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martedì 30 dicembre 2025

Auto Elettriche: Guida Pratica ai Consumi. Sai quanto consumi davvero?

​Se stai pensando di passare a un'auto elettrica, una delle prime cose che noterai è che il linguaggio cambia. Non si parla più di "litri per 100 chilometri", ma di kWh/100 km. Ma cosa significa concretamente per il tuo portafoglio e per i tuoi viaggi quotidiani?
​In questo articolo faremo chiarezza sui numeri, prendendo come riferimento un consumo standard di 16 kWh/100 km.

​1. Capire l'Efficienza: Il Calcolo Matematico
​Mentre nelle auto termiche cerchiamo di capire quanti chilometri facciamo con un litro, nell'elettrico ragioniamo sulla capacità della batteria.
​Prendiamo il valore medio di un'auto compatta moderna: 16 kWh ogni 100 km.
​Quanto consumi per ogni chilometro? Basta dividere 16 per 100. Il risultato è 0,16 kWh/km.
​Quanta strada fai con 1 kWh? Facendo l'operazione inversa (1 / 0,16), scopriamo che con un singolo kWh percorri 6,25 chilometri.

​2. Tradurre i kWh in Euro
​La domanda che tutti si pongono è: "Quanto mi costa?". Il prezzo dell'energia varia molto tra la ricarica domestica e le colonnine pubbliche ultra-fast.
3. Cosa influenza questi numeri?
​Non tutti i chilometri sono uguali. Proprio come un'auto a benzina consuma di più in città o a pieno carico, l'auto elettrica risente di alcuni fattori chiave:
​La Temperatura: In inverno, le batterie al litio sono meno efficienti e il riscaldamento dell'abitacolo può aumentare il consumo del 20-30%.
​La Velocità: Sopra i 110 km/h, la resistenza aerodinamica aumenta esponenzialmente. Viaggiare a 130 km/h in autostrada potrebbe far salire il tuo consumo da 16 a 20-22 kWh/100 km.
​La Frenata Rigenerativa: Questo è il "superpotere" dell'elettrico. In città, grazie ai continui rallentamenti, l'auto recupera energia, permettendoti spesso di scendere sotto i 16 kWh/100 km.
​Conclusione
​Comprendere il rapporto tra kWh e chilometri è il primo passo per guidare in modo consapevole. Con un consumo di 16 kWh/100 km, un'auto elettrica media con una batteria da 60 kWh può percorrere circa 375 chilometri reali.
​Il futuro della mobilità è nei dati: imparare a leggere il proprio "computer di bordo" è il modo migliore per ottimizzare i costi e godersi il viaggio.

lunedì 22 dicembre 2025

Sicurezza Smartphone 2026: Guida Tecnica alle Nuove Minacce e Strategie di Difesa

Nel panorama mobile del 2025, la sicurezza non è più solo una questione di "non cliccare sui link sospetti". Con l'esplosione dei malware polimorfici guidati dall'IA e l'aumento degli attacchi mirati ai pagamenti digitali (+67% nell'ultimo anno), proteggere il proprio smartphone richiede un approccio tecnico e stratificato.
​Ecco l'analisi delle minacce più pericolose e i passaggi fondamentali per blindare i tuoi dispositivi Android e iOS.
1. Le Nuove Minacce: Oltre il Phishing
​Il 2025 ha visto l'emergere di vettori d'attacco estremamente sofisticati:
​Clipper Malware Evoluti: Questi software monitorano gli appunti (clipboard). Se copi un indirizzo di un portafoglio crypto o un IBAN, il malware lo sostituisce istantaneamente con quello dell'attaccante. Se non verifichi ogni cifra prima di incollare, i tuoi fondi andranno persi.
​App "Fantasmi" sul Play Store: Nonostante i controlli, sono state rimosse oltre 230 app che utilizzavano l'offuscamento dinamico: scaricano il payload malevolo solo dopo l'installazione, eludendo la scansione iniziale di Google.
​Deepfake Voice & Video: Tramite chiamate WhatsApp generate dall'IA, i criminali possono simulare la voce di conoscenti per spingerti a autorizzare transazioni o condividere codici 2FA.

