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domenica 12 luglio 2009

«Troppo tardi per le news a pagamento»

Layla Pavone, presidente Iab Italia: «L’autorevolezza è nella qualità e nel valore dei contenuti che offriamo»

MILANO - La crisi economica, congiunturale, e la crisi dell’editoria, che alcuni analisti indicano come strutturale, sono al centro di un ampio dibattito sul futuro dell’informazione, sui nuovi modelli di business e più in generale sul ruolo dei media nell’era del digitale.
La flessione delle vendite e della pubblicità ha messo in crisi i quotidiani un po’ in tutto il mondo. Alcuni hanno chiuso l’edizione cartacea. Anche le versioni digitali, per quanto in costante crescita di utenza, risentono, seppur in modo meno evidente, della crisi economica.
Secondo Iab Italia (Interactive Advertising Bureau), che raggruppa i più importanti operatori della pubblicità online, nel 2009 la crescita stimata del settore rispetto al 2008 sarà del 13,7%, pari a un valore complessivo del mercato di 931,35 milioni di euro.
Un incremento importante, ma lontano dal 40% che il settore ha fatto registrare negli anni d’oro. Il fatto è che la sola pubblicità non è sufficiente a garantire la qualità dell’informazione online, ragione per cui alcuni editori, Rupert Murdoch in testa, stanno pensando di introdurre sistemi di pagamento per le news. Uno scenario che non entusiasma il presidente di Iab Italia Layla Pavone, che il 15 luglio affronterà questi temi in occasione dello Iab Forum ’99 di Roma.