Tagli fino al 16% a seconda della compagnia di chi risponde
Telecom Italia taglia i prezzi delle chiamate dal telefono fisso al cellulare, che sono le più costose. A partire dal 1° luglio la compagnia ridurrà i costi fino a 16% per le famiglie e fino al 15% per le imprese. Questa manovra dipende anche dalla flessione dei «costi di terminazione» (cioè la parte di tariffa che spetta all’operatore verso la cui rete è diretta la chiamata).
Cominciamo dalle famiglie. Rimane invariato lo scatto alla risposta (7,87 centesimi) ma scendono i prezzi per ogni minuto di conversazione. In particolare, per telefonare a un cliente Tim il prezzo passa da 15,36 a 13,36 centesimi al minuto nella fascia a prezzo intero (cioè dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 18,30) e da 8,92 a 7,76 centesimi in fascia ridotta (dalle 18,30 alle 8 dei giorni feriali e sabato, domenica e festivi); per chiamare un telefonino Vodafone saranno sufficienti 13,86 centesimi, contro i precedenti 15,95, in fascia intera e 7,92 centesimi (da 9,11) in quella ridotta. La telefonata verso Wind costerà invece, rispettivamente, 15,61 centesimi al minuto (dai precedenti 16,86) e 9,08 centesimi (da 9,65). Lo sconto più forte sarà relativo alle chiamate a cellulari H3G, che scendono da 22,01 a 18,52 centesimi al minuto in fascia intera (-15,9%) e da 12,78 a 10,84 in quella ridotta (-15,2%).
Quanto alle aziende, le telefonate verso Tim scenderanno da 11,68 a 10,14 centesimi al minuto (-13,2%), quelle verso Vodafone da 11,78 a 10,26 centesimi (-12,9%), quelle verso Wind da 12,65 a 11,64 (-8%) e quelle verso H3G da 17,17 a 14,63 (-14,8%). Anche in questo caso lo scatto alla risposta resta invariato a 7,87 centesimi.
Sommando gli effetti di questa sforbiciata e delle precedenti, Telecom dal 2003 ha ridotto le tariffe al minuto verso Tim del 56,8% in fascia intera e del 49,9% in fascia ridotta, verso Vodafone del 53,4% e del 55,1%, verso Wind del 55,8% e del 45,7% e verso H3G del 37,3% e del 51,9%.