La class action è rivolta ad acquirenti privati che non abbiano accettato la licenza d'uso del software e non l'abbiano utilizzato
Dal primo gennaio è possibile anche in Italia intentare azioni collettive di consumatori contro le aziende e l'Aduc, associazione di consumatori, si fa promotrice della prima class action dell'anno contro Microsoft.
La causa è pronta per essere presentata al Tribunale di Firenze per chiedere il rimborso del costo del sistema operativo Windows preinstallato, che i clienti sono di fatto obbligati ad acquistare, anche se non lo vogliono, perché inserito nel prezzo del pc.
In Italia la legge ammette solo il risarcimento per il torto subito e non il danno punitivo, cioè la sanzione che il giudice può comminare alle aziende per indurle a non ripetere il comportamento ritenuto lesivo dei consumatori, come avviene negli Usa.
L'Aduc aveva promosso in passato una causa "pilota" presso il giudice di pace di Firenze, che è stata vinta. La fase operativa di questa nuova iniziativa partirà quando i tribunali avranno istituito gli appositi uffici per accogliere a protocollare le istanze, come previsto dalla legge. Sarà forse questione di mesi.
source LA STAMPA.it