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giovedì 30 ottobre 2008

Scatta la caccia ai messaggini spia "Trappole sofisticate, come sconfiggerli"

Un sms pirata mette sotto controllo tutte le chiamate grazie a un software che si istalla nel telefonino. Gli esperti: "Controllate sempre i tabulati telefonici. I vecchi cellulari sono più sicuri"

Roma, 14 ottobre 2008 - Tenere sotto controllo il credito. Gli esperti sono concordi: la prima cosa da fare per evitare di venire monitorati attraverso il proprio cellulare è quella di stare molto attenti alle spese relative all’uso del telefonino. Chi ci spia, attraverso un sms riceve copia di ogni nostro messaggino sia in entrata sia in uscita. In più, ha l’elenco delle nostre telefonate, fatte e ricevute. Ma perché ogni nostra comunicazione venga recapitata anche allo «spione» dal cellulare deve partire una copia del messaggio destinata all’intruso. Questo significa la duplicazione delle operazioni con, inevitabile, lievitazione dei costi. Occhio alle bollette, con un semplice controllo del rendiconto si può individuare nel traffico telefonico il numero al quale vengono indirizzate le copie dei nostri messaggi.

Fin qui la cautela inevitabile per stroncare ogni tentativo di spionaggio ai nostri danni. Meglio dunque non aprire sms strani dei quali non si conosce il mittente, perché potrebbero contenere il programma che, installato nel nostro telefono, apre le porte alle intrusioni. Selezionati con attenzione sms e mms in arrivo e aperti, non si devono conservare quelli strani o provenienti da persone sconosciute.
Il software spione si installerebbe proprio con il salvataggio in memoria del messaggio. Cancellare ogni testo non chiaro o comunque proveniente da mittente ignoto dovrebbe metterci al riparo dai rischi. Tutto questo nell’attesa che la polizia postale di Napoli (la Procura ha aperto un fascicolo) arrivi alla radice di questo fenomeno; si indaga anche all’estero.

L’inchiesta ha preso l’avvio da alcune denunce presentate da persone che si sentivano «spiate» da ex o molestatori. Per quanto accertato al momento dagli agenti della polizia postale di Napoli il sistema lascia trasparire il traffico telefonico e gli sms di altre persone. «Tuttavia — sottolinea Domenico Foglia, dirigente della Polizia postale di Napoli — non possiamo escludere nulla, nemmeno che a servirsi di questi sistemi possa essere anche la criminalità organizzata».

La tecnologia impiegata nel raggiro è complessa e «non appare alla portata di tutti». Il software spia attecchisce su cellulari che utilizzano il sistema operativo Symbian. «Un sistema — aggiunge il funzionario — non particolarmente diffuso e presente solo su telefonini di ultima generazione, il che limita la portata del pericolo. Paradossalmente i cellulari che utilizzano tecnologie più datate e meno sofisticate sono immuni». Al momento, secondo quanto accertato dai poliziotti postali di Napoli, non si può escludere che il telefonino funzioni anche da microspia per localizzare l’utente anche se spento.
Ma di una cosa Umberto Rapetto, docente di sicurezza informatica della Link Campus University of Malta, è assolutamente certo: «Attraverso questo sistema non si possono ascoltare le conversazioni, ma solo ricevere i messaggi e conoscere destinatari e mittenti delle telefonate, con tanto di tempi delle conversazioni». Per Rapetto il controllo dei tabulati e un occhiata all’estratto conto sono basilari per scoraggiare gli spioni. «Poi c’è un rimedio infallibile: riesumare il vecchio cellulare che ha meno funzioni ma garantisce maggior sicurezza».

Silvia Mastrantonio