L'Italia al 10° posto nella classifica dei Paesi produttori di spazzatura virtuale
Gli spammer non si arrendono e continuano a inondare i server di posta con i loro messaggi spazzatura, che pubblicizzano prodotti improbabili o nascondono vere e proprie truffe.
Secondo un'indagine di Enisa (European Network and Information Security Agency), presentata alla stampa in questi giorni, soltanto il 4,4 % del traffico e-mail finisce effettivamente nelle caselle di posta elettronica degli utenti: il restante 95,6 % sono messaggi che non vengono recapitati perché considerati spam.
L'indagine ha coinvolto 90 e-mail provider, gestori di 80 milioni di caselle di posta elettronica in 30 paesi europei.
Nel 2007, sempre secondo Enisa, lo spam era pari al 94% del traffico, e le mail consegnate il 6%.
Il rapporto di Enisa mette in luce i provvedimenti adottati dagli e-mail provider per evitare che l'enorme mole di spazzatura virtuale intasi le caselle di posta e le renda inservibili: dalle liste nere degli indirizzi ip riconosciuti come nodi di distribuzione dello spam, al filtraggio dei contenuti dei messaggi, dalla system reputation basata sulla valutazione degli utenti ai meccanismi di identificazione del mittente "inquinante", cui in alcuni casi viene appositamente rallentata la connessione.
source IL CORRIERE DELLA SERA.it