E’ quella inviata ieri dal ceo Tim Cook, in cui il l’a.d. della Mela ha annunciato la revisione al ribasso delle stime per i ricavi per gli ultimi tre mesi del 2018 a 84 miliardi di dollari (la società li stimava tra gli 89 e i 93 miliardi).
Colpa della debolezza dell’economia cinese – ha spiegato Cook – che ha impattato sulle vendite di iPhone, e di un ambiente economico che risente delle tensioni commerciali tra il paese asiatico e gli Stati Uniti. Abbastanza per far scivolare il titolo Apple nella seduta after hours del 7,5 per cento.
La domanda da porsi ora è quanta parte di questa caduta sia dovuta a fattori economici globali (la Cina) e quanto a una strategia commerciale controversa.
E’ comunque il caso di chiedersi dove porterà la strategia di Tim Cook, che negli ultimi anni ha proposto nuovi dispositivi a prezzi sempre più alti al fine di incrementare i margini.
La domanda da porsi ora è quanta parte di questa caduta sia dovuta a fattori economici globali (la Cina) e quanto a una strategia commerciale controversa.
E’ comunque il caso di chiedersi dove porterà la strategia di Tim Cook, che negli ultimi anni ha proposto nuovi dispositivi a prezzi sempre più alti al fine di incrementare i margini.
La decisione ha portato a una invidiabile posizione finanziaria della società, in assenza però di un parallelo aumento dei volumi di vendita. Tanto che Tim Cook ha informato nei mesi scorsi gli azionisti che non sarebbero più stati forniti i numeri sulle vendite dei dispositivi e che la compagnia si sarebbe focalizzata sullo sviluppo di software e servizi collaterali.
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