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mercoledì 26 novembre 2008

La truffa online più forte della crisi

Mentre i mercati mondiali tremano, l’economia sul web non se la passa affatto male. Soprattutto quella illecita. Secondo il rapporto Internet Underground Economy, pubblicato lunedì dall’azienda americana Symantec, i volumi delle frodi online sono cresciuti fino a raggiungere livelli stratosferici: quasi sei miliardi di euro, impilati grazie alla compravendita di prodotti «particolari», come i numeri delle carte di credito e i dati di conti correnti bancari soffiati agli utenti del web.

Per un anno, dal 1° luglio 2007 al 30 giugno 2008, la software house californiana (specializzata in programmi antivirus e gestione della sicurezza online) ha ficcato il naso nei luoghi segreti della cosiddetta «economia underground» della Rete: chat nascoste, forum di discussione privati e sottoboschi vari. Dentro, ci ha trovato un po’ di tutto: quasi 70 mila «inserzionisti» e oltre 44 milioni di messaggi relativi a informazioni sensibili di utenti e istituti bancari. La parte del leone la fanno i numeri delle carte di credito: il 31% delle offerte nel mercato oscuro di Internet riguarda loro. Al secondo posto seguono le informazioni bancarie, con il 20%. L’azienda ha anche stimato un valore complessivo delle frodi online e dei raggiri finanziari: 5,3 miliardi di dollari (4,1 miliardi di euro) per le carte di credito e 1,7 miliardi di dollari (1,3 miliardi di euro) per i dati bancari.

Hacker, pirati finanziari e web-criminali hanno dimostrato di possedere una fantasia che non conosce confini. Solo pochi giorni fa, il Nucleo Speciale Frodi Telematiche della Guardia di Finanza ha lanciato l’allarme su una nuovo sistema fraudolento che sfrutta lo spirito umanitario dei cittadini: si chiama «parceling» e si basa su messaggi che convincono l’utente a ritirare e consegnare dei pacchi, per partecipare a campagne di beneficenza. In realtà, i pacchi contengono prodotti di alto valore, rubati e bisognosi di ricettazione.

Nell’epoca in cui Internet è ormai un unico grande sistema di comunicazione globale, le attività criminose si sviluppano in un modello perfettamente funzionale, in grado di rinnovarsi continuamente, dove stanno formandosi vere e proprie professionalità specializzate. C’è chi si occupa di carte di credito, chi di dati finanziari, chi di e-commerce e chi inizia a sperimentare qualche truffa su Facebook. Le menti criminali più vivaci arrivano dalla Russia e dall’Est Europa, mentre i server utilizzati per le compravendite sono in gran parte negli Stati Uniti e cambiano da un giorno all’altro.

Anche la crisi finanziaria riesce a metterci lo zampino, almeno dal punto di vista psicologico. Secondo i laboratori di ricerca antivirus PandaLabs, i messaggi utilizzati per scardinare le difese degli utenti vanno sempre più spesso a toccare corde rese sensibili dalla tempesta economica globale: promesse di guadagni rapidissimi, ingenti rimborsi o addirittura fittizie proposte di lavoro. Un canto di sirene quasi irresistibile per chi da un giorno all’altro si è trovato impoverito dai capitomboli delle borse o è stato messo sulla strada a causa della recessione.

LE REGOLE D'ORO
1 Antivirus
Procurarsi un anti-virus e usare un filtro antispam e un software di sicurezza che controlli il pc mentre si naviga.
2 Password
Evitare di conservarle sul proprio computer. Quando si accede al proprio conto su un computer pubblico non usare le password in presenza di altri
3 Estratti conto
Controllare per vedere se ci sono transazioni strane.