L´Europa centro-orientale resta la regione dove il fenomeno della pirateria del software raggiunge la maggiore dimensione nel mondo, secondo quanto comunicato nell´ultimo report pubblicato dalla Business Software Alliance, informa Setimes. Le perdite subite dalle aziende del settore nel corso del 2008 hanno superato i 36,7 miliardi di dollari.
Nonostante alcuni progressi nel contrasto alla diffusione dei software illegali, la quota di software illegale su scala globale è passata dal 38 per cento del 2007 al 41 per cento del 2008, secondo le analisi condotte dalla IDC, azienda leader dell´information intelligence, per la BSA. Secondo tali dati, i tassi di pirateria sono rimasti invariati o diminuiti in 93 dei 110 Paesi analizzati. Ciò nonostante, le dimensioni del fenomeno restano preoccupanti. Jeffrey Hardee, Vice-Presidente della BSA, considera la crescita globale del fenomeno come la conseguenza matematica della rapida crescita del mercato dei PC in economie ad elevato livello di contraffazione.Il valore del software illegale è cresciuto di oltre 3,6 miliardi di euro, raggiungendo il totale stimato di 38,8 miliardi di euro: al netto delle variazioni dei cambi, le perdite sono cresciute del 5 per cento. Nonostante un calo di due punti percentuali, l´Europa centro-orientale resta la regione col tasso più elevato di contraffazione, circa il 66 per cento, tallonata dall´America Latina con 65 per cento. La regione Asia-Pacifico è l´unica dove l´utilizzo del software illegale è cresciuto, dal 59 per cento del 2007 al 61 per cento dello scorso anno, portando le perdite del settore a 11 miliardi di euro.I Paesi a più basso livello di contraffazione sono Stati Uniti, Giappone, Nuova Zelanda e Lussemburgo, tutti con tassi attorno al 20 per cento.
Gli USA, a causa della dimensione, sono lo Stato dove le perdite raggiungono il più elevato ammontare, con 6,6 miliardi di euro. Nel complesso, nella regione dell´Europa Centrale le perdite hanno raggiunto 5,1 miliardi di euro, la sola Russia ne copre 3,1 miliardi.Trai Paesi dei Balcani, i maggiori livelli di pirateria vengono toccati in Montenegro (83 per cento), Albania (77 per cento) e Serbia (74 pe cento). La Croazia resta il Paese della regione dove il fenomeno è più contenuto, col 54 per cento. In Romania si è verificato un calo di due punti percentuali, al 66 per cento, ma le perdite subite sono cresciute del 65 per cento. In Bulgaria e Macedonia il tasso resta invariato al 68 per cento, ma le perdite sono cresciute, inMacedonia del 21 per cento, in Bulgaria addirittura raddoppiando.