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lunedì 18 maggio 2009

Facebook nel mirino: sempre più cause per diffamazione

Facebook nuovamente sotto tiro. Dopo i filtri delle aziende per bloccare l'accesso ai dipendenti durante l'orario di lavoro, gli appelli del Ministro Brunetta e le accuse di violazione della privacy della Ue, arrivano anche in Italia le prime querele e richieste di risarcimento danni a carico degli utenti del più popolare social network del mondo.
«Facebook non può sottrarsi alle regole del diritto comune – spiega Giuseppe Conte, professore di diritto privato e avvocato esperto di privacy e comunicazioni elettroniche - e gli utenti dei social network non possono invocare la spazialità virtuale quale esimente per le loro affermazioni e i loro comportamenti.
La tutela dei beni morali e, più in generale, dei diritti della personalità non viene sospesa nello spazio telematico». Il messaggio è chiaro e le conseguenze non si sono fatte attendere.