​2. Check-up Tecnico: Blindare il Sistema Operativo
​Per utenti Android:
​Attiva il "Rilevamento App Dannose" migliorato: Vai su Play Store > Profilo > Play Protect > Impostazioni. Assicurati che sia attiva la voce "Migliora il rilevamento delle app dannose". Questa funzione invia ad Google i metadati delle app sconosciute per un'analisi in tempo reale.
​Accesso Speciale alle App: Controlla periodicamente il menu Impostazioni > App > Accesso speciale. Disattiva "Visualizza sopra altre app" per tutte quelle che non sono strettamente necessarie: è il metodo preferito dai trojan bancari per sovrapporre finte schermate di login alle tue app ufficiali.
​Per utenti iOS:
​Lockdown Mode (Modalità Isolamento): Se pensi di essere un bersaglio sensibile (per lavoro o patrimonio crypto), attiva questa modalità in Privacy e sicurezza. Limita drasticamente le funzioni di iMessage e del browser, bloccando la maggior parte degli exploit "zero-click".
​Verifica Chiavi Contatti: Attiva la "Verifica chiavi contatti iMessage" per essere certo di comunicare solo con i dispositivi certificati dei tuoi contatti.
3. La Difesa Proattiva: Strumenti Indispensabili
​Passkeys invece di Password: Abbandona le password tradizionali. Le Passkey utilizzano la crittografia a chiave pubblica e la biometria del dispositivo, rendendo il phishing tecnicamente impossibile.
​DNS over HTTPS (DoH): Configura sul tuo smartphone un DNS sicuro (come Cloudflare 1.1.1.1 o NextDNS). Questo impedisce ai malintenzionati di intercettare le tue richieste di navigazione o di indirizzarti verso siti clone tramite attacchi di DNS Poisoning.
​VPN per il Wi-Fi pubblico: Se utilizzi reti pubbliche, una VPN con protocollo WireGuard è l'unico modo per garantire che il tunnel dei dati sia cifrato e resistente alle intercettazioni.
Considerazioni Finali
​Nel 2026, la sicurezza smartphone si sposta verso il modello Zero-Trust: non fidarti di nessuna app, connessione o messaggio per default. La tua prima linea di difesa resta l'aggiornamento costante: un sistema operativo non aggiornato è una porta aperta verso i tuoi dati personali e finanziari.

giovedì 18 dicembre 2025

Guida alla Sicurezza Digitale 2025: Dì addio alle password e difenditi dalle truffe IA

Fino a poco tempo fa, sentirsi al sicuro online era una questione di buone abitudini: bastava scegliere una password con qualche numero e un simbolo, evitare di cliccare su link sospetti nelle email e avere un antivirus aggiornato sul PC. Era un’epoca in cui il "nemico" era riconoscibile, spesso tradito da un italiano incerto o da una grafica amatoriale.
​Oggi, nel 2025, le regole del gioco sono radicalmente cambiate.
​L’esplosione dell’intelligenza artificiale ha trasformato il panorama della sicurezza informatica, mettendo nelle mani dei truffatori strumenti capaci di clonare voci, generare video realistici e scrivere messaggi di phishing personalizzati e impeccabili. Al tempo stesso, però, la tecnologia ci ha offerto una via d’uscita: stiamo finalmente entrando nell’era delle Passkey, dove l’identità digitale non è più legata a una stringa di testo che possiamo dimenticare o farci rubare, ma alla nostra stessa essenza biometrica.
​Proteggere il proprio smartphone e il proprio computer oggi non è più solo una necessità tecnica, ma un atto di consapevolezza. In questo articolo, esploreremo come navigare con sicurezza in questo nuovo scenario, analizzando perché le password sono ormai un ricordo del passato e come imparare a riconoscere le insidie della nuova "ingegneria sociale" potenziata dall'IA.
​La tecnologia corre veloce, ma con gli strumenti giusti, possiamo correre più veloci di chi cerca di violare la nostra privacy.

​1. Il Futuro è Senza Password: Cosa sono le Passkey
​Le password sono il "tallone d'Achille" del web: sono difficili da ricordare, facili da rubare e spesso le riutilizziamo su troppi siti. Le Passkey nascono per eliminare questo problema alla radice.
​Invece di digitare una parola segreta, il sito web e il tuo dispositivo (smartphone o computer) si scambiano una "chiave digitale" crittografata. Per autorizzare l'accesso, non devi far altro che usare il riconoscimento facciale, l'impronta digitale o il PIN del tuo dispositivo.
​Perché sono sicure? A differenza della password, una Passkey non esiste fisicamente sui server del sito: quindi, anche se il sito venisse hackerato, i tuoi dati rimarrebbero al sicuro. Inoltre, sono immuni al phishing: non puoi "consegnare" la tua impronta digitale a un sito truffaldino per errore.

