Un nuovo studio conferma che gli artisti vittima del file-sharing sono anche quelli che vendono di più
MILANO - La battaglia delle major del disco contro la pirateria online non sembra conoscere sosta, come dimostra l'ultimo processo contro i fondatori di Pirate Bay in Svezia e l'approvazione della legge «tre errori e sei disconnesso» in Francia.
Ma un nuovo studio realizzato in Inghilterra arriva a mettere in discussione alcune convinzioni che stanno alla base di questa crociata: davvero il file-sharing illegale sta danneggiando il mercato della musica?
O, piuttosto, sta creando nuove possibilità di promozione per gli artisti?
E, cioè, funziona per lo più come la vecchia radio e i videoclip in tv: maggiori passaggi equivalgono anche a più vendite?