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lunedì 7 aprile 2008

Windows 7 forse arriva nel 2009

Nome in codice Windows 7, potrebbe vedere la luce già "dal prossimo anno o giù di lì". A sostenerlo, orgoglioso e un po' spavaldo, è stato Bill Gates in persona, a margine di un seminario sul tema della filantropia organizzato dall'Inter-American Development Bank. Nemmeno il tempo di capire cosa intendesse il "re Mida di Internet", che sul Web si è subito scatenata la rincorsa alle immagini del nuovo gioiello made in Redmond, alle indiscrezioni e ai video disponibili.

Windows 7, un sistema modulare? L'ipotesi sul campo è che BigM possa mettere in vendita un pacchetto base del suo nuovo sistema operativo, al quale ogni utente potrà aggiungere servizi come navigazione, archivio immagini e altro, in base alle proprie esigenze e al proprio budget. Una decisione che andrebbe incontro alle esigenze di quegli utenti in cerca di soluzioni più flessibili e meno monolitiche. In linea con quanto il mercato sta proponendo da diversi mesi: computer più leggeri, meno potenti in qualche caso, ma estremamente maneggevoli e capaci di gestire i servizi base come posta, Web, instant messaging e pacchetti office, in ogni circostanza.

Funzionalità "touch-screen" evolute. Che lo stesso Bill Gates sia un appassionato sostenitore del "touch-screen" è ben noto. Cioè di quella particolare tecnologia che permette all'utente di interagire con il proprio computer o smart phone semplicemente toccando lo schermo. Tanto è vero che nel prossimo Windows 7 - ma sono voci non confermate dall'azienda - c'è chi sostiene ci si troverà davanti a un'evoluzione di Microsoft Surface, un nuovo prodotto lanciato ufficialmente in questi giorni dall'azienda di Seattle e che consentirà, grazie per l'appunto all'utilizzo di un grande schermo multi touch di posizionare oggetti, immagini, video e trasferire files solo grazie al tocco di una o più dita.

Convergenza con il mondo mobile. Certo è, che il nuovo Windows 7 sarà sviluppato con un occhio di riguardo al mondo "mobile". Un mercato, quello degli smart phone e dei prodotti informatici sempre più piccoli, multiuso e costantemente connessi a Internet, per cui Microsoft ha già annunciato alcune novità, proprio con Windows 7: la possibilità di effettuare un roaming senza interruzioni tra le differenti tecnologie wireless (Wi-Fi, WWAN, WiMax, etc.), ovvero di non perdere mai la connessione; la stessa tecnologia "touch-screen"; così come il miglioramento delle funzionalità di risparmio energetico.

I tormenti di Windows Vista. E' certo che l'annuncio sorpresa di Bill Gates su l'imminente uscita di Windows 7 suona come il canto del cigno per Windows Vista, il sistema operativo di Microsoft attualmente in commercio lanciato appena 14 mesi fa. Malgrado i ripetuti sforzi tecnologici e commerciali di Redmond, il sostituto di Windows Xp non sembra aver raggiunto i risultati che Bill Gates & Co si aspettavano. A confermarlo il recentissimo report della Forrester Research sull'adozione dei sistemi operativi nell'ambito delle imprese. Risultato? In base alle risposte di 50mila utenti e 2300 grandi aziende Windows Vista ha perso terreno: la flessione di quasi quattro punti (dal 98,6 per cento di gennaio 2007, al 94,9 per cento di dicembre dello stesso anno), sostiene la società di ricerca, è da imputare in primo luogo ai sistemi operativi Apple. E se Apple entusiasma soprattutto le aziende più piccole, avverte l'autore della ricerca, non va meglio nelle grandi aziende: qui i dipartimenti IT sembrano snobbare Vista e preferire l'intramontabile Windows Xp.

Per il momento, salvo conferme ufficiali, Windows 7 è tuttavia previsto per l'inizio del 2010: l'ipotesi più probabile, infatti, è che la dichiarazione di Gates si riferisse alla versione di test per gli sviluppatori del nuovo sistema. I giorni per Windows Vista sembrano però contati: nell'arco di 24 ore, infatti, tra l'annuncio di un nuovo Windows 7, ovvero il suo successore, e quello in cui Microsoft estende di almeno due anni il termine ultimo per la vendita di Windows XP, ovvero il suo predecessore, Vista risulta schiacciato fra i due, e dal proprio insuccesso.

Letto su la Repubblica.it