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lunedì 5 novembre 2018

Cambiare operatore di telefonia o tv costerà meno. Consumatori più tutelati

L’Agcom dice stop alle spese di recesso o cambio operatore di tlc o televisivo superiori al canone mensile mediamente pagato dall’utente.
E’ una delle tutele contenute nelle nuove linee guida varate dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni proprio per garantire agli utenti maggiore protezione e meno spese.
Nei casi in cui l’operatore cambi unilateralmente le condizioni contrattuali, il cliente ha diritto di recedere senza pagare nulla. In tutte le altre eventualità, qualora cioè l’utente, per sua volontà, decida di recedere dal contratto e di cambiare operatore, si applicano maggiori tutele.
«L’attività di vigilanza – ha già spiegato il commissario Agcom, Francesco Posteraro - ha fatto emergere profili critici legati alla prassi degli operatori di imputare agli utenti costi di recesso non commisurati al valore del contratto e alle reali spese sostenute per la disattivazione della linea e per il trasferimento ad altro operatore».
Da qui le nuove «Linee guida sulle modalità di dismissione e trasferimento dell’utenza nei contratti per adesione» che tengono conto della legge Concorrenza e del principio generale secondo cui non possono essere imputate all’utenza «spese non giustificate da costi degli operatori». 


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