di Francesco Abiuso
Facciamo un passo indietro, vocabolario alla mano. Chi usa un computer ha ormai fatto propria la distinzione tra hardware, cioè la parte fisica del computer, l'insieme dei componenti e delle periferiche che lo costituiscono, e il software, cioè i programmi che funzionano sul pc.
Quando si acquista un computer, in dotazione si ottiene dal rivenditore anche un pacchetto di programmi, fra cui il sistema operativo. Poi ci sono i programmi base: quello di videoscrittura, l'elaboratore di calcolo, l'anti virus etc...
Nulla, però, si ottiene in regalo: nel prezzo è compresa anche la licenza cioè il pagamento dei diritti per l'utilizzo dei programmi.
Il software libero stravolge questa filosofia: si tratta di programmi la cui licenza d'uso prevede un utilizzo libero e gratuito e permette allo stesso utente di modificare il programma e adattarlo alle proprie esigenze. Dunque, risparmio e possibilità di utilizzare programmi che meglio si adattano alle necessità del proprio hobby e della propria professione. Ma attorno al software libero è nato anche un movimento. Dedicato alla divulgazione di tutto quello che la libera circolazione di programmi consente: l'alfabetizzazione informatica di chi non potrebbe permettersi un computer, il risparmio ambientale ed economico determinato dalla possibilità - legata alla capacità di Linux e simili di «girare» su pc più obsoleti - anche di non cambiare continuamente computer, adattandovi i programmi. In particolare attorno al sistema operativo libero Linux (si chiama così dalla contrazione tra le parole Linus e Unix, come il nome dell?informatico che lo ha creato, Linus Torvalds, e il tipo di sistema operativo da cui è stato sviluppato, cioé Unix) è nata una comunità di utenti che condivide una vera e propria filosofia di libera circolazione di sapere. Esistono i Lug, cioè Linux user group, gruppi di utenti di Linux. Si occupano della diffusione di programmi e delle diverse applicazioni collegate. Il Lugman è, appunto, il gruppo degli utenti di Linux mantovani. Oltre a organizzare una volta all'anno il Linux day (il prossimo sarà il 24 ottobre all'Itis Fermi) è tra gli organizzatori di Memobyte. Nello specifico, il 6 giugno organizzerà alcuni laboratori (workshop) dedicati alla divulgazione della filosofia del software libero e al suo utilizzo. Uno di questi, ad esempio, sarà dedicato a «come costruire un sistema Linux formato firmware per il nostro router di casa».
Una giornata dedicata insomma a tutto ciò che è gratuito scambio di informatica.
Anche l'ingresso a Memobyte come al mercatino sarà gratuito.