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mercoledì 6 febbraio 2008

Anche per quest’anno la legge di Moore è stata rispettata

Nella guerra dei processori Intel vince un'altra battaglia ha appena costruito un nuovo chip contenente due miliardi di transistor, un record che supera i precedenti 1,7 miliardi contenuti da un altro chip prodotto dalla stessa società statunitense.
Anche per quest’anno la legge di Moore, che sostiene che ogni due anni il numero di transistor in un microchip raddoppia, è stata rispettata. Nei pochi millimetri quadrati di Tukwila, il chip lanciato da Intel, il principale produttore di semiconduttori al mondo, sono infatti impacchettati due miliardi di transistor, il doppio rispetto al record precedente che risaliva al 2006.
Per il momento Tukwila non entrerà nei pc domestici, ma sarà utilizzato per le applicazioni più specialistiche che richiedono una grande potenza di calcolo. Ogni transistor all’interno del chip misura 64 nanometri (milionesimi di millimetro), e buona parte dei due miliardi sono dedicati alla cosiddetta “cache memory”, che trattiene i dati ed evita che vengano persi. Il chip funziona ad una velocità di 2 Gigahertz, quella dei comuni computer, ma ha un consumo di elettricità molto ridotto rispetto ai suoi predecessori. La notizia viene a sessant’anni dall’invenzione del transistor, immesso sul mercato il 16 dicembre 1947. Secondo gli esperti la legge di Moore (dal nome di uno dei cofondatori della Intel) resisterà ancora per pochi anni prima di raggiungere i limiti fisici degli attuali sistemi produttivi. Secondo la casa produttrice americana Intel, i transistor immessi sul mercato ogni anno sono dieci quintilioni (un quintilione è un 1 seguito da 19 zeri, ossia 10.000 volte più delle formiche del pianeta Terra).
Oltre al nuovo Itanium, la società presenterà tecnologie più avanzate per le comunicazioni senza fili, con dei nuovi chip per telefonini più veloci e a minor consumo di energia che è diventata ormai la prima prerogativa dei nuovi processori quella di consumare sempre di meno (speriamo che con il tempo costino anche sempre di meno).