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venerdì 5 dicembre 2008

Apple, fine di una leggenda anche Mac vittima dei virus


E così anche il sistema operativo di casa Apple avrebbe perso la verginità. Perfino il sicurissimo MacOsX rischierebbe infatti un'infezione da virus informatici. Che il sistema operativo lanciato da Steve Jobs & Co, però, fosse totalmente immune dai virus fa parte più dell'immaginario collettivo abilmente creato negli anni dalla società di Cupertino che altro. Non è infatti una novità che Apple consigli antivirus per la propria macchina.
Lo ha fatto altre volte: dal 2002, fino allo scorso 29 aprile.


Eppure a guardare il panico seminato in websvisione da una semplice e striminzita nota, pubblicata sul sito della società con cui Apple raccomanda ai suoi utenti di usare antivirus, si direbbe che il crollo di un falso mito - come quello che voleva la Mela esente da ogni disdicevole infezione - abbia letteralmente fatto saltare i nervi a molti, quasta volta sì, proprio come farebbe un virus. Scatenando in alcuni casi rissose battaglie online a colpi di post e commenti fra adepti della Mela e il resto del mondo. Tanto da far decidere alla società di cancellare la pagina web dove era pubblicata la nota incriminata.

Apple, nuova frontiera del malware? Ciò che è innegabile è il crescente successo dei prodotti Apple. Prima con la versione del sistema operativo "Tiger", e poi con l'ultimo "Leopard", la società guidata da Steve Jobs sta infatti conquistando importanti fette di mercato. Così da diventare un obiettivo più appetibile per l'industria del malware, ovvero per coloro che creano e diffondono software il cui scopo principale è quello di causare danni più o meno gravi al computer su il codice malevolo cui viene eseguito. Tanto da spingerli, forse, a dedicare qualche ora in più per quel 10% di utenti Mac sparsi tra San Francisco e New York e quel 6% disseminato nel mondo intero.

Non stupisce quindi che, oltre a qualche innocuo hoax (falso virus), da qualche tempo abbiano fatto la loro comparsa anche Trojan per Mac (codice malevolo nascosto dentro un programma apparentemente utile che l'utente ignaro installa) e worm (letteralmente "verme") in grado di autoreplicarsi e, ad esempio, spedire grandi quantità di email all'insaputa dell'utente.

Basterebbe un po' di buon senso. D'altra parte nessun software è esente da vulnerabilità, e quello prodotto a Cupertino non fa eccezione. Così, per chi volesse dormire sonni tranquilli abbandonandosi fra le braccia di un qualsiasi antivirus, ecco che Apple corre prontamente in suo soccorso consigliando tre prodotti, e cautelandosi tra l'altro da chi, abbindolato dalla leggenda, potrebbe reclamare eventuali danni a seguito di un'infezione.

I tre prodotti suggeriti sono tuttavia a pagamento. E sebbene la società spieghi in una piccolissima nota a pie' di pagina di non essere in alcun modo legata commercialmente alle relative ditte produttrici (due dei quali, però, vengono contestualmente sponsorizzati proprio su Apple Store), vale forse la pena ricordare che esistono anche soluzioni gratuite come ClamXav. E sogni d'oro.