I social network stanno diventando strumenti chiave usati dagli hacker per frodi o scopi criminali. Uno studio pubblicato da Mike McGuire, docente di criminologia presso la Surrey university del Regno Unito, in collaborazione con la società di cybersecurity Bromium, illustra come i social più popolari qualiFacebook, Twitter, LinkedIn e Instagram, siano stati usati dagli hacker per ottenere i mezzi necessari per “amplificare, persuadere e diffondere i malware più rapidamente di email o altri vettori di attacco”.
Le connessioni tra gli utenti, che hanno reso popolari i social network, vengono così sfruttate dagli aggressori per sfruttare l’elemento fiducia. E innescare quello che è noto come “sfruttamento della catena” ossia un abuso di connessioni affidabili per diffondere attacchi personalizzati tramite le piattaforme.
Messaggi di phishing e pubblicazioni di link dannosi non saranno quindi i soli vettori di attacco per gli hacker sui social network. Anche il malvertising, i plugin e la condivisione di contenuti dannosi stanno rivelandosi sempre più popolari tanto da contribuire nella creazione di un’industria che guadagna circa 3,25 miliardi di dollari all’anno sotto forma di profitti illeciti.
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