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venerdì 29 agosto 2008

Microsoft, Internet Explorer 8 per battere Google con la privacy

ROMA - Dopo aver fallito l'assalto a Yahoo!, Microsoft prova una nuova strada per affermarsi nel mercato delle ricerche online, e lo fa con la nuova versione del suo browser: Internet Explorer 8, giunto adesso alla seconda Beta e quindi nella fase finale dello sviluppo. A differenza della prima, questa versione del software è diretta a tutti i navigatori e non solo agli addetti ai lavori e promette un maggior rispetto della privacy degli utenti, tema molto sensibile negli ultimi tempi.

Tra le funzioni del browser è presente infatti "InPrivate blocking" che permette all'utente di impedire che le proprie informazioni di navigazione siano inviate a siti terzi. Una pessima notizia per Google che ha fondato il suo successo proprio su queste informazioni, utilizzate per far comparire tra le pagine delle pubblicità non generiche.

Il nuovo Explorer. Ma cosa offre di preciso il software di Microsoft? Al fronte di un limitato restyling grafico, che lo rende molto simile al predecessore, Explorer 8 si prefigge l'obiettivo di essere il "browser di tutti i giorni", il che significa velocità, facilità di uso e sicurezza. Oltre a rendere più rapida la navigazione, è stata migliorata la barra degli indirizzi (con un sistema di memorizzazione che ricorda molto Firefox) ed è stata aggiunta la possibilità di fare ricerche "visuali" (con risultati non limitati al testo) direttamente dal browser.

La privacy. Le novità più interessanti arrivano però sul fronte sicurezza. Cavalcando il problema della privacy, Microsoft ha aggiunto due funzioni al suo software: InPrivate Browsing e InPrivate Blocking. La prima, subito ribattezzata "Porn mode", permette di aprire una sessione di navigazione di cui non resta traccia sul proprio computer: cronologia e combinazioni di nickname e password vengono cancellate alla chiusura del programma.
La funzione InPrivate Blocking permette invece di bloccare il trasferimento di proprire informazioni a siti terzi. Proprio questa innovazione ha portato il mercato della pubblicità online a rivoltarsi contro Microsoft: il vice presidente dell'Interactive Advertising Bureau Mike Zaneis, ha infatti confessato che InPrivate danneggerà seriamente la stabilità economica della rete, in gran parte finanziata proprio dalle pubblicità. Bloccando il trasferimento di alcuni dati a siti terzi, non sarà più possibile generare spot modellati sul consumatore e si dovrebbe quindi tornare a quelli generici e meno efficaci.

Molti commentatori, tra cui la rivista americana Forbes, non mancano di far notare come il più danneggiato da questa scelta sarebbe Google, il motore di ricerca che deve la maggior parte dei suoi ricavi proprio alla vendita di pubblicità online. Il sospetto che InPrivate sia l'arma di Microsoft per sconfiggere il proprio rivale è quindi più che giustificato.

Il mercato dei browser. Accantonando la battaglia con Google, al browser Microsoft tocca il difficile compito di arginare il recupero del rivale Mozilla Firefox, pubblicato di recente nella sua terza versione. Secondo i dati di Net Applications a luglio, Explorer è utilizzato dal 74% degli internauti, mentre Firefox è usato solo dal 19% (terzo il Safari della Apple con il 6%). Tuttavia mai come adesso il dominio del browser di Redmond è in pericolo: l'anno scorso ad esempio aveva il 79% del mercato, mentre Firefox e Safari si attestavano rispettivamente al 15% e al 4%. Un recupero permesso proprio dal rilascio del "browser da Guinness" Firefox 3 e dal nuovo successo dei sistemi Apple.