MILANO - I ricercatori australiani hanno messo a punto una nuova tipologia di dischi ottici (come i Dvd) con una capienza da 300 a 10mila volte superiore rispetto agli attuali supporti. Ogni disco può contenere oltre 300 film o 250mila file compressi in formato mp3. Per sapere se avranno successo però bisognerà aspettare 5-10 anni, tempo stimato dagli scienziati per la messa in commercio del prodotto.
TERABYTE IN 5 DIMENSIONI - I «super Dvd» sono in grado di raggiungere da 1,6 a 10 terabyte grazie ad una nuova tecnologia di registrazione ottica definita dagli scienziati “a cinque dimensioni”, in quanto sono state aggiunte tre ulteriori dimensioni rispetto alle due già presenti nei Dvd e Cd comuni. In particolare sarà possibile registrare le informazioni su diverse lunghezze d’onda della luce (mentre fino ad oggi si registrava solo su una singola lunghezza d’onda). Questa innovazione fondamentale è stata possibile grazie all’utilizzo di nano-particelle di oro come mezzo di registrazione. Un altro passo fondamentale, che ha permesso di incrementare lo spazio registrabile, è stato sfruttare la polarizzazione del laser di registrazione: variando l’angolo del raggio i ricercatori sono stati in grado di registrare diversi strati di informazioni.
DISCHI A CONFRONTO - Lo studio, presentato sull'ultimo numero di Nature, lascia aperte ancora nuove possibilità per ulteriori implementazioni possibili grazie alle caratteristiche peculiari di questa tipologia di disco ottico, mai sperimentate in precedenza. Infatti anche se sono già stati prodotti vari supporti ottici di grande capienza (ad esempio gli ultimi dischi olografici della Sony, in grado di contenere 500GB di dati - 100 volte più di un Dvd normale -, e gli stessi Blu-ray Disc in grado di raggiungere fino a 200 GB di memoria), nessuno si era mai spinto così avanti.
COSTI E FRUIBILITÀ - A differenza dei dischi olografici, il processo di registrazione dei «Super Dvd» a cinque dimensioni non è molto diverso dai sistemi utilizzati per Dvd e Cd comuni, perciò non dovrebbe essere difficile integrarlo con le tecnologie già esistenti. «La produzione su scala industriale del sistema in versione compatta è possibile», conferma James Chon, co-autore della ricerca. E il team australiano sta già collaborando con il colosso Samsung per sviluppare un lettore compatibile. I costi del materiale necessario per un disco non sono alti (circa 30 centesimi) e potrebbero essere ulteriormente abbattuti se al posto dell’oro si riuscisse a usare l’argento, più economico. I problemi sono legati piuttosto all’apparecchiatura necessaria per la registrazione, ancora un po’ troppo cara per poter conquistare un’ampia fetta di mercato.
PREVISIONI DI MERCATO - Come detto, secondo i ricercatori i «super Dvd» non saranno in commercio prima di 5-10 anni. I loro utilizzi potrebbero essere svariati: non solo per film e musica, ma anche per contenere file medici estremamente pesanti, come risonanze magnetiche, o informazioni finanziarie e militari che richiedono molto spazio. Tuttavia anche se tra dieci anni i produttori saranno pronti per lanciarli come il nuovo Blu-ray, non sappiamo però come si sarà evoluto allora il settore dell’home entertainment, in cui probabilmente, con il progressivo aumento della banda larga, prenderanno sempre più piede i film scaricabili via internet e la fruizione dell’intrattenimento via web. Senza contare che i supporti ottici potrebbero per quell'epoca aver perso mercato sul fronte della registrazione dati a favore di altre tecnologie meno costose, impedendo così che questi «super Dvd» abbiano mai modo di diffondersi.