Le prime impressioni sul nuovo sistema operativo del colosso mondiale del software, in uscita il 22 ottobre. Ma per una valutazione definitiva bisognerà aspettare un po'.
Vista docet
E' sera, è tardi. Sono a casa da solo, la famiglia è già andata a letto. Mi accingo a cambiare il sistema operativo del computer principale di casa. Tolgo il vecchio, glorioso XP per passare a Windows 7.
Sono uno di quelli che non ha fatto il passaggio a Vista, nessuna delle macchine che possiedo ha mai montato l'OS dalla vita più breve tra quelli prodotti da Microsoft.
Perché? Perché a causa dell'iPod che domina gli ascolti musicali in casa, ho ceduto per la prima volta dopo trent'anni e invece di prendere un pc con Windows, l'ultimo computer entrato in casa è stato un Mac.
Essendo stato per anni un forte difensore della "popolarità" dei prodotti di casa Microsoft, sostanzialmente contrario alla "snobberia" della Apple e dei suoi prodotti a "circuito chiuso", ed essendo diventato un "apple-maniaco" solo di recente, mi appreso a cambiare il sistema operativo del mio pc da casa con discreto interesse.
Per "pc da casa" intendo dire esattamente questo, ovvero una macchina grande e performante che ho piazzato sotto al televisore e che fa da centro multimediale per l'intrattenimento della mia famiglia.
Macchina che quindi predilige la multimedialità, l'accesso a Internet, la visione in alta definizione e via discorrendo.
Ed è per questo che monto il nuovo software quando tutti sono a dormire, il pc non serve a nessuno e, nel caso di fossero problemi, ho qualche tempo per ripristinare, spero, la situazione precedente.