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venerdì 30 novembre 2007

L'Fbi: milioni di pc schiavi senza saperlo

Macchine infettate via Web e «telecomandate» a distanza per compiere reati informatici come il phishing

Milioni di computer in tutto il mondo sono stati infettati negli ultimi mesi da hacker che li hanno fatti entrare a far parte di network robotizzati, o «botnet», utilizzati per lanciare attività illegali. Lo ha reso noto l'Fbi, che ha individuato insieme alle autorità della Nuova Zelanda uno dei principali protagonisti dei cyberattacchi, identificato solo con il nome in codice «Akill».

L'operazione «Bot Roast», lanciata dall'Fbi lo scorso giugno per dare la caccia alle reti di computer schiavizzati da hacker, aveva fatto emergere all'epoca l'esistenza di un milione di Pc infettati. Negli ultimi cinque mesi, secondo quanto riferisce ora il Bureau, ne sono stati individuati un altro milione e l'Fbi ritiene che siano vari milioni quelli interessati dal fenomeno su scala mondiale.

Un botnet è una rete di computer compromessi e controllati a distanza, attraverso i quali i pirati informatici possono lanciare attacchi di virus e altre operazioni elettroniche, compreso il «phishing», la raccolta illegale di dati attraverso email e falsi siti internet che appaiono legati a banche o altre istituzioni legittime. Otto persone sono state incriminate in questi mesi negli Usa e l'Fbi sta ora lavorando con le forze di polizia del resto del mondo per individuare altri pirati informatici.

da corriere.it