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martedì 2 dicembre 2025

IPv6: Il Web è Pronto, Mancano Solo i Provider

La disponibilità di indirizzi IPv4 è esaurita, con lunghe liste d'attesa per le nuove assegnazioni, rendendo IPv6 la soluzione necessaria per la crescita di Internet.

Nonostante IPv6 offra un numero virtualmente illimitato di indirizzi, la sua adozione è lenta, specialmente in Italia, a causa della mancanza di spinta da parte dei provider.

Gli operatori trarrebbero maggiori vantaggi economici dall'adozione di IPv6, potendo ridurre i costi associati al NAT (Network Address Translation) e al consumo energetico.

Il NAT, sebbene fondamentale per la gestione degli indirizzi IPv4 limitati, introduce costi operativi per i provider e può causare problemi di connettività per gli utenti finali, specialmente nel gaming e nell'accesso remoto.

Attualmente, a livello mondiale, l'adozione di IPv6 si attesta intorno al 42-46%, con l'Europa occidentale al 64%, ma l'Italia registra solo il 17.7% di traffico IPv6, sebbene in crescita.

Grandi operatori italiani come TIM, Vodafone e Wind3 non hanno ancora implementato ampiamente IPv6, contribuendo alla bassa adozione nel paese, anche se la transizione è inevitabile per accedere ai futuri server v6-only.

La diffusione di IPv6 è ostacolata anche dai produttori di router che spesso non lo abilitano di default, richiedendo configurazioni manuali che l'utente medio non è in grado o non è incentivato a effettuare.