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martedì 19 giugno 2018

Conti correnti svuotati con WhatsApp, attenzione alle truffe Unicredit

Stavolta c’è davvero da tremare, ancora una volta sotto assedio finisce il nostro conto corrente. Da WhatsApp alle mail, tanti messaggi truffa per carpire le nostre informazioni e arrivare ai nostri risparmi. Stavolta coinvolte le banche Unicredit e Intesa San Paolo.
WhatsApp truffa, banche nel mirino dei delinquenti.

Ancora messaggi pericolosi in chat, ma non solo WhatsApp è il tramite di questo pericolo. L’insidia infatti può arrivare anche per altre vie, anzi la più efficace sembra essere quella della mail, poiché più formale. In ultima analisi, occhio anche agli SMS. Ad ogni modo, ciò che più preoccupa è il contenuto e soprattutto lo scopo di tali missive. Di mezzo ci sono i nostri risparmi bancari. Diversi utenti stanno segnalando la presenza nelle ultime ore di messaggitruffa, si tratta di inviti a rivedere il piano contrattuale con le proprie banche.

Il più delle volte il messaggio fa riferimento a Intesa San Paolo e Unicredit, ma naturalmente la scelta per i malfattori è molto vasta e non sono esclusi anche i conti postali. Ad ogni modo, il messaggio informa che il conto è stato appena bloccato e chiede di ricomunicare i propri dati per una verifica più approfondita. Tali messaggi testuali sono inoltre accompagnati da link su WhatsApp e SMS, o addirittura da allegati via mail. Sui rischi che tali allegati possono comportare ne abbiamo già ampiamente trattato altrove, ma è bene accennare velocemente qualcosa anche in questa sede.

Gli allegati delle mail truffa potrebbero essere infetti da malware e compromettere il funzionamento del vostro pc, quindi è assolutamente sconsigliato scaricare tali file in allegato. Tornando a WhatsApp, i link correlati sono spesso pagine clone di una reale home banking. Presentano però delle imperfezioni. Innanzitutto, vi suggeriamo in generale di controllare sempre l’indirizzo del sito. Quando navigate fate attenzione alla URL della pagina, nel caso di operazioni Home Banking assicuratevi che di fianco al lucchetto ci sia la scritta “sicuro”. Infine, il suggerimento conclusivo che sentiamo di darvi è questo, diffidate da questi messaggi, poiché mai la vostra banca vi chiederà dati personali in questo modo.