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mercoledì 1 ottobre 2008

Linux raggiunge ed in alcuni casi supera i livelli di eccellenza di Windows

Quando si parla dei vantaggi di un sistema operativo rispetto ad un altro molto spesso le motivazioni personali o il semplice patteggiare per un prodotto rappresentano l’aspetto portante di un confronto frenando così un dialogo costruttivo. Ma cosa rende oggi realmente diverso Linux da Windows? Dove il pinguino è riuscito a ridurre i passati gap tecnologici o addirittura superare l’ambiente Microsoft e dove ancora gli sviluppatori devono invece lavorare? Ecco un elenco completo ed aggiornato dei pro e dei contro:

- Open source/Closed source: l’accesso ai sorgenti del kernel è probabilmente la differenza più importante che intercorre fra Linux e Windows. La licenza GPL assicura agli utenti la possibilità di poter alterare a piacimento il codice che sta alla base del pinguino senza incorrere in sanzioni penali. Esiste però un’altro faccia della medaglia. Per alcuni l’accesso pubblico ai sorgenti rende il sistema operativo più vulnerabile agli attacchi in quanto semplifica il compito di utenti e sviluppatori di scoprire e sfruttare falle e debolezze.

- Tipo di licenza: Linux è un kernel rilasciato sotto GPL. La licenza permette l’installazione del sistema operativo su un numero illimitato di macchine. Nel caso dei prodotti Microsoft, viceversa, l’utente è legato alla quantità di licenze che acquista. Se dispone quindi di cinque licenze, queste potranno essere installate legalmente solamente su altrettanti sistemi.

- Supporto alle aziende: qui non esiste più alcuna differenza. Il pinguino così come l’ambiente Microsoft, godono entrambi di un numero sempre in crescita di siti web dedicati, forum, blog e mailing list gratuite alla quale l’utente può sottoporre i suoi problemi. Allo stesso tempo le aziende più esigenti possono sottoscrivere, sia per Linux che per Windows, servizi e contratti di supporto a pagamento.

- Supporto hardware: Un aspetto che ha rappresentato un punto a sfavore per Linux nel corso del tempo è stato il supporto hardware. Anni fa se l’utente voleva installare una distribuzione basata sul pinguino, non aveva la certezza di riuscire ad utilizzare ogni componente a sua disposizione al 100%. Oggi l’esistenza di questo problema è più limitata anche se alcuni vendor si ostinano ancora a rilasciare driver unicamente per Windows.

- Linea di comando/GUI: In termini di usabilità ed interfaccia grafica non esiste più alcuna differenza fra Linux e Windows. Gli utenti del pinguino possono utilizzare il sistema operativo senza mai avere necessità di accedere alla modalità testuale. Viceversa le funzionalità della shell dei comandi (che rimane una componente fondamentale per l’amministrazione remota dei server) continuano ad essere più estensive e potenti su Linux che su Windows.

- Base applicativa centralizzata: Per anni è stato più semplice installare applicazioni su Windows, ma il pinguino è oggi riuscito a ribaltare la situazione. Su Linux applicazioni come Synaptic offrono un modello centralizzato per ricercare, installare, aggiungere o rimuovere software a piacimento. Con Windows l’utente deve invece conoscere esattamente dove risiedere l’applicazione che desidera installare, sapere dove scaricarla e lanciare di propria mano il setup.

- Livello di accesso: Linux è un sistema multilayer. L’utente può decidere a quale livello accedere (ad esempio livello 5 per l’interfaccia grafica e livello 3 per quella testuale). Se ad esempio riscontra un problema con la parte visuale X Windows, può decidere di passare in modalità testuale e risolverlo loggandosi come utente root. Con Windows esiste invece la modalità Safe Mode che offre funzionalità limitate e non sempre consente di venire a capo del problema.

L'originale TechRepublic