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martedì 13 novembre 2007

Typo-squatting

Basta registrare Anazon.com, Amazzon.com o ancora Amazons.com e si possono guadagnare delle cifre discrete, grazie alle inserzioni pubblicitarie che dai siti errati rimandano ad altri siti più o meno pericolosi e grazie agli errori umani di molti utenti che nel digitare una parola si dimenticano un carattere o ne aggiungono uno, finendo sul sito sbagliato e trovandosi la casella piena di spam. McAfee ha deciso di occuparsi del typo-squatting, rivelandone numeri, motivi e incidenza. Si tratta di un fenomeno dentro il fenomeno: il typo-squatting è una sorta di evoluzione del cybersquatting, solo con qualche malizia in più, a fronte di una legge che inizia a occuparsi di questo crimine. Ma non tutti lo conoscono e, soprattutto, sfuggono a molti le motivazioni economiche di questi siti truffaldini che fanno finta di dimenticarsi una lettera o ne mettono una casualmente vicina nella tastiera emulando brand noti e frequentati. La loro principale fonte di introiti è costituita dalla pubblicità pay-per-click: gli annunci vengono generati da parole chiave correlate a nomi di prodotti ortograficamente errati. La redditività della quasi-omografia abusiva è significativa solo se si considera un vasto portafoglio di domini, ma clic dopo clic può portare a guadagni importanti.
ALTRE RAGIONI – Dunque può rendere abbastanza fare il typo-squatting da grande. Ma perché questa prassi sta esplodendo? Secondo le stime dell’Organizzazione mondiale per la proprietà intellettuale i casi sono aumentati del 20 per cento nel 2005 e del 25 per cento nel 2006 e le previsioni per il futuro sono ancora più esplosive. Per esempio, secondo Microsoft in un giorno vengono mediamente registrati 2000 nomi che assomigliano a Microsoft. Una delle ragioni principali risiede nelle procedure automatiche di registrazione, che finiscono per favorire il proliferare di questi siti civetta. Da non sottovalutare inoltre il cosiddetto tasting, che è quella prassi che permette di registrare un nome di dominio per un periodo di prova di cinque giorni, senza l’obbligo delle tasse di iscrizione e di parcheggiarlo.
L'articolo completo da Corriere.it