TOKYO Giapponesi popolo di blogger. Dopo aver compiuto nel 2007 lo storico sorpasso sulla lingua inglese, divenendo l’idioma più utilizzato nella sterminata blogosfera mondiale, i diari online dei navigatori nipponici continuano a moltiplicarsi senza sosta, arrivando attualmente a sfiorare i 17 milioni di unità con oltre 1,35 miliardi di singoli articoli pubblicati.I dati arrivano da un rapporto presentato a Tokyo dal ministero delle Comunicazioni, che per la prima volta ha effettuato uno studio sistematico sullo stato della blogosfera nazionale.
A gennaio 2008, il numero di blog pubblicati dagli internauti giapponesi ha toccato la cifra record di 16,9 milioni di unità, su un totale di circa 70 milioni. Degli 88,11 milioni di utenti internet giapponesi, inoltre, oltre il 20% è risultato essere attivo come redattore di blog. Dal punto di vista linguistico, le ultime statistiche disponibili (2007) hanno decretato la supremazia assoluta dell’idioma del Sol Levante, persino sull’inglese, nonostante quest’ultima sia di fatto la ’lingua francà della rete: il giapponese è la lingua più usata con una quota del 37%, seguita dall’inglese (36%) e dal cinese (8%).
In Giappone, uno dei Paesi più cablati e connessi al mondo, il fenomeno dei blog sta conoscendo una diffusione senza precedenti con una comunità passata in meno di due anni da otto milioni di diari online agli attuali diciassette.
Un tipico esempio di blogosfera Made in Japan è il network sociale Mixi, che conta milioni di utenti malgrado l’iscrizione sia possibile unicamente su invito. Al suo interno c’è una miriade di blog di qualsiasi tipo, tenuti da un pubblico di tutte le età che condivide idee, piccole storie quotidiane e, in misura sempre maggiore, consigli per gli acquisti.
Un modello tanto riuscito e di successo che ha fatto ricco Kenji Kasahara, il 32enne fondatore e creatore di Mixi, catapultandolo - secondo la classifica della rivista americana Forbes - nella lista Top 40 dei miliardari del Sol Levante.