​2. La Nuova Minaccia: Il Phishing potenziato dall'IA
​Dimentica le email scritte in un italiano stentato. Oggi i cybercriminali usano l'Intelligenza Artificiale per creare truffe quasi perfette.
​Deepfake Audio e Video: Potresti ricevere una nota vocale o addirittura una videochiamata che sembra provenire da un familiare o dal tuo capo, chiedendoti un bonifico urgente. L'IA può clonare una voce con soli 3 secondi di registrazione.
​Email personalizzate: L'IA analizza i tuoi profili social per scrivere messaggi che sembrano conoscere i tuoi interessi o i tuoi recenti acquisti, rendendo il "clic" sul link maligno molto più probabile.
​Consiglio: Se una richiesta ti sembra strana o urgente, non agire d’istinto. Chiudi la comunicazione e contatta la persona su un altro canale (es. telefona direttamente sul numero salvato in rubrica) per verificare.

​3. Sicurezza Smartphone e Computer: I fondamentali
​Il tuo hardware è la tua prima linea di difesa. Nel 2025, non basta più "stare attenti", serve una configurazione solida.
​Aggiornamenti automatici: Non rimandare mai l'installazione delle patch di sicurezza. Ogni aggiornamento chiude una "porta" che gli hacker hanno appena scoperto.
​Igiene delle App: Su smartphone, controlla periodicamente quali app hanno accesso a microfono, posizione e contatti. Se non usi un'app da mesi, disinstallala.
​Chiavi Fisiche: Per i tuoi account più preziosi (come la banca o l'email principale), valuta l'acquisto di una chiavetta USB di sicurezza (come la YubiKey). È un oggetto fisico: senza quello inserito nel PC, nessuno al mondo può entrare nel tuo account, anche se conoscesse la tua password.

​4. Checklist Finale: 5 minuti per la tua sicurezza
​Per concludere, ecco un piano d'azione rapido che puoi attuare subito dopo aver letto questo post:
​Verifica il 2FA: Assicurati di avere l'autenticazione a due fattori attiva su Amazon, Google, Facebook e Account Bancari.
​Passa alle Passkey: Controlla nelle impostazioni di sicurezza dei tuoi account principali se è già possibile attivare una Passkey.
​Gestore Password: Se usi ancora password scritte su carta o file Excel, installa un Password Manager (come Bitwarden o 1Password) per generare chiavi uniche e robuste.
​Backup dei Ricordi: Non dimenticare che la sicurezza è anche protezione contro la perdita dei dati. Assicurati che le tue foto e documenti siano salvati su un cloud protetto o un hard disk esterno crittografato.

mercoledì 10 dicembre 2025

Ritorno dello Slot MicroSD: Una Risposta alla Crisi dei Prezzi delle Memorie

La drastica escalation dei prezzi delle memorie DRAM e dello storage sta spingendo i produttori di smartphone a riconsiderare l'integrazione dello slot per schede microSD, una funzionalità precedentemente abbandonata per massimizzare i profitti.

L'aumento esponenziale dei costi dei componenti, come un chip LPDDR5X da 12 GB che ora costa circa 70 dollari, sta rendendo i dispositivi più costosi e potrebbe frenare le vendite, spingendo verso soluzioni di storage più economiche per i consumatori.

Sebbene l'adozione dello standard più recente microSD Express offrirebbe prestazioni elevate a un costo significativamente inferiore rispetto all'aggiornamento dello storage interno, è probabile che questa tendenza si concretizzi nei modelli previsti per la seconda metà del 2026.

martedì 2 dicembre 2025

IPv6: Il Web è Pronto, Mancano Solo i Provider

La disponibilità di indirizzi IPv4 è esaurita, con lunghe liste d'attesa per le nuove assegnazioni, rendendo IPv6 la soluzione necessaria per la crescita di Internet.

Nonostante IPv6 offra un numero virtualmente illimitato di indirizzi, la sua adozione è lenta, specialmente in Italia, a causa della mancanza di spinta da parte dei provider.

Gli operatori trarrebbero maggiori vantaggi economici dall'adozione di IPv6, potendo ridurre i costi associati al NAT (Network Address Translation) e al consumo energetico.

Il NAT, sebbene fondamentale per la gestione degli indirizzi IPv4 limitati, introduce costi operativi per i provider e può causare problemi di connettività per gli utenti finali, specialmente nel gaming e nell'accesso remoto.

Attualmente, a livello mondiale, l'adozione di IPv6 si attesta intorno al 42-46%, con l'Europa occidentale al 64%, ma l'Italia registra solo il 17.7% di traffico IPv6, sebbene in crescita.

Grandi operatori italiani come TIM, Vodafone e Wind3 non hanno ancora implementato ampiamente IPv6, contribuendo alla bassa adozione nel paese, anche se la transizione è inevitabile per accedere ai futuri server v6-only.

