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venerdì 16 gennaio 2009

Svolta Apple, passo indietro di Jobs

«Malato, mi ritiro fino a giugno»


Massimo Gaggi
La gestione operativa del gruppo passa a Tim Cook

NEW YORK — Steve Jobs lascia, almeno per i prossimi sei mesi, la guida della Apple, la società da lui fondata: le sue condizioni di salute sono peggiorate e l'imprenditore ha spiegato, in una lettera diffusa ieri sera subito dopo la chiusura delle Borse americane, che i medici prevedono ora un percorso di cura più impegnativo di quello che gli era stato presentato solo pochi giorni fa. Fino al prossimo giugno i suoi poteri di amministratore delegato verranno esercitati dal direttore generale della società, Tim Cook.

Poi si vedrà. Jobs era stato colpito nel 2004 da una forma rara ma curabile di cancro al pancreas dalla quale si era ripreso. Dopo quattro anni, nell' estate scorsa, i segni di una nuova malattia erano stati esorcizzati dal creatore dell'iPod e del Macintosh che prima aveva rivendicato il diritto alla privacy sul suo stato di salute, poi aveva fatto circolare un'interpretazione abbastanza tranquillizzante: non un nuovo tumore, ma un problema risolvibile di assimilazione delle proteine alimentari in qualche modo collegato alla patologia originaria. Adesso, però, è lui stesso a spiegare che la situazione «è più complicata di quanto pensassi». E si fa da parte. La notizia è esplosa come una bomba a Wall Street al termine di una giornata che era già stata nerissima per l'aggravamento della crisi bancaria e i nuovi dati negativi sulle vendite al dettaglio.

Nel dopoborsa il titolo Apple ha perso il 10 per cento del suo valore mentre le trasmissioni finanziarie serali hanno cominciato a riferire le dichiarazioni pessimistiche di alcuni, anonimi, manager dell'azienda californiana, secondo i quali Jobs «rifiuta di prendere atto della realtà delle sue condizioni che sono molto gravi». Con scarsa sensibilità per il dramma umano dell'imprenditore, i conduttori hanno cominciato a chiedersi se Jobs si sia comportato correttamente con gli investitori negando per mesi che le sue condizioni fisiche potessero condizionare la sua attività professionale. Solo pochi giorni fa, quando aveva annunciato che per la prima volta non sarebbe stato presente alla Macworld Conference, la manifestazione- vetrina della Apple, Jobs aveva consegnato alla stampa un comunicato nel quale spiegava la causa della perdita di peso che lo fa apparire da mesi scheletrico e sofferente: «Uno squilibrio ormonale che ruba al mio corpo le proteine delle quali ho bisogno». Allora Jobs aveva assicurato che i medici sapevano come trattare questa patologia. Ora gli analisti si chiedono cosa può essere cambiato dal 5 gennaio per passare da quella versione rassicurante all'annuncio del momentaneo ritiro. Ma già allora diversi clinici avevano ipotizzato che lo squilibrio ormonale citato da Jobs potesse avere una natura tumorale.