Come un predatore in agguato nei pressi di una pozza nella savana in attesa che le sue vittime vengano a bere, anche chi mira a colpire il nostro computer è pronto a sfruttare i nostri momenti di vulnerabilità. Debolezze che nel caso di chi naviga in rete sono prevalentemente la bulimia per i file da scaricare gratuitamente. L'ultima conferma arriva da una ricerca della McAfee, azienda leader nella produzione di antivirus.
La società americana ha stilato un vera e propria classifica delle parole che, una volta inserite nella stringa di un motore di ricerca, hanno maggiori possibilità di condurci ad una pagina web dove ad attenderci c'è un agguato informatico. In testa alla lista c'è la frase "free music downloads". Dopo averla digitata, le possibilità che la navigazione ci conduca ad un'imboscata per infettare il nostro computer con qualche forma di malware oppure per attirarci in una truffa online sono del 20 per cento. A seguire ci sono le espressioni "wallpapers" (17,8%) e "game cheats" (16,3%).
Questo almeno per quanto riguarda gli Stati Uniti. Secondo quanto stabilito dall'indagine, il grado di rischio e le parole più pericolose cambiano infatti a seconda del paese dove avviene la ricerca. Per l'Italia lo studio non fornisce il dettaglio dei termini, ma abbassa la percentuale media di rischio massimo al 9,7%. Una posizione intermedia tra la pericolosa navigazione nella Repubblica ceca (14,2%) e la tranquilla Svizzera (7%).
Nel complesso lo studio ha perso in esame le 2.600 parole chiave più utilizzate su cinque dei principali motori di ricerca: Google, Yahoo, Live, Aol e Ask e ha analizzato il contenuto di 413.000 pagine web. I risultati sono stati divisi anche per "aggregazioni" di temi, visto che spesso si possono ricondurre allo stesso argomento ricerche fatte con piccole sfumature lessicali. In questo caso la categoria che raccoglie i pericoli maggiori è quella degli "screensavers", dei "free games" e del "work from home".
La McAfee mette però in guardia i lettori dal fatto che la situazione fotografata nell'indagine non è destinata a restare tale a lungo perché i "predatori" della rete sono sempre pronti a piazzare nuove trappole lì dove sanno che le vittime accorreranno più numerose.
Difficile pensare, ad esempio, che "Viva la vida lyrics", ovvero la ricerca per i testi dell'ultimo cd dei Coldplay, sia destinata a restare ancora a lungo nella top 50 delle parole chiave più pericolose. Più probabile che venga presto sostituita da qualche nuova star del momento.