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mercoledì 8 luglio 2009

Così il WiMax batte l'Umts E' più veloce e meno costoso

Sono le due possibilità per chi cerca una connessione a internet dove non arriva la tradizionale Adsl. Altroconsumo ha fatto una prova sul campo. Con questi risultati




di Alessandro Longo

Il WiMax è nettamente più veloce della banda larga degli operatori mobili (Umts/Hspa) e quindi diventa la soluzione migliore, in alternativa all'Adsl, per le connessioni da casa e dall'ufficio.
Vince anche il confronto sul piano dei prezzi per le offerte senza limiti (flat rate).
È quanto risulta da un'inchiesta Altroconsumo, la prima a fare le pulci alla nuova tecnologia banda larga WiMax, da poco giunta in Italia. È anche una delle inchieste più ampie, sulla banda larga: Altroconsumo ha fatto test in numerose città, da Nord a Sud.

L'obiettivo è capire il metodo migliore per superare il problema del digital divide: l'8 per cento della popolazione non può avere l'Adsl e il 4 per cento ne può avere solo una lenta (meno di 2 Megabit al secondo). In questo 12 per cento, però, ci sono utenti coperti da servizi banda larga alternativi all'Adsl e simili a questa per prestazioni: il confronto serrato è tra Umts/Hspa e WiMax. Entrambi promettono una velocità di punta di 7 Mbps, ma dai test emerge una realtà ben diversa. Altroconsumo ha provato il WiMax in quattro città e in media la velocità di download reale è circa il doppio di quella Umts/Hspa. Il quale si rifà in parte con la velocità di upload (+18 per cento rispetto al WiMax). In particolare, dai test sono Retelit e Mandarin gli operatori che risultano più veloci (3,9 e 2,6 Mbps, a Fidenza e Acireale, rispettivamente). A seguire, Linkem (Bari) e Aria (Spoleto).
La velocità media di download Umts/Hspa è di circa 1,5 Mbps, con Tim, Vodafone e 3 Italia, da un test fatto in una ventina di città. Prevale di poco 3 Italia, che dimostra anche di avere la copertura banda larga più estesa, "soprattutto nelle autostrade", scrive Altroconsumo. In città consiglia di usare 3 Italia, quindi; in mobilità (per esempio in auto o in treno), invece, sono più adatti Tim o Vodafone. Quando si viaggia, infatti, può capitare di passare da rete Umts a Gprs; con 3 Italia scatterebbero costi extra, mentre con quegli altri due operatori la connessione sarebbe compresa nel prezzo standard. Nelle zone rurali, invece, Altroconsumo consiglia Tim, per utilizzarne la rete Edge, più lenta ma più estesa dell'Umts, e più veloce del Gprs. Wind si conferma fanalino di coda della banda larga mobile italiana: sia per velocità (500 Kbps), sia per copertura (ha un terzo delle antenne banda larga rispetto a ciascuno degli altri tre operatori.

Ed è proprio la copertura il limite principale del WiMax, adesso. Pian piano gli operatori stanno rimediando. "Tra due settimane apriremo le offerte in Puglia e in Lombardia orientale", dice Mario Citelli, amministratore delegato di Aria, che ora è solo in Umbria, con 8 mila abbonati (sui circa 15 mila totali del WiMax italiano, come risulta da nostre stime; Linkem ne ha 5 mila). Aria ha le offerte più economiche (18 euro al mese, per 4 Mbps, incluso il router), ma nei prossimi giorni arriveranno anche quelle di Mandarin, in Sicilia, a partire da 25 euro (compreso il router) per 7 Megabit al secondo.

Il prezzo è una discriminante per la scelta dell'offerta banda larga alternativa all'Adsl. Entro 100 ore al mese, è più economico affidarsi alla banda larga di un operatore mobile (per quella quota di ore, si parte da 14 euro al mese, con 3 Italia), a fronte però di una velocità inferiore a quella del WiMax. L'Umts/Hspa è interessante soprattutto quindi nelle seconde case, in vacanza, anche perché si attiva senza costi e in un giorno, a differenza delle altre tecnologie banda larga.
Oltre le 100 ore, per una navigazione davvero senza limiti, o per chi vuole prestazioni più simili a quelle dell'Adsl, il WiMax è l'alternativa più indicata, se si ha la fortuna di essere in una zona coperta. Da questo confronto, emerge la novità principale del 2009, nel mercato banda larga: il WiMax sta riuscendo a trovare un proprio ruolo e senso di esistere, tra le diverse tecnologie. Per alleviare il peso del digital divide.