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venerdì 13 febbraio 2009

Pirateria online, avanza lo streaming

Un'ondata di siti streaming (illegali) si sta abbattendo su Hollywood. Come non bastasse il download, prende piede lo streaming di film e serial tv.


Pino Fondati

Lo dice Forrester Research, lanciano l'allarme i giornali (New York Times in testa), e le vittime sacrificali, le major americane. Streaming vs downloading? Forse, ma meglio sarebbe pensarli complementari, anche se i consumatori stanno realizzando che a fronte di lentezza, di conoscenze tecnologiche richieste loro dalla tecnologia peer-to-peer, lo streaming permette di vedere il video all'istante (senza trasferire preventivamente una copia intera del film), è più efficiente e semplice (attraverso un search engine bastano pochi minuti), è più facilmente controllabile, dà la percezione, impagabile, che tutto quel che si vuol vedere sia facilmente "streamable".
Tutto questo avviene in un momento molto delicato.
Le vendite di Dvd, una fonte primaria di ricavi per i film studio, nel 2008 sono scese ai livelli più bassi degli ultimi cinque anni
, mentre la crisi economica potrebbe convincere una gran parte di utenti, soprattutto i giovani, a guardare film rubati.
Molti di questi siti sono localizzati in paesi che dispiegano un impegno vicino allo zero nei confronti della pitareria (la Cina, in primis), e sono difficili da monitorare.
Ma non è tutto. Se le leggi sul copyright sono abbastanza chiare, a sentire le major altrettanto non sono i comportamenti di siti legali e molto frequentati, in cui film e altri prodotti multimediali sono "postati" da pirati e affini. Come dire, da parte di questi siti ci sarebbe poca collaborazione al rispetto delle leggi sul copyright. Non è azzardato dire che Hollywood affronti una fase tal quale a quella che il settore della musica ha attraversato con il saccheggio digitale dei suoi prodotti.
Una lotta impari, destinata, secondo molti osservatori, a una sconfitta.