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martedì 28 ottobre 2008

Dischi fissi duri a morire

Il 2008 si ricorderà come l’anno dell''''introduzione effettiva, ma non della consacrazione, dei dischi allo stato solido. Gli Ssd sono ormai montati in almeno una decina di modelli di computer portatili al posto dei tradizionali dischi fissi.

I vantaggi dei dischi allo stato solido? Dicono: maggiore resistenza agli urti, riduzione del consumo della batteria, velocità di accesso ai dati e ingombro limitato. Per contro, il prezzo dei computer portatili che montano gli Ssd è ancora più alto, mentre la capacità è minore, dei corrispondenti a disco tradizionale ma, si sa, più aumenteranno i volumi e più questo gap si ridurrà.

Sempre nel 2008 abbiamo avuto un'invasione di dischi tradizionali esterni grazie anche al migliorato supporto degli ultimi sistemi operativi, Windows Vista in testa, che ne consente una fruizione estremamente semplificata. È il colpo di coda di una tecnologia presa tra i due fuochi delle memorie flash e dei dischi Ssd e destinata a soccombere? Forse. Ma forse no.

I dischi esterni tradizionali continueranno a essere commercializzati nel settore dei computer a basso costo ma soprattutto in ambito aziendale. I server non si muovono e hanno sempre bisogno di maggiore capacità a prezzi bassi. L’ambito consumer in cui vendor come Western Digital, Imation o Seagate, per esempio, prevedono di continuare a fare numeri è il backup domestico.

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