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sabato 13 giugno 2009

Ladri di identità, hackers e spammers: come difendersi davanti al pc

La sicurezza informatica passa anche dalla consapevolezza dei propri diritti e doveri quando ci si muove nella rete. Alcune regole precauzionali potrebbero, invece, aiutare ad evitare di incorrere nei cyber criminali, sempre più diffusi nel web.

Diffamazione a mezzo internet
Le offese divulgate nella rete a più persone configurano il reato di diffamazione aggravata dal mezzo di pubblicità: le pene vanno dalla reclusione da 6 mesi a tre anni o della multa non inferiore a 516 euro. Il reato è integrato anche attraverso i social network o l'invio di messaggi diffamatori a mezzo e-mail. In generale, l'inserimento di frasi offensive, battute pesanti, notizie riservate la cui divulgazione provoca pregiudizi, ma anche foto denigratorie, la cui pubblicazione ha ripercussioni negative, anche potenziali, sulla reputazione della persona ritratta possono integrare gli estremi del reato di diffamazione. Inoltre, il consenso ad essere ritratti non comporta il consenso a utilizzare le foto, soprattutto se tale utilizzo avviene in contesti che espongono il soggetto a lesioni della propria reputazione. Il limite è sempre la continenza: non si possono utilizzare espressioni dotate di alta carica offensiva.

Il delitto di accesso abusivo ad un sistema informatico
E' punito con la reclusione fino a tre anni e sanziona la condotta di chi si introduce o si mantiene in un sistema informatico o telematico, protetto da misure di sicurezza, contro la volontà (espressa o tacita) di chi ha il diritto di escluderlo. La disposizione ha introdotto per la prima volta il bene giuridico del domicilio informatico, inteso come spazio ideale (ma anche fisico), di pertinenza della persona, al quale estendere la tutela della riservatezza della sfera individuale. Il cyberspazio, l'ambiente virtuale in cui l'individuo opera con le tecnologie informatiche, è assimilato allo spazio domestico fisico, purché dotato di quelle misure di sicurezza, come una semplice password di accesso, che manifestino la volontà del titolare di esercitare il proprio diritto di escludere terzi estranei.