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mercoledì 4 marzo 2009

La fine della tastiera ?

Il nostro giornale ha puntualmente ripreso l’agenzia Adnkronos sul Qb1, il primo computer senza tastiera e mouse, presentato al Lift, manifestazione di Ginevra che indaga sulle “conseguenze sociali delle nuove tecnologie”.

Il prototipo, realizzato dal laboratorio svizzero Pfl+Ecal Lab è composto da un braccio articolato che termina con uno schermo, ed è capace di identificare l’utente e di capire i suoi desideri. Con dei gesti assegnati possiamo comunicare al computer che cosa vogliamo fare.

Si parlerà molto di computer senza tastiera e mouse quest’anno.
E, ancora una volta, lo sdoganamento verso il grande pubblico sarà (un pochino) merito di Microsoft (che ne parla da un anno).
Con Surface prima e Windows 7 che integra il supporto per la gestione touch degli schermi, si farà un passo importante. Ovviamente, il computer senza tastiera e mouse non è un’innovazione del 2009, chi non può, o non vuole, interagire normalmente con un Pc si avvale da tempo di costosissimi strumenti alternativi. E poi ci sono tablet o strumenti portatili touch che vengono già utilizzati in diversi campi specifici.

Ma ora la tecnologia spinge l’acceleratore e, appunto, si rende disponibile ai più.
Un forte impulso lo stanno dando i touch phone.
Da sperimentale il touch è diventato un trend, l’uomo comune inizia a impadronirsene, a giocarci, a bisticciarci.
Saremmo dei pazzi se pensassimo che il solo touch possa farci dimenticare la tastiera e il mouse. Soprattutto a chi, come i giornalisti o i blogger, sembra non ne possa fare a meno.

Per avere un minimo di speranza di affermarsi, il computer keyboard-free non può puntare solo sullo schermo touch ma ha bisogno di un’altra, datata, tecnologia: il riconoscimento vocale.
Anche in questo caso non stiamo parlando di innovazioni recenti, basta ricordarsi quanto Ibm abbia spinto il suo software di riconoscimento vocale, in tempi evidentemente troppo prematuri.

Il voice recognition non ha mai convinto. Perché dipende troppo dall’utilizzatore, dalla sua pronuncia e dalla sua impostazione vocale, richiede l’apprendimento, che non tutti hanno la pazienza di eseguire.
Solo una tecnologia pronta all’uso potrà convincere, attendiamo. L’accoppiata touch+voice recognition potrà soddisfare i bisogni della maggior parte degli utilizzatori (non ludici) di Pc, forse.

Con le dita si selezionano facilmente i programmi, è il livello uno di interazione, che risponde alla domanda: cosa voglio fare adesso? Voglio ascoltare musica, vedere un film, leggere la posta. O voglio giocare. E il sempreverde mercato del gaming darà certamente un forte impulso a questo tipo di innovazioni.

I problemi arrivano quando si vuole scrivere una mail, un articolo, un blog post. Se anche avessimo a disposizione un discreto software di voice recognition, adeguatamente educato, come potremmo correggere gli errori? Rivedere il testo prima di postarlo o di spedirlo? Il livello due è il più complicato.
Certo, si può usare la tastiera on screen, ma, ora come ora, non basta per farci dimenticare tastiera e mouse.