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venerdì 20 febbraio 2009

Il boom di facebook in Italia: tre su dieci socializzano così

Sono soprattutto i giovani tra i 25 e i 34 anni e quelli tra i 18 e i 24 anni (rispettivamente il 53,7% e il 52,7%) a sperimentare questo nuovo strumento di comunicazione

Roma, 30 gennaio 2009 - Tre italiani su dieci socializzano su Facebook.
Il dato emerge dal «Rapporto Italia 2009» dell’Eurispes che ha tracciato l’identikit del popolo di Facebook, raccogliendo le opinioni dei citadini su questo innovativo canale di comunicazione virtuale. Nonostante il 38,1% degli italiani dichiari di non essere iscritto a Facebook, è significativa la percentuale di quanti utilizzano questa forma di comunicazione (30,7%). Quindi tre italiani su dieci contribuiscono con la loro presenza virtuale ad alimentare quello che da più parti è stato definito il ‘fenomeno del millenniò.

C’è, poi, un 31,2% che non conosce il significato di questo termine e «rimane probabilmente -scrive Eurispes- legato a mezzi di comunicazione e relazione di tipo tradizionale». Sono soprattutto i giovani tra i 25 e i 34 anni e quelli tra i 18 e i 24 anni (rispettivamente il 53,7% e il 52,7%) a sperimentare questo nuovo strumento di comunicazione, che, permettendo la condivisione di interessi, esperienze e desideri, consente loro di coltivare vecchie e nuove amicizie.

Tra i non iscritti a questo social network prevalgono, invece, i 45-64enni (44,6%), mentre non hanno mai sentito parlare di Facebook soprattutto gli ultra 65enni (65%). Il numero più consistente di iscritti a Facebook si rintraccia tra coloro che risiedono nelle Regioni centrali della Penisola (39,3%). Al contrario, tra i non iscritti spiccano gli abitanti del Nord-Est (49,5%). Infine, non sono informati sul «fenomeno Facebook», in prevalenza, gli italiani delle Isole (48,7%). Per il 63,1% degli italiani Facebook è un mezzo utile perchè permette di ritrovare vecchi amici. «Probabilmente, -rileva l’Eurispes- proprio perchè svolge questa importante funzione, Facebook non viene ritenuto una perdita di tempo» , dal 45,8%. Esso, invece, non viene ritenuto un mezzo utile per fare nuove conoscenze (51,9%), per essere informati su eventi di proprio interesse (54,7%) e per passare il tempo (55,3%).

Il 47,9% degli italiani crede però che Facebook metta a rischio la privacy. In particolare, si parla di ‘social risks’, poichè, nel preciso momento in cui si mette in Rete un’informazione personale, se ne perde il controllo, con il rischio che dati delicati finiscano per entrare in possesso di sconosciuti. I giovanissimi (18-24 anni) sono coloro i quali credono, in misura maggiore rispetto agli altri, che Facebook sia uno strumento utile per ritrovare vecchi conoscenti (72,1%) e passare il tempo (49,6%). Al contrario, sono i meno propensi a credere che esso consenta di stringere nuove amicizie (56,6%).

Gli italiani che hanno un’età compresa tra i 25 e i 34 anni sono i più convinti che Facebook non abbia la funzione di informare su eventi di proprio interesse (58,4%) e che rappresenti, pertanto, una perdita di tempo (53,1%), al contrario dei 18-24enni (51,2%), 45-64enni (48,3%), 35-44enni (47,4%) e ultra 65enni (42,9%).