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mercoledì 12 settembre 2018

La direttiva sul copyright è stata approvata

In una sessione dell’assemblea plenaria in corso a Strasburgo, in Francia, il Parlamento Europeo ha approvato la nuova e discussa direttiva per aggiornare le regole sul diritto d’autore nell’Unione Europea. Hanno votato a favore 438 parlamentari e contro 226, mentre in 39 si sono astenuti.

Perché nuove regole
La direttiva sul copyright è stata pensata allo scopo di aggiornare le regole sul diritto d’autore nell’Unione Europea ferme al 2001, quando le cose su Internet funzionavano diversamente.
Ha il pregio di armonizzare le leggi sul copyright nei singoli stati, dando basi comuni più chiare sulle quali ogni stato può poi elaborare i propri regolamenti.

Articolo 11
La nuova direttiva sul copyright vuole provare a bilanciare diversamente il rapporto tra le piattaforme online – Google, Facebook e gli altri – e gli editori, che da tempo lamentano di subire uno sfruttamento dei loro contenuti da parte delle prime nei loro servizi e senza un adeguato compenso.
Il tema è annoso e controverso: da un lato gli editori accusano i social network e i motori di ricerca di usare i loro contenuti (per esempio con le anteprime degli articoli su Google o nel Newsfeed di Facebook), senza offrire in cambio nessuna forma di compenso; dall’altra parte ci sono le piattaforme che dicono di fare già ampiamente gli interessi degli editori, considerato che il loro traffico arriva in buona parte dalle anteprime pubblicate sui social network o nelle pagine dei risultati dei motori di ricerca.
Ci sono buone ragioni da entrambe le parti, ma – per come è stato pensato e modificato – l’articolo 11 continua a favorire più gli editori che le piattaforme (e per questo potrebbe portare a un disimpegno delle piattaforme che finirebbe per danneggiare soprattutto i piccoli gruppi editoriali).

Articolo 13
L’altro articolo molto discusso della direttiva europea sul copyright è il 13, quello che continua a suscitare le maggiori preoccupazioni per la libera circolazione dei contenuti.
Prevede che le piattaforme online esercitino una sorta di controllo, molto stretto, su tutto ciò che viene caricato dai loro utenti, in modo da escludere la pubblicazione di contenuti protetti dal diritto d’autore e sul quale gli utenti non detengono diritti.
L’idea è che ogni fornitore di servizi online si doti di un sistema simile a “Content ID”, la tecnologia utilizzata da anni da YouTube proprio per evitare che siano caricati video che violano il copyright sul suo sito.
Il sistema dovrebbe bloccare il caricamento evitando la diffusione di un video, un file musicale o altri contenuti, evitando la violazione.

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