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lunedì 7 aprile 2008

Microsoft rafforza la lotta contro i pirati del software

Se il tasso di pirateria del software in Italia fosse ridotto del 10% nei prossimi quattro anni si potrebbero creare 6200 nuovi posti di lavoro, si avrebbero una crescita economica di 2,7 miliardi di euro, e 750 milioni di euro di nuove entrate fiscali. I dati, tratti da un'indagine realizzata da Idc in collaborazione con Bsa Business Software Alliance, vengono citati immancabilmente a ogni convegno o seminario dedicato all'argomento. Ma è bene che sia così, che si "ricordi per non dimenticare". Perché il problema è grave e coinvolge in prima battuta la sensibilità e il livello culturale di molti strati della popolazione, delle piccole imprese, dei piccoli uffici professionali, del canale di distribuzione, e via elencando. I dati di cui sopra sono stati citati anche a un incontro organizzato da Microsoft, in cui si è ricordato che l'Italia "vanta" un tasso di pirateria del 51%, superata nella poco invidiabile classifica solo dalla Grecia (61%) a fronte di una media europea del 34 per cento. Tanti i furbetti, quindi, che non esitano a porsi al di fuori della legalità per risparmiare qualche decina di euro, visto che, a quanto pare, i software più piratati sono quelli che costano meno. I consumatori che usano software illegale sono anche i soggetti più esposti al rischio di virus e malware. Software che spesso è abbandonato a sé stesso, senza alcuna sicurezza contro le minacce. Il motivo, spiegano quelli di Microsoft, è semplice: il software è sempre più implementabile e aggiornabile via Web; un software non originale impedisce questo processo, lasciando il sistema non adeguatamente protetto. Ovviamente, il nostro paese detiene in Europa il primato degli Office e dei Windows taroccati, rispettivamente il 48 e il 37 per cento. Su questo fronte, Microsoft è impegnata da anni con una serie di iniziative. Una, ormai storica, è "dedicata" al canale, uno dei punti critici della catena della contraffazione. La società di Gates sguinzaglia nei negozi persone che si spacciano per clienti al fine di verificare se viene loro offerto software non originale; l'obiettivo del negoziante infedele è chiaro: applicare sconti al cliente per invogliarlo a comprare un Pc; quale strada migliore se non quella di propinargli del software non originale? Bisogna dire che l'iniziativa del "falso cliente", unita alle campagne di sensibilizzazione, funziona, visto che in tre anni le proposte illegali da parte dei rivenditori sono diminuite dal 24 al 17 per cento. Dal punto di vista delle campagne, Microsoft ne ha programmata una con Euronics per la distribuzione di oltre 12 milioni di volantini nei punti vendita della nota catena, un'altra per sensibilizzare utenti e titolati della catena Wellcome. L'impegno di Microsoft si arricchisce oggi di un'altra iniziativa, che si ripromette di salvaguardare il cliente che, spesso senza saperlo, acquista un software illegale. Un numero presumibilmente alto, visto che su 13,5 milioni di Pc controllati tramite l'altra iniziativa di Windows Genuine Advantage il 37,5% non erano regolari (il 25% ha chiesto di …rientrare nella legalità). Il nuovo progetto di Microsoft si chiama Office Genuine Advantage, e si pone l'obiettivo di tutelare i consumatori che acquistano il pacchetto Office. Occorre sottolineare che il programma non si prefigge di individuare i clienti che usano software illegale, ma semplicemente di comunicare loro che ne stanno usando uno. Il meccanismo è molto semplice: l'utente scarica un software dal sito di Microsoft in grado di verificare la validità di Office; per un mese, infatti, all'utente apparirà sul Pc un avviso circa la presenza sul suo Pc di un pacchetto Office non originale. A quel punto, l'utente potrà prendere la decisione che vorrà: mettersi in regola, o continuare come se nulla fosse, dato che a Microsoft non arriverà alcuna informazione su quel software copiato.

Letto su IlSole24ORE.com