In questi giorni ci arriva da più parti un messaggio univoco: la crescita economica del Paese non può prescindere dalla diffusione e dallo sviluppo delle nuove forme di comunicazione.
L’ha affermato il Ministro Scajola, l’ha ribadito il Viceministro Romani e l’ha detto anche il Ministro Brambilla.
Quale momento migliore per sottoporre al Parlamento una proposta di legge che muova proprio da questi principi?
Da questa constatazione è nata l’idea di presentare una proposta di legge che incentivi l’utilizzo di punti di accesso pubblici e senza fili per accedere ad internet.
Oggi, infatti, in Italia non è così semplice connettersi al web fuori di casa: o si dispone di una “chiavetta” o comunque di altro dispositivo mobile (una tecnologia, fra l’altro, che nel nostro Paese è offerta ancora a tariffe piuttosto alte), o si ha l’opportunità di collegarsi ad una rete locale privata, oppure - per fruire di punti di accesso pubblici, anche gratuiti - è necessario sottostare ad una procedura piuttosto macchinosa, che è un grosso freno allo sviluppo ed alla diffusione di postazioni pubbliche di accesso ad internet.
Roberto Cassinelli