Cex.io

BuyBitcoinswithCreditCard

mercoledì 11 febbraio 2009

Hotel, aerei, card: Londra spia chi viaggia


LONDRA
Provate a pensare: andate al supermercato o al ristorante o in un grande magazzino o programmate un viaggio e pagate con carta di credito.
La transazione viene registrata e contemporaneamente finisce, per via elettronica, in un elaboratore che conserva una casella a vostro nome.

Giorno per giorno si forma un dossier con la mappa dei vostri spostamenti, dei vostri acquisti, dei vostri piccoli vizi. Fantascienza? Nel Regno Unito il ministero dell’Interno e quello dell’immigrazione stanno procedendo proprio su questa strada. E naturalmente, visto che siamo nel cuore della civiltà tollerante, garantisti e liberali, opposizioni e ampie fette della maggioranza laburista stanno affilando le armi. È una prospettiva che pochi digeriscono. E che pone un problema di compatibilità con le leggi e le direttive europee sulla libera circolazione in ambito comunitario.

La nascita di un centro- spia, nelle vicinanze di Manchester, con i computer in grado di schedare sessanta milioni di cittadini della Gran Bretagna ed entro il 2014 anche «coloro che entrano ed escono dai confini» (duecentocinquanta milioni di persone) doveva restare segreta, ma una mano invisibile ha passato la notizia al Sunday Times che l’ha piazzata in prima pagina.
Un colpo a sensazione che non è campato per aria perché gli interessati, i due ministeri, hanno sia confermato (si tratta di un capitolo di e-borders, ovvero un piano hi-tech per la difesa del territorio) sia ricondotto la storia nei «binari corretti» e spiegato che la minaccia del terrorismo, la criminalità in ascesa e soprattutto flussi di immigrazione clandestina fuori controllo rendono necessaria la protezione del Regno.
Nessuna volontà di andare a ficcare il naso negli affari delle famiglie. Piuttosto, un meccanismo di autotutela della collettività. Phil Woolas, il ministro dell’immigrazione, ha annunciato che «il nostro sistema ci permetterà di contare chi parte e chi arriva, così punteremo il faro su coloro che non rispettano le regole inglesi». Sarà. Ma le barricate sono pronte. I Tory parlano di «società del Grande Fratello». Posizioni che riecheggiano quelle di altri esponenti della sponda opposta. Per non parlare della suscettibilità niente meno dei Lord i quali già un paio di giorni fa si erano detti infastiditi dalla presenza di troppe telecamere nella capitale. «Limitano la privacy dell’individuo». Figuriamoci ora.

Il centro di intelligence — hanno ripetuto fonti della sicurezza— memorizzerà i dati raccolti e li conserverà per una decina d’anni.Ma quali dati?
Nelmirino ci sono telefoni e telefonini, carte di credito, prenotazioni in albergo, sui treni, in aereo, agenzie di viaggio, passaggi in aeroporto. In pratica ciò che serve per monitorare, passo-passo, gli spostamenti della popolazione residente. E non solo. Perché, alla lettera, nella «trappola» elettronica cascheranno pure turisti e lavoratori provenienti tanto dalle rotte a rischio (di terrorismo) quanto da quelle del Continente, all’apparenza sicure. Ovvio che sfuggire alla rete sarà impossibile o quasi. Per addolcire la pillola i due ministeri hanno buttato lì uno zuccherino, al quale una fetta di opinione pubblica è sempre sensibile: non saranno ingabbiati solo terroristi e clandestini. C’è di più. Anche gli evasori fiscali, con la schedatura elettronica, si sentiranno crollare il terreno sotto i piedi.
Si rifugerà in albergo a cinque stelle chi dichiara un reddito da fame?