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sabato 20 giugno 2009

Cavi sparsi e monitor "killer" Quando il computer fa male

In aumento i casi di incidenti fisici seri provocati dall'uso del pc, tra fili in cui si inciampa e video pesanti che rischiano di cadere addosso. E la maggior parte delle volte succede a casa, ai più piccoli

Un tempo erano il tunnel carpale o i disturbi alla vista.
O quel fastidioso male al collo e alla schiena, dopo ore passate davanti al monitor
. Dimenticateveli. Il computer può fare davvero molto male. Gli incidenti fisici seri provocati dall'uso del fedele aiutante domestico e insostituibile partner lavorativo sono in rapido aumento e negli ultimi anni sono cresciuti in maniera esponenziale.

La "contabilità" la comunica uno studio in uscita sul numero di luglio della rivista American Journal of Preventive Medicine, curato dal Center for Injury Research and Policy, insieme al Research Institute at Nationwide Children's Hospital e all'Ohio State University College of Medicine, a Columbus. Cifre fanno impressione: oltre 78mila persone, tra il 1994 e il 2006, negli Stati Uniti, sono finite al pronto soccorso dopo un incontro, un po' troppo ravvicinato, con la macchina. Nella top ten degli incidenti-tipo figurano l'inciampare nei cavi o in qualche altra componente del computer e il monitor che cade e colpisce alla testa; ma non mancano stiramenti muscolari o danni alle articolazioni, proprio come quando si esagera con la palestra. E non si può neppure dare la colpa al duro lavoro: nel 93 per cento dei casi, si tratta di incidenti domestici, nella quiete dello studio o del salotto di casa.

Nell'arco dei 13 anni analizzati dallo studio americano, il numero degli incidenti con conseguenze fisiche serie, per colpa del computer, è cresciuto del 732 per cento, dicono i ricercatori. E solo in parte si può spiegare con l'aumento del numero dei computer domestici (+309 per cento).

Sbadataggine? Amore/odio inconscio? Forse un po' di tutte e due le cose. Di certo, la parte che fa più male, da cui ci si deve guardare di più, è il monitor. Anche se negli ultimi anni, con la diffusione degli schermi a cristalli liquidi, più sottili e molto meno pesanti del tubo catodico, il rischio di incidenti è diminuito: si è passati dall'11,6 per cento del 1994 al picco del 2003, 37,1 per cento, per poi scendere nel 2006 al 25,1 per cento.

Nessuna fascia d'età è al sicuro: né figli o nipoti, né nonni, anche se il numero più alto di "vittime" domestiche riguarda i minori di cinque anni, che nel 43,5 per cento dei casi inciampano fra fili e cavi, facendosi male. Rischio che non risparmia neppure gli altri, costituendo l'incidente più comune nel 36,9 dei casi, sia che si abbiano 20 anni o 65. E se è vero che in generale è più facile farsi male a piedi e mani, i bambini, invece, battono più spesso la testa: succede nel 75,8 per cento dei casi per i minori di 5 anni, nel 61,8 per cento, per chi ha qualche anno in più. Insomma, il messaggio pare chiaro: quando si pensa a rendere sicura una casa per i bambini, non basta più considerare tavoli spigolosi, prese di corrente o finestre pericolosamente a portata di bimbo: alla lista va aggiunto anche il falsamente "innocuo" pc. E un po' più di attenzione non guasta neppure a mamma e papà.