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sabato 7 giugno 2008

Tutto pronto per il debutto dell'iPhone 3G

Il conto alla rovescia è iniziato. Ancora 72 ore e l'annuncio ufficiale del nuovo melafonino sarà cosa fatta: lunedì 9 giugno, al Moscone Center di San Francisco, dove è in programma la Worldwide Developers Conference di Apple (http://developer.apple.com/wwdc/) Steve Jobs toglierà i veli all'iPhone di seconda generazione. Quello di cui si parla da mesi e che si arricchirà del supporto per le reti mobili Umts e Hsdpa (fino alla velocità di 7.2 Mbps in download), di un ricevitore Gps integrato (si vocifera anche la presenza di sintonizzatore Dvb-H per la Tv mobile) e di una fotocamera più performante rispetto a quella montata sul primo esemplare. Il nuovo iPhone, e questo è certo, godrà di una disponibilità di applicazioni decisamente superiore a quella attuale grazie alla piattaforma software OS X 2.0 e ai programmi sviluppati dalle terze parti (con il ben noto devoloper kit da cui Apple ricava il 30% del prezzo della licenza e si presenterà, dicono le indiscrezioni, con un design della scocca rivisto e uno spessore leggermente inferiore (sotto i 10 millimetri) della versione attuale.

Negli Stati Uniti l'attesa è enorme e in Rete è scattata una vera e propria gara per indovinare quello che sarà il nome di battesimo del super smartphone della casa della Mela: 2G (second generation) iPhone? 3G iPhone? iPhone 2.0? Dettagli. La cosa importante è che a distanza di un anno dal debutto nell'arena dei cellulari Apple torna in cattedra catalizzando su di sé tutta l'attenzione dell'industria mobile (l'iPhone sbarcherà presto anche in Giappone con Softbank, terzo operatore mobile del Paese) e anche della comunità finanziaria, visto e considerato che il titolo della società californiana è cresciuto del 50% negli ultimi tre mesi arrivando a sfiorare i 190 dollari. Gli analisti, da parte loro, sono convinti che la scommessa di Jobs sia vincente sebbene vi siano ancora dei nodi da sciogliere riguardanti la sua creatura. Shiv Bakhshi, per esempio, direttore delle ricerche per il mercato mobile di Idc, è dell'idea che "la cosa importante per Apple sarà quella di essere capace di fare in modo che l'iPhone sia disponibile a ulteriori innovazioni, altrimenti corre il rischio che sia il prossimo Razr della Motorola, a modo suo un apparecchio iconico, ma che non è stato abbastanza veloce in fatto di innovazione". Avi Greengart, analista di Current Analysis, è invece convinto che il salto in avanti compiuto dall'iPhone in fatto di connettività 3G (il che significa accesso a banda larga a servizi video e on line avanzati) sia decisivo: "il 3G è importante per gli Stati Uniti ma essenziale per l'Europa. Il nuovo iPhone sarà apprezzato dai tecno-entusiasti e da chiunque voglia disporre di un accesso più veloce al Web in assenza di un hot spot Wi-Fi".

L'attesa è finita, lunedì Jobs estrarrà dal cilindro la sua nuova "meraviglia" e sapremo realmente com'è fatto (lo hanno prodotto in Asia Hon Hai Precision e Quanta Computer), quanto costerà e come potrà essere comprato e utilizzato. E torneremo tutti a parlare di quanti esemplari Apple potrà vendere fuori e dentro i confini americani, di come At&t e gli latri operatori mobili cavalcheranno commercialmente il nuovo prodotto (un quarto degli iPhone venduti negli Usa pare siano stati "sbloccati"" dagli utenti dopo l'acquisto per funzionare su reti diverse da quella del gestore che ha l'esclusiva di vendita) e dei suoi (tanti ormai) agguerriti concorrenti. In attesa del paventato, e mai confermato, nuovo Mobile Internet Device basato sui nuovi processori Atom di Intel, lunedì 9 giugno ha tutte le prerogative per essere un'altra data storica nella storia di Apple.