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lunedì 18 febbraio 2008

La Apple punta ai videogiochi Jobs e la pazza idea dell'iGame

La Apple, dopo l'entrata in grande stile nel mondo dei cellulari, potrebbe irrompere nel settore dei videogame. O almeno è questo che si vocifera sul web, dove la notizia sta rimbalzando da un sito all'altro. Del resto quello dei giochi elettronici è un business da circa 30 miliardi di dollari l'anno. Certo, non può rivaleggiare con quello della telefonia mobile ma che ha già surclassato i guadagni delle etichette musicali e ora si avvicina al giro d'affari delle major hollywoodiane.

Secondo il sito Trademork, specializzato in brevetti, a Cupertino il 5 febbraio hanno cambiato i connotati del marchio Apple includendo fra i suoi prodotti anche console per videogame di diverso genere, poco importa se portatili o da casa. Il che può voler dire sia che Steve Jobs ha sul serio deciso di fare concorrenza alla Nintendo, Sony e Microsoft con una vera e propria console, sia che nel giro di qualche mese uscirà semplicemente una nuova versione di iPhone o di iPod più orientata ai videogame di quelle attuali.

La differenza è abissale, in termini di investimenti e di strategie. Nel primo caso infatti si tratterebbe di un attacco in piena regola ai tre colossi dell'intrattenimento digitale che oggi si spartiscono il mondo dei giochi, dall'altra solo di un aggiornamento anche se importante di un prodotto esistente.

In realtà la Apple ha già tentato di conquistarsi una fetta del business dei videogame. Accadde nel 1995, con una console chiamata Pippin (un tipo di mela) realizzata assieme alla giapponese Bandai. Erano gli anni dell'ascesa folgorante della prima PlayStation Sony, un'ascesa che lasciò davvero poco spazio agli altri concorrenti. A Nintendo e Sega infatti non andò bene. Alla Apple e alla Bandai però andò molto peggio. Il Pippin vendette meno di 50 mila pezzi, nulla o quasi, diventando una rarità oggi parecchio ricercata dai collezionisti di videogame d'epoca.
A sua discolpa va detto che storicamente non è mai stato facile farsi largo in questo settore. Oltre alla Bandai e alla Apple, ne sanno qualcosa la Mattel, la Nec e la 3do. Perfino un gigante come la Nokia, che nel 2003 presentò l'N-Gage, è riuscito a collezionare fino a ora solo brutte figure. Fa eccezione la Microsoft, ma solo perché ha le spalle così larghe da poter supportare le sue console per anni anche se in perdita.

Magari però a Cupertino ormai si sentono abbastanza forti e fra qualche mese sorprenderanno tutti con un iGame o qualcosa del genere. Sicuri che il primo a rispondere positivamente sarà il mercato azionario, davvero poco clemente con la Apple negli ultimi tempi.

Letto su la Repubblica.it