Gli esperti di cyber security della società informatica PwC hanno scoperto un modo per sostituire le mascherine informative generate dal motore di ricerca - nelle quali si riassumono nozioni essenziali che potrebbero interessare l’utente - con qualunque altro contenuto, inducendo chi le vede a credere che il risultato sia autentico.
Questo problema di configurazione, legato al modo in cui Google compone una pagina di ricerca, può essere utilizzato da un utente malintenzionato per diffondere o rafforzare una falsa informazione, semplicemente condividendo il link modificato.
In un esempio creato da La Stampa , si chiede a Google chi sia il chitarrista dei Beatles, forzando il motore di ricerca a dare come risposta “Theresa May”, in luogo del più musicalmente talentuosoGeorge Harrison. Come ricostruito dal ricercatore di PwC, Wietze Beukema, per realizzare questo tipo di falsi è sufficiente individuare il segmento di indirizzo che identifica la mascherina informativa e aggiungerlo a quello di una ricerca genuina.
In un esempio creato da La Stampa , si chiede a Google chi sia il chitarrista dei Beatles, forzando il motore di ricerca a dare come risposta “Theresa May”, in luogo del più musicalmente talentuosoGeorge Harrison. Come ricostruito dal ricercatore di PwC, Wietze Beukema, per realizzare questo tipo di falsi è sufficiente individuare il segmento di indirizzo che identifica la mascherina informativa e aggiungerlo a quello di una ricerca genuina.
Condiviso sui social network o per messaggi, l’indirizzo sarà tanto efficace quante saranno le persone che lo vedono e prendono per vera l’informazione.
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