Android One è quel programma per i partner che promette di avere la miglior esperienza “Android” su dispositivi prodotti da altri.
Chi non vuole un Pixel, ma preferisce uno smartphone di un produttore terzo, se compra un prodotto certificato Android One, è consapevole che quel prodotto non solo riceverà aggiornamenti costanti, ma avrà anche una interfaccia grafica priva di orpelli e personalizzazioni.
A capo del programma Android One c’è Jon Gold, Director partner programs di Google, che abbiamo avuto l’opportunità di incontrare nel corso del recente Mobile World Congress.
Una delle questioni più sentite nel mondo Android è legata alla disponibilità degli aggiornamenti: chi acquista uno smartphone vuole averlo aggiornato, sia dal punto di vista della sicurezza sia sotto il profilo delle funzionalità.
Jon Gold ci ha tolto qualche dubbio sul programma e ha anche fatto chiarezza su alcuni punti che potevano essere fraintesi: gli aggiornamenti degli smartphone Android One sono sotto l’intera responsabilità del produttore e Google non ha poteri.
I produttori che si impegnano a partecipare al programma Android One devono soddisfare alcuni requisiti di base, che vanno dall'hardware scelto all'impegno a mantenere i dispositivi aggiornati in modo tempestivo, oltre ovviamente ad un numero massimo di app preinstallate. Ma questa “tempestività” non ha alcuna rigidità.
“Spesso capita - spiega Gold - che un produttore di SoC non rilasci i driver per la versione successiva di Android, e questo ritarda o rende impossibile un aggiornamento. Anche in questo caso uno smartphone Android One, se costruito attorno a quel particolare SoC, non può in alcun modo essere aggiornato subito, si deve aspettare”.
Google lavora attivamente con produttori di chip e di smartphone per velocizzare questo processo, ma è consapevole che potrebbe addirittura succedere che smartphone non Android One ricevano gli aggiornamenti alle versioni più recenti prima di smartphone Android One.
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Chi non vuole un Pixel, ma preferisce uno smartphone di un produttore terzo, se compra un prodotto certificato Android One, è consapevole che quel prodotto non solo riceverà aggiornamenti costanti, ma avrà anche una interfaccia grafica priva di orpelli e personalizzazioni.
A capo del programma Android One c’è Jon Gold, Director partner programs di Google, che abbiamo avuto l’opportunità di incontrare nel corso del recente Mobile World Congress.
Una delle questioni più sentite nel mondo Android è legata alla disponibilità degli aggiornamenti: chi acquista uno smartphone vuole averlo aggiornato, sia dal punto di vista della sicurezza sia sotto il profilo delle funzionalità.
Jon Gold ci ha tolto qualche dubbio sul programma e ha anche fatto chiarezza su alcuni punti che potevano essere fraintesi: gli aggiornamenti degli smartphone Android One sono sotto l’intera responsabilità del produttore e Google non ha poteri.
I produttori che si impegnano a partecipare al programma Android One devono soddisfare alcuni requisiti di base, che vanno dall'hardware scelto all'impegno a mantenere i dispositivi aggiornati in modo tempestivo, oltre ovviamente ad un numero massimo di app preinstallate. Ma questa “tempestività” non ha alcuna rigidità.
“Spesso capita - spiega Gold - che un produttore di SoC non rilasci i driver per la versione successiva di Android, e questo ritarda o rende impossibile un aggiornamento. Anche in questo caso uno smartphone Android One, se costruito attorno a quel particolare SoC, non può in alcun modo essere aggiornato subito, si deve aspettare”.
Google lavora attivamente con produttori di chip e di smartphone per velocizzare questo processo, ma è consapevole che potrebbe addirittura succedere che smartphone non Android One ricevano gli aggiornamenti alle versioni più recenti prima di smartphone Android One.
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