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mercoledì 14 gennaio 2009

Cercava le prove dell'esistenza degli alieni: l'hacker rischia il carcere



Ex programmatore soffre della sindrome di asperger.
Gary McKinnon, bloccò i server del Pentagono nel 2001: ora, esauriti gli appelli, potrebbe essere estradato.

Era l’indomani dell’11 settembre 2001: gli Stati Uniti e il mondo sotto choc per l’attacco simultaneo alle Torri Gemelle. E all’improvviso, uno dopo l’altro, decine di server dei più delicati centri della sicurezza americana, dal Pentagono alla Nasa, dal Dipartimento della Giustizia a quello delle Special Investigations dell’Air Force, furono violati e si bloccarono. Fu colpito anche il sistema informatico della Naval Weapons Station, che distribuisce le munizioni alla flotta dell’Atlantico.

I servizi segreti di Washington entrarono in fibrillazione, temendo che Al Qaeda fosse pronta all’ultimo assalto. Invece, il violatore dei 97 server collegati a centinaia di computer se ne stava seduto di fronte al suo pc portatile, in vestaglia, nella camera da letto di una casetta della periferia di Londra. Si chiamava Gary McKinnon, nickname Solo, aveva 35 anni ed era un programmatore disoccupato. Con una passione e un’idea fissa: scoprire e rivelare al mondo le prove dell’esistenza degli alieni.