La diffusione di IPv6 è ostacolata anche dai produttori di router che spesso non lo abilitano di default, richiedendo configurazioni manuali che l'utente medio non è in grado o non è incentivato a effettuare.


lunedì 1 dicembre 2025

Dati Nascosti Registrati da WhatsApp: Un'Analisi Forense Rivelatrice

Secondo l'esperto di informatica forense Elom Daniel, i messaggi di WhatsApp possono contenere dati di geolocalizzazione nascosti, anche se l'utente non ha condiviso intenzionalmente la propria posizione.

Durante un'analisi forense, è stato scoperto che uno smartphone registrava le coordinate GPS esatte del mittente al momento dell'invio di un messaggio WhatsApp, senza che la geolocalizzazione fosse stata attivata o le coordinate condivise manualmente.

Daniel ha spiegato che se i servizi di localizzazione sono abilitati sul dispositivo, le coordinate esatte del mittente possono essere estratte dal telefono del destinatario se quest'ultimo viene sottoposto a verifica forense.

Oltre ai dati di geolocalizzazione, durante la stessa procedura forense sono stati estratti altri dati sensibili come account e password sincronizzati, cronologia di utilizzo delle app e registri di sistema dettagliati, senza l'uso di jailbreak o accessi root.

I dati dei gruppi WhatsApp, inclusi date di creazione, creatori e cronologia degli iscritti, rimangono memorizzati nel sistema anche dopo aver abbandonato le chat.

I file multimediali come foto, video, screenshot e messaggi vocali contengono metadati che includono coordinate GPS relative al luogo e all'ora di creazione del file.

WhatsApp ha risposto affermando che la crittografia end-to-end protegge il contenuto dei messaggi, ma i metadati a livello di dispositivo, come le informazioni sulla posizione, possono essere estratti accedendo direttamente allo smartphone o al suo backup, evidenziando che il problema risiede nel dispositivo e nel sistema operativo, non nel protocollo di crittografia di WhatsApp.

lunedì 24 novembre 2025

Le password piu comuni in Italia

L'ultimo studio di NordPass sulle password più utilizzate nel 2024 ha evidenziato una peculiarità tutta italiana. Mentre il resto del mondo si affida a sequenze numeriche banali, in Italia la Top 20 delle password più diffuse include, per la prima volta in modo così evidente, una bestemmia.
​Ecco i punti salienti dell'analisi:

​1. La "Bestemmia" come chiave di sicurezza
​È il dato che ha fatto più scalpore: tra le 20 password più digitate dagli italiani compare un'espressione blasfema.
​Il motivo: Probabilmente utilizzata come sfogo o per goliardia, dimostra una scarsa percezione del rischio.
​La sicurezza: Nonostante l'originalità "culturale", questa password (come le altre in lista) può essere violata da un hacker in meno di un secondo.

​2. Le altre "abitudini" italiane
​Oltre all'imprecazione, la classifica italiana è dominata da due grandi passioni nazionali:
​Il Calcio: "Juventus" e "Napoli" restano tra le scelte preferite (spesso accompagnate dall'anno di nascita o di vittoria dello scudetto).
​I Nomi propri: "Andrea", "Francesca", "Alessandro" sono ancora usatissimi, rendendo gli account estremamente vulnerabili agli attacchi basati su dizionario.

​3. I grandi classici (che non muoiono mai)
​Nonostante anni di campagne sulla sicurezza, le prime posizioni sono ancora occupate da sequenze che non richiedono alcuno sforzo per essere indovinate:
​123456 (la più usata al mondo).
​123456789
​password
​ciaociao
Perché è pericoloso
​L'articolo sottolinea che il problema non è solo la banalità, ma la velocità di calcolo dei moderni software di cracking.
​Le password composte solo da numeri o parole di senso compiuto (comprese le bestemmie o le squadre di calcio) vengono decifrate istantaneamente.
​Il 59% delle password globali analizzate può essere violato in meno di 60 minuti.
Come proteggersi (I consigli degli esperti)
​Per evitare furti d'identità o accessi indesiderati, l'articolo suggerisce di abbandonare queste abitudini in favore di:
​Passkeys: Il nuovo standard che sostituisce la password con l'autenticazione biometrica (impronta o volto) del dispositivo.
​Password complesse: Stringhe lunghe almeno 20 caratteri, generate casualmente e che includano simboli e numeri misti.
​Autenticazione a due fattori (2FA): Fondamentale per proteggere l'account anche se la password viene scoperta.