenti a cliccare su elementi apparentemente innocui, come banner o popup, che in realtà attivano il riempimento automatico delle credenziali da parte del password manager.

Il ricercatore ha dimostrato che un singolo script può identificare il password manager utilizzato e lanciare un attacco efficace, rendendo possibile il furto di credenziali, anche su sottodomini, e l'accesso a dati sensibili come numeri di carte di credito.

Sebbene alcuni sviluppatori abbiano già implementato contromisure, molti password manager rimangono vulnerabili, esponendo circa 40 milioni di utenti; le aziende stanno reagendo in modo frammentato, con risposte diverse alla gravità del problema.

Le contromisure immediate raccomandate includono la disattivazione dell'autofill, l'aggiornamento tempestivo dei password manager, la cautela verso banner sospetti e la segmentazione dei dati critici per mitigare i rischi.