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martedì 27 gennaio 2009

Microsoft guarda avanti, fra Windows 7 e le nuove imposizioni Ue


Office e Windows Live si fondono
. La casa di Redmond estende al 10 febbaro la possibilità di scaricare la versione Beta di «Seven».
di Gianni Rusconi

La buona notizia, per smanettoni e non è arrivata venerdi 23 gennaio, direttamente dal blog di Windows . Il download della versione Beta di Windows 7, questa la notizia, sarà esteso fino a tutto il 10 febbraio per accontentare, dice Microsoft, le tantissime richieste per la release di prova del nuovo sistema operativo. Dieci giorni in più a disposizione, dunque, di coloro che vogliono da subito capire se Seven è realmente migliore e più funzionale di Vista sebbene da Redmond confermino come il numero di "tester" sia ormai sufficiente e quindi è tempo di organizzare la fine della disponibilità pubblica della versione Beta e mettere mano alle modifiche del codice, a cui continueranno ad avere accesso i membri dei programmi di sviluppo TechNet e Msdn.

Office e Windows Live si fondono
Sempre venerdi, Microsoft ha confermato un altro passo di quella che si potrebbe definire la sua strategia di convergenza. Office Live Workplace e Windows Live, infatti, saranno sempre più fra loro legati, e con essi il motore di ricerca Live Search, e ciò che si prospetterà per gli utenti è la possibilità di usufruire dei servizi delle due suite da un comune (e quindi unico) portale Web. L'operazione avrebbe risvolti tecnici ma anche di immagine – si vocifera di un nuovo marchio, "Kumo", che in giapponese significa nuvola – e fa pendant con la prossima disponibilità in chiave "as a service" delle applicazioni Office. Come e quando le diverse anime di Live saranno fuse all'insegna del paradigma "cloud" ancora non è chiaro – certa è la volontà di rafforzare le sinergie fra i diversi mondi applicativi disponibili via Web - e i portavoce di Microsoft escludono che tale nuovo corso sia dovuto in qualche modo ai tagli di personale annunciati la scorsa settimana.

La guerra a distanza con la Commissione Europea
Se Windows 7 catalizza molte delle mosse a venire di Microsoft, un altro fronte tornado caldo di recente è quello dell'infinita battaglia del colosso di Redmond con la Commissione Europea. A Bruxelles stanno considerando l'idea di obbligare la società nordamericana a distribuire i browser della concorrenza come parte integrante di Windows e tale possibilità riguarda naturalmente anche il nuovo sistema operativo. Di questa imposizione la stessa Microsoft ne ha parlato in modo dettagliato nel suo rapporto trimestrale indirizzato alla Sec (Securities Exchange Commission), evidenziando i passaggi "critici" dello statement elaborato in sede Ue per denunciare le "nuove" presunte violazioni delle leggi antitrust. Internet Explorer dentro Windows costituisce a detta della Commissione Europea un abuso di posizione dominante ed ecco allora la soluzione di forzare i produttori di computer (i cosiddetti Oem, Original equipment manufacturers) ad offrire nei loro nuovi pc Windows tutti i principali programmi di navigazione Internet, e non solo quello di Microsoft. Ferma e per certi versi supponente la replica inviata alla Sec del gigante del software: gli utenti di computer e gli Oem sono già liberi di installare qualsiasi browser Web a bordo delle loro macchine Windows e la Commissione ci sta chiedendo di obbligare gli utenti a scegliere un particolare tipo di software. Il ragionamento (sulla carta) non fa una grinza ma non si può dimenticare che la quasi totalità dei nuovi pc Windows arrivano sugli scaffali di vendita con a bordo Internet Explorer. Microsoft comunque non ci sta e fa notare (alla Sec) anche come la Ue vorrebbe imporre restrizioni sulla vendita dei sistemi operativi Windows nei Paesi dell'Unione. La diatriba è quindi tornata a essere molto accesa e a Redmond si dichiarano pronti a rispondere per le rime, anche alla nuova indagine che la Commissione ha avviato per quanto riguarda i prodotti Office.