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martedì 4 novembre 2008

Pronti per il funerale dell'Sms?

Ecco fatto. Una tecnologia che ha contribuito in modo determinante alla diffusione della telefonia in Italia si appresta a salutarci, a diventare un piacevole ricordo, qualcosa di assolutamente 1.0. Sarà l’Sms una delle vittime sacrificali del web 2.0 in nome, sempre e comunque, del business, del traffico dati.

Con la silenziosa complicità di Microsoft, che sta alla finestra a guardare in attesa di far fruttare al meglio la sua creatura, ci abbandonano il T9 e la tastiera compatta in un colpo solo. La fuori ci sono 13,7 milioni di utenti italiani registrati a Windows Live Messenger che aspettano solo di poter rimanere in contatto sempre e ovunque.

La sequenza invio-attendo-ricevo lascerà presto il passo alla più interessante scrivo-ricevo-scrivo-ricevo, all’infinito, senza curarsi dei costi, incontrollabili.

Pensiamo questo durante la presentazione del nuovo telefonino Lg Tribe Chat Mobile realizzato dalla casa coreana in esclusiva italiana per Tim. Siamo di fronte a un esperimento interessante, probabilmente il primo in cui si manifesta palesemente una reazione alla stagnazione del settore della telefonia.

Il telefonino è uno slide con tastiera Qwerty che si sviluppa in orizzontale dal look certamente accattivante (disponibile in Aqua Blue, Blaze Red, Pink e Black) ed evidentemente destinato alla Tribu di teenager nostrani.

Poche, studiate, funzioni, massimo controllo dei costi di produzione – dal sistema operativo proprietario alla fotocamera integrata da appena 2 megapixel – per un prodotto da 149 euro che, però, fa quello che chiedono i ragazzi: è socievole.

Una volta configurato il telefono accede automaticamente a Windows Live Messenger e da quel momento l’utente è on, ovunque. Ed è pronto per chattare, con la tastiera Qwerty e lo schermo orizzontale (touchscreen per chiamate e ricerche in rubrica) da 2,4 pollici e per l’invio di foto effettuate con il telefono stesso.

Un telefono che, tra l’altro, non è certo di serie B: connettività Gsm tribanda, Gprs Edge, 15 Mb di memoria, slot per MicroSd fino a 4 Gb, Usb e bluetooth tanto per gradire.
Caratteristiche tecniche a parte, però, non distraiamoci dal segreto del (presunto, ci si aspettano almeno 80mila pezzi entro gennaio) successo: la parola “chat”, che ha un costo ben definito.

La tariffa di lancio prevede l’accesso gratuito a Windows Live Messenger per due mesi a patto che non si superi il tetto dei 3mila messaggi e dei 100 Mb di traffico Wap in un mese. A questo punto sarebbe interessante calcolare quanti messaggi, e con quale lunghezza massima, sia in grado di mandare in un mese un teenager italico. Magari con un’arma del genere si potrebbe letteralmente far prendere la mano, con buona pace del portafoglio di papà.

Finita la promozione si pagherebbero 3 euro alla settimana per un tetto di mille messaggi e 100 Mb di traffico Wap oppure 6 euro al mese con un tetto di 3mila messaggi. È previsto anche un abbonamento a 30 euro (presto 25) mensili con cellulare in comodato d’uso, 200 minuti di voce e un pacchetto variabile dati/wap da scegliere in negozio. Sms: una prece.