Ecco i punti salienti dell'analisi:
1. La "Bestemmia" come chiave di sicurezza
È il dato che ha fatto più scalpore: tra le 20 password più digitate dagli italiani compare un'espressione blasfema.
Il motivo: Probabilmente utilizzata come sfogo o per goliardia, dimostra una scarsa percezione del rischio.
La sicurezza: Nonostante l'originalità "culturale", questa password (come le altre in lista) può essere violata da un hacker in meno di un secondo.
2. Le altre "abitudini" italiane
Oltre all'imprecazione, la classifica italiana è dominata da due grandi passioni nazionali:
Il Calcio: "Juventus" e "Napoli" restano tra le scelte preferite (spesso accompagnate dall'anno di nascita o di vittoria dello scudetto).
I Nomi propri: "Andrea", "Francesca", "Alessandro" sono ancora usatissimi, rendendo gli account estremamente vulnerabili agli attacchi basati su dizionario.
3. I grandi classici (che non muoiono mai)
Nonostante anni di campagne sulla sicurezza, le prime posizioni sono ancora occupate da sequenze che non richiedono alcuno sforzo per essere indovinate:
123456 (la più usata al mondo).
123456789
password
ciaociao
Perché è pericoloso
L'articolo sottolinea che il problema non è solo la banalità, ma la velocità di calcolo dei moderni software di cracking.
Le password composte solo da numeri o parole di senso compiuto (comprese le bestemmie o le squadre di calcio) vengono decifrate istantaneamente.
Il 59% delle password globali analizzate può essere violato in meno di 60 minuti.
Come proteggersi (I consigli degli esperti)
Per evitare furti d'identità o accessi indesiderati, l'articolo suggerisce di abbandonare queste abitudini in favore di:
Passkeys: Il nuovo standard che sostituisce la password con l'autenticazione biometrica (impronta o volto) del dispositivo.
Password complesse: Stringhe lunghe almeno 20 caratteri, generate casualmente e che includano simboli e numeri misti.
Autenticazione a due fattori (2FA): Fondamentale per proteggere l'account anche se la password viene scoperta